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lunedì 20 aprile 2015

JOHN LENNON E L'UOMO UOVO

Eccoci di nuovo!!!

Nell'ultimo post abbiamo parlato di Come Together e vi ho accennato al fatto che John adorasse i giochi di parole e i codici. Diciamo che questo è un fatto acquisito e lo sanno tutti. Per quanto riguarda i codici, per ora possiamo ricordare l'inclusione di Edgar Allan Poe, maestro in materia, tra i personaggi della copertina di Sgt. Pepper. Ma sul poeta torneremo per altri motivi, oggi invece ci soffermiamo su Lennon e i suoi giochi di parole.

Dobbiamo prenderla un po' da lontano.

Sappiamo dalle biografie e dai riferimenti nelle canzoni dei Beatles, che John Lennon e Paul McCartney erano appassionati di alcune favole particolari come Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò. Bene, nella loro discografia ci sono molti riferimenti a queste favole: la citazione più famosa è sicuramente quella del tricheco in I am the Walrus. Ed è proprio a questa canzone che facciamo riferimento anche qui.

Sapete chi è questo signore?

Si chiama William Claude Fields ed era un attore. La sua presenza nella copertina di Sgt. Pepper si giustifica col fatto che era nel cast di Alice nel paese delle meraviglie, nella versione cinematografica del 1933. E sapete quale personaggio interpretava?
Esatto. Proprio lui. Humpty Dumpty. Per intenderci, quell'omino vagamente antipatico con la testa da uovo... o quell'uovo con le braccia e le gambe. Insomma, avete capito, quello qui di fianco.

In I am the Walrus, Lennon dice: "Io sono l'uomo uovo, loro sono gli uomini uovo, io sono il tricheco". Troviamo sia il tricheco che l'uomo-uovo in Attraverso lo specchio.
Qui Humpty Dumpty rivela ad Alice che fa un uso particolare delle parole. Dice: "Quando io uso una parola... essa significa esattamente ciò che io voglio che significhi". All'osservazione di Alice che le parole possono avere tanti significati, lui replica: "Quando faccio fare a una parola un simile lavoro... la pago sempre di più".

Quindi l'uomo uovo comanda sulle parole affinché abbiano diversi significati e precisa che è normale che Alice non sappia cosa significano finché non glielo spiega lui.

Quindi ricapitolando Lennon dice che lui è l'uomo uovo e che lo sono anche gli altri: stabilisce lui se una parola deve avere più significati. Qualche volta, peraltro, Lennon, riferendosi alle canzoni dell'epoca Beatles, ha spiegato che in diverse occasioni lui badava al suono delle parole e il significato veniva da sé.

Data questa spiegazione, vi starete chiedendo cosa c'entri questo preambolo con Come Together.
Beh, diciamo che questa era una premessa necessaria che ci sarà molto utile nelle prossime puntate.

The best is yet to come!!!



sabato 11 aprile 2015

UNO SGUARDO SU ABBEY ROAD

Questa settimana ho preso l'influenza. Niente di grave, soliti sintomi: mal di gola, raffreddore, tosse e una smodata attrazione per Come Together.
Come, non avete mai avuto questo ceppo?
Strano, molto strano.

Comunque, tutto è partito dagli ultimi post che ho scritto e sul prossimo, cioè questo.
Volevo raccontarvi di Abbey Road. Avrete sicuramente notato come sulla Home di questo blog siano riportate due copertine: Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band e Abbey Road. Il primo disco segna l'inizio della storia che racconto e il secondo, a suo modo, ne rappresenta la fine, ma rappresenta anche l'inizio di una nuova storia. Cambia il narratore, forse, di questo racconto, ma questa storia di certo non finisce sulle strisce pedonali di Abbey Road.

Sgt. Pepper e Abbey Road, a mio parere, sono entrambi concept album: segnano un contesto e si muovono al suo interno, raccontano la stessa cosa in ogni loro contenuto, nella copertina del disco e nei brani contenuti in esso. Tutto ci parla degli stessi eventi. La differenza è che mentre per Sgt, Pepper le peculiarità saltano agli occhi da subito ed  è impossibile pensare che tutto sia casuale, non voluto o deciso e pianificato in ogni minimo particolare, per Abbey Road è diverso. La copertina è bella ma non così dirompente e l'unico particolare che può colpire l'attenzione di chi guarda è che Paul è scalzo. E anche qui, se non ci fosse stata la leggenda PID, tutti avrebbero considerato la cosa come una stranezza, una bizzarria, non certo come un indizio di un progetto più ampio. Ecco, diciamo che Abbey Road passa più inosservato, eppure...

Ricordate quando in questo POST avevo chiesto cosa sarebbe successo se ad un certo punto Paul McCartney avesse rivoluto il suo posto nel gruppo, nel clima teso che si era venuto a creare? Il disco di cui parliamo risponde a questa domanda.

E se vogliamo cominciare dalla notizia del ritorno di Paul, possiamo ricordare Here Comes the Sun e Sun King. Le due canzoni annunciano con lo stesso tenore il ritorno del sole e del Re Sole. QUI e QUI ne abbiamo parlato diffusamente e abbiamo notato come fosse molto strano che nello stesso disco ci fossero due canzoni dal contenuto così simile. Abbiamo anche ribadito più volte come i riferimenti al sole, ogni volta che sono stati fatti, abbiano sempre portato a Paul.

E troverete ancora più strano che un'altra canzone, Come Together, cominci proprio con "Here come..." Ci avete fatto caso? Anche la prima canzone del disco comincia con l'introduzione di qualcuno che arriva, in questo caso con le parole here come old flat top. Direte... cosa significa? E qui si deve fare un discorso più ampio.

Come Together è una delle canzoni più misteriose di Lennon, in tanti ritengono addirittura che John avesse fatto un cumulo dei suoi nonsense e li avesse messi tutti insieme in un'unica canzone.
A questo riguardo, il mio ragionamento è più possibilista: se arriva un eschimese e vi parla nella SUA lingua e voi non conoscete l'eschimese, cosa pensate? Che VOI non conoscete la sua lingua o che LUI sta dicendo cose senza senso? Ecco, per me Lennon aveva una SUA lingua, solo che, erroneamente, ha pensato che lo potessero capire, non dico tutti, ma sicuramente molti. Così non è stato. Ma Come Together è ancora là e quelli che si prendono questo ceppo di influenza ancora si avventurano nella sua interpretazione.

Come Together fu scritta da John per accompagnare i comizi di Timothy Leary, candidato come governatore della California. Tuttavia, la canzone non venne utilizzata e John scrisse un nuovo testo, molto criptico, dicendo che nella canzone parlava di loro.
E qui la domanda è d'obbligo: Loro chi? All'inizio pensavo che LORO stesse per i Beatles e, come tutti, provavo a ricollegare i singoli  versi ai favolosi quattro. In giro si trovano esempi classici: He holy roller (lui un santo tritasassi) sarebbe George Harrison, perché si riferirebbe al suo fervore religioso. Mentre Walrus gumboot, (stivali di tricheco) sarebbe riferita a Paul, perché in Glass Onion, John dice che il tricheco era Paul. E comunque, nessuna di queste frasi ci dice nulla di più, per le teorie ufficiali.

A me questo ragionamento non mi ha portato troppo lontano.
E se parliamo di codici invece? John ne usava parecchi ed era un fanatico dei giochi di parole, tanto che in I am The Walrus cita, accanto al tricheco, anche l'Uomo Uovo, maestro dei giochi di parole.

Un altro elemento da considerare è che, se i ragionamenti fatti fino a qui sono giusti, i protagonisti della nostra storia non sono più solo i quattro Beatles e se John avesse voluto raccontare ciò che stava succedendo allora, non avrebbe potuto farlo senza chiamare in causa anche Bill e George Martin, anche in Come Together.

Ce n'è abbastanza per iniziare?
Allora vi aspetto qui.


domenica 2 febbraio 2014

A favore di Mr. Kite!!!!

Eccoci di nuovo.

Oggi parliamo di una canzone che, mea culpa, agli inizi della mia ricerca, avevo proprio ignorato.


Being for the Benefit of Mr. Kite. 
Una sera, lavorando alle traduzioni di "Seguendo Mr. Apollo", la mia traduttrice mi fa notare che kite, in inglese, significa aquilone. Da lì, ovviamente, è iniziata la lunga serie delle nostre speculazioni. Prima di raccontarvele, vediamo qualcosa in più sulla canzone.

"A favore di Mr. Kite, stasera si terrà un'esibizione sul tappeto elastico. Gli Henderson saranno tutti lì, in arrivo dalla fiera di Pablo Fanques, che scena. Sopra uomini e cavalli, cerchi e giarrettiere. Infine attraverso una botte di fuoco reale. In questo modo Mr. Kite lancerà una sfida al mondo. [..] Gli Henderson balleranno e canteranno mentre Mr. Kite attraverserà in volo l'anello (the ring), non tardate. I signori K. e H. assicurano al pubblico che la loro produzione non sarà seconda a nessuna. E naturalmente Henry il cavallo ballerà il valzer. [...]"

Questa canzone è contenuta nel disco Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band e pare che l'ispirazione sia venuta a Lennon dopo aver visto in un negozio la locandina di uno spettacolo circense. In effetti la canzone racconta di uno spettacolo in cui gli acrobati si esibiscono; gli stessi nomi sono presenti anche sulla locandina. Niente da dire.

Però. 
Però certi riferimenti fanno pensare. O almeno su di noi hanno avuto questo effetto. E arriviamo alle speculazioni. Mr. Kite sta per Mr. Aquilone e tutto il circo è stato messo su per lui. Al momento in cui viene realizzato Sgt Pepper, secondo quanto abbiamo già visto, Paul è uscito dal gruppo, è stato "momentaneamente" rimpiazzato da Bill e, come raccontato da Apollo, gli altri hanno retto il gioco, tappando buchi ed imperfezioni dell'organizzazione, per consentirgli di tornare sulla scena a tempo debito.

Seconda speculazione. I Beatles volevano raccontare tutto quello che stava succedendo con Sgt. Pepper: la copertina del disco, le fotografie, i testi delle canzoni, tutto è rivolto a spiegare l'intera storia. Va da sé che anche questa canzone racconti qualcosa. 

Quindi, Mr. Kite sarebbe Paul e gli altri avrebbero messo su un circo in cui  si esibiscono per consentirgli di "sfidare il mondo". A un certo punto, la canzone dice che Mr. Kite attraversa in volo il "ring", che può stare per anello, ma potrebbe anche indicare lo spazio in cui gli artisti si stanno esibendo. In altre parole, tutta la trama, i personaggi, tutti i fili che sono stati tirati, tutto è stato messo su per far si che Paul fosse protetto e potesse a tempo debito, riavere il suo posto. Tutte le persone che sono state coinvolte, hanno in qualche modo fatto i salti mortali "a favore di Mister Kite".

Un'ultima considerazione: per quanto si allontani, l'aquilone rimane sempre attaccato al filo e può essere riportato giù in qualsiasi momento. Quadra con la situazione di Paul?

Restate in zona per la prossima tessera del puzzle!!!

venerdì 18 ottobre 2013

Willie Campbell, Marylin e l'orfana nell'aeroporto

Eccoci qui. Pronti per una nuova tessera del puzzle?

Oggi torniamo a parlare delle origini di Bill, William Campbell, come dice di chiamarsi lui ascoltando al rovescio la canzone Gratitude.

C'è una canzone molto interessante nell'album Memory Almost Full, del 2008, che si intitola Only Mama Knows, solo mamma lo sa. Teniamo a mente una cosa: Apollo C. Vermouth sottolineava come in quel disco ci fossero parecchi indizi interessanti.

In Only Mama Know, Bill ci dice di essere stato abbandonato in uno squallido aeroporto, e che solo sua madre sapeva il motivo per cui lo aveva abbandonato. Probabilmente, anche lei era stata abbandonata dall'uomo che l'aveva messa incinta, perché altrimenti il motivo magari lo conosceva anche il padre e non solo la madre. Dice che forse era stata una storia di una notte o forse sua madre era in disgrazia. Alla fine, Bill si chiede se vedrà mai la faccia di suo padre. Potrebbe intendere, se mai saprà chi era suo padre e, magari, invece, che sapeva chi era sua madre.

Vi chiederete... come si fa a sapere se il testo non è casuale e invece ha un significato più reale?
A questo punto direi di riprendere in mano la nostra Stele di Rosetta, la copertina di Sgt. Pepper, e vedere se troviamo conferme.

Sulla destra della copertina, accanto a Diana Dors, compare la piccola Shirley Temple. Abbiamo già detto che la sua inclusione deve avere un senso preciso, visto che compare per ben tre volte. Non serve dire che Shirley è l'orfanella per eccellenza, ha interpretato tanti di quei film in cui interpretava quel ruolo che le è rimasto cucito addosso.

In questa immagine, Shirley è ritratta in un curioso abbigliamento da aviatrice, che è quello che indossava nel film Bright Eyes. Qui interpreta la parte di una bambina che rimane orfana di padre e vive con sua madre, Mary, che fa la domestica per una ricca famiglia. Il suo padrino è un aviatore e buona parte del film è girata in un aeroporto.
L'orfana nell'aeroporto, appunto.

Sulla copertina troviamo anche un'altra storia interessante: quella di Marylin Monroe. Norma Jane nacque in un ospedale per indigenti e non seppe mai con sicurezza chi fosse suo padre. L'uomo che probabilmente lo era, lasciò sua madre quando seppe della gravidanza. Né sua madre, né sua nonna potevano prendersi cura di lei, così Norma Jane venne data in affido ad una famiglia che per sopravvivere teneva bambini in affidamento, poi direttamente allo Stato. Da lì in poi, fece avanti e indietro tra l'orfanotrofio e almeno dodici famiglie affidatarie, finché non fu abbastanza grande da potersi sposare.

Nella cover c'è anche questo signore qui, nascosto parzialmente dietro Diana Dors. Apollo ci spiega che si tratta di un Legionario dell'Ordine dei Bufali. Questa è una associazione che aveva la finalità di promuovere la fratellanza, soprattutto sostenendo gli istituti che si occupavano del sociale, delle strutture per orfani e simili.






E per ultimo ricordiamo Sonny Liston, il pugile di colore che compare sulla sinistra della copertina. Liston veniva da una famiglia molto numerosa e poverissima, pare che sua madre lo avesse avuto da una relazione extraconiugale e che per nascondere il fatto che fosse illegittimo, non rivelò mai la data di nascita di suo figlio, evitando perfino di registrarlo all'anagrafe.






Mi sembra che questi riferimenti siano sufficienti a farci capire come ciò che Bill dice in Only Mama Knows sia già stato raccontato sulla cover di Sgt. Pepper e come già nel disco ci siano indizi sulla sua infanzia, figlio illegittimo abbandonato in un aeroporto. Che dite?


venerdì 11 ottobre 2013

Il Codice POE

Nell'ultimo post abbiamo visto come Apollo abbia detto che l'intera storia è raccontata nel disco Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band.

Uno dei personaggi più interessanti tra quelli che attorniano i Beatles sulla cover è certamente lo scrittore Edgar Allan Poe. Ci sono vari riferimenti a E. A. Poe nell'opera dei Beatles. Sappiamo che era uno degli idoli di John Lennon e che, ufficialmente, questo è l'unico motivo per cui sia stato inserito nella copertina.

Tuttavia, Apollo C. Vermouth dice altro. Vediamo.

Poe era famoso per i codici e i cifrari contenuti nelle sue opere, arte che poi, a detta di Apollo, sarà ben conosciuta e usata nei lavori dei Beatles.
Poe è nella copertina di Sgt. Pepper, lo abbiamo già detto.
E' menzionato nella canzone I am the Walrus, nel Magical Mistery Tour e il tricheco compare, specchiato, sulla copertina di Sgt. Pepper.
Probabilmente è stato l'ispirazione per la canzone Blackbird, per via del suo racconto intitolato Il corvo.
In Revolution #9 si può sentire la parola Eldorado, che è il titolo di una poesia di E. A. Poe.

Poe ha una curiosa connessione con un altro personaggio della copertina: Terry Southern. Quest'ultimo scrisse il libro "Dottor Stranamore"; nel 1964 venne girato il film dal medesimo titolo e nella trama, il codice usato per disinnescare la bomba era "Purity of Essense" e "Peace on Earth", in entrambi i casi POE.

Il film Dottor Stranamore era diretto da Stanley Kubrick e alcune riprese aeree rimaste inutilizzate in questo film vennero utilizzate durante la canzone Flying nel Magical Mistery Tour. Peraltro, come rimarcato da Apollo, Flying è l'unica canzone accreditata a Lennon, McCartney, Harrison, Starkey. E' l'unica volta in cui il brano è firmato da tutti e quattro i Beatles.

E Apollo chiede, dopo aver spiegato questa connessione, vedete uno schema qui?

Anche voi avete alzato gli occhi al cielo? Se uno schema c'è, non è certo semplice da trovare, ma se Apollo dice che c'è... c'è.

La prima volta che appare Poe è la copertina di Sgt. Pepper, perciò dobbiamo partire da lì. Qui è inserito di certo come esperto di codici e cifrari, poi utilizzati dai Beatles. Da ciò possiamo certamente dedurre che i Beatles, nelle loro canzoni, hanno utilizzato dei codici. E, in tutta onestà, mi risulta difficile credere che tutto si riduca a LSD in Lucy in the Sky with Diamonds.

La connessione con il Dottor Stranamore è molto interessante. POE è il codice per disinnescare la bomba nel film. Qui potrebbe invece indicarci che la soluzione è E. A. Poe, proprio per via dei codici? Mi spiego: è possibile che intendano dirci che per interpretare la copertina c'è un codice, proprio come faceva Poe nelle sue opere? A questo proposito non possiamo non ricordare il racconto Lo scarabeo d'oro, in cui il protagonista cerca un tesoro e lo trova proprio grazie a un codice nascosto in una mappa apparentemente insignificante.

Il richiamo alla poesia Eldorado, fatto in Revolution #9, potrebbe avere ancora l'obiettivo di indirizzare verso gli indizi già mostrati, visto che la poesia parla di un cavaliere che continua, nonostante il tempo che passa, a cercare l'Eldorado.

In quest'ottica, quando Poe torna in ballo, in I am the Walrus, lo scopo sembra quello di puntare indietro verso Pepper. E anche il riferimento a Flying può avere lo stesso senso.

Come mai invece Flying sia firmata da tutti e quattro i Beatles... Beh, qui mi fermo e scendo.


venerdì 4 ottobre 2013

Tutti gli uomini del Sergente Pepper



Chi di voi non si è mai chiesto chi sia tutta quella gente dietro i Beatles sulla copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band?

Ok, chi non se lo è ancora chiesto ha trenta secondi di tempo per farlo ora. Ventinove, ventotto...

Fatto?

Allora possiamo cominciare.
Sgt. Pepper è, a mia opinione, ciò che segna uno spartiacque tra un prima e un dopo. Un salto da cui, una volta fatto, non si torna più indietro. Da un punto di vista simbolico, è una copertina molto forte: in tanti, ha sempre generato una certa scomodità, come se dietro a tutta quella roba nell'immagine ci dovesse per forza essere un significato nascosto, oscuro. A me, ad esempio, ha sempre inquietato, anche prima di sapere chi fossero i personaggi ritratti.

Quando venne pubblicato il disco, i più pensarono che si trattasse semplicemente di una legittima spinta al cambiamento da parte dei quattro, che fino a poco prima si erano presentati sempre vestiti uguali e in modo piuttosto monotono. Nel periodo precedente al disco poi, ognuno dei Beatles aveva fatto esperienze, musicali e cinematografiche, per conto proprio e ciò era bastato a inquadrare la stranezza come una necessità di distinzione.

Tornando ai personaggi sistemati dietro i Beatles, apparentemente sembrano non avere nulla a che fare gli uni con gli altri. Ad esempio, abbiamo attrici come Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, Mae West; abbiamo scrittori come Edgar Allan Poe, William Burroughs, Oscar Wilde, o Lewis Carrol. Ma abbiamo anche il satanista Aleister Crowley e la piccola Shirley Temple. E poi ci sono i personaggi che dovevano comparire e non sono stati inseriti, come Gesù Cristo o Adolf Hitler.

Siete abbastanza confusi? Allora possiamo continuare.

La cosa più logica per capirci qualcosa fu quella di chiedere direttamente ai Beatles una spiegazione e le risposte furono le più disparate.

Lennon disse che avevano scelto tutte quelle persone tra i personaggi cui loro dovevano la loro formazione, i loro miti. Ora, se è facile capire Lennon per aver inserito Poe e Carrol, notoriamente tra i suoi autori preferiti, di certo ci viene un po' in salita immaginare i quattro che "impazziscono" per la piccola orfanella Shirley Temple, ritratta addirittura tre volte sulla copertina.

D'altra parte, McCartney spiegò che la scelta dei personaggi da includere era stata fatta sulla base del suono dei nomi delle persone inserite. Ovviamente nemmeno questa spiegazione soddisfa.

A Mr. Apollo stava molto a cuore che la copertina di Sgt. Pepper venisse interpretata nel modo corretto: spesso l'ha paragonata a un libro di cui nessuno ha letto l'ultimo capitolo. E', a mio parere, un capolavoro ancora incompreso, a prescindere dalla notevole importanza che gli è stata comunque attribuita.
Apollo spiega che la copertina narra ciò che i Beatles stavano vivendo, l'intera storia. Ogni oggetto o personaggio sulla copertina ha un senso. Perfino la posizione di tutti gli elementi ha importanza.
E così, per i singoli personaggi, per capire in che modo c'entrino con la storia che i Beatles vogliono raccontare, è necessario andare a guardare le loro vite, isolare il particolare che li riguarda e metterlo in connessione con gli altri.

Solo??!! Tutto qui??!!

Beh, io non garantisco che ci riusciremo... ma di certo ci proveremo.

By the way, volevo inserire ciò che, secondo me, rispose Bill alla domanda su come avessero scelto chi inserire sulla copertina di Sgt. Pepper. Nel libro di Miles, I Beatles attraverso le loro parole, l'autore riferisce che, a questo proposito, McCartney affermò che ognuno aveva scelto i propri personaggi e che George aveva deciso di inserire alcuni dei suoi compagni di scuola, quelli che gli piacevano di più, intendendo con tutta probabilità i guru indiani Sri Yukteswar Giri, Sri Mahavatar Babaji, Sri Paramahansa Yogananda, Sri Lahiri Mahasaya.

Ancora una volta: ma che dici??!! Come potevano  essere compagni di scuola di George dei guru indiani vissuti tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900? E poi, Paul frequentava la stessa scuola di George, se nella classe di George avessero frequentato dei guru indiani morti, lui di certo se ne sarebbe accorto!!!

Va bene, per ora lasciamo così. State in zona!!!

venerdì 23 agosto 2013

Due McCartney al Sgt. Pepper's Party

Come ho  più volte raccontato, durante la ricerca che ha preceduto "Seguendo Mr. Apollo" ci sono stati dei momenti di svolta, diciamo così. Uno, il più importante, è stato certamente quello in cui ho trovato i post di Apollo C. Vermouth nei forum sulla PID. L'ultimo, in ordine di tempo, è stata l'intuizione sul significato della copertina di Abbey Road, mentre rientravo da Londra, dove ero stata in devoto pellegrinaggio nei luoghi dei Beatles. Su questo torneremo in futuro, giuro.

Un'altro momento particolarmente illuminante è stato quello di cui ho parlato nell'ultimo post: i due McCartney alla festa di presentazione del disco Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Ne vediamo qualche altra immagine?


Qui i quattro posano simpaticamente sulla porta di casa di Brian Epstein, ma anche qui possiamo notare che i Paul che vediamo nelle due foto sono piuttosto diversi. Un ingrandimento ci sarà d'aiuto.


Che dite? A me sembrano due persone differenti. Il ragazzo nella prima immagine, secondo me Paul, ha la testa tonda e la fossetta sul mento. Il ragazzo nella seconda, direi Bill, ha visibilmente la testa, il viso e il mento più lunghi. Teniamo sempre in considerazione che queste fotografie a rigore sono state scattate nell'arco di pochi minuti.

Ora, proviamo a superare qualche naturale obiezione in proposito. Mettiamo che sia solo un effetto della luce o della posa o dell'angolazione dell'obiettivo fotografico, che altera il viso di Paul McCartney, facendolo sembrare addirittura due persone diverse. Dovrebbe essere soltanto un caso fortuito, giusto? E se invece provassimo a confrontare separatamente i due possibili Paul?


La prima immagine è l'ingrandimento della foto sulle scale che abbiamo analizzato nell'ultimo post e la seconda è quella appena vista. Io direi che si tratta della stessa persona.


Anche qui direi che è ritratta la stessa persona, a mio avviso Bill. 

La mia perplessità, ponendo che in quella festa ci fossero sia Paul che Bill, è che quella sera non c'erano solo i Beatles e Brian Epstein. C'erano i giornalisti e questo poteva essere un rischio. D'altra parte bisogna dire che la stampa inglese in quel periodo non osteggiava di certo i Beatles, ancora visti da tutti come la gallina dalle uova d'oro. E poi i soldi fanno grandi cose, qualora ce ne fosse stato bisogno. 

Però c'era anche qualcun'altro di molto importante: c'era Linda Eastman a quella festa, in veste di fotografa. Ma mi sa che questa la raccontiamo un'altra volta.



lunedì 19 agosto 2013

Un McCartney di troppo

Bentornati!!!
Passate delle buone vacanze?
Avete voglia di sentire un'altro pezzo della nostra storia? Proviamo.

Ricordate i post sui confronti fotografici tra Paul McCartney e Bill Campbell? Io ridarei un'occhiata: nel primo post ho messo inseme qualche foto di Paul prima del '66 e qualche altra di Bill dopo il '66, tanto per mostrare che in effetti c'era stata una sostituzione e, di McCartney, ce n'erano stati (almeno) due. Nel secondo post, invece, abbiamo visto le immagini di Paul dopo il '67, e questo ci porta a credere che anche dopo l'incidente fatale, in realtà, stesse abbastanza bene in salute.

In questi post ho più volte ribadito come vi siano abbondanti teorie sull'opinabilità dei confronti fotografici. Riflessione che mi sento di richiamare qui, prima di mostrare qualche altra immagine. La mia posizione in proposito è che spesso le immagini non sono così opinabili, anche se a volte partiamo da un'idea preconcetta di ciò che vedremo e ci troviamo, così, condizionati dalle nostre stesse opinioni. Per amor di verità, devo dire che quando ho visto queste immagini la prima volta, pensavo ancora che Paul fosse morto e sostituito, perciò diciamo che avevo un'idea preconcetta al contrario.

Ma veniamo al dunque. Agli inizi di giugno del 1967, viene organizzato un party a casa di Brian Epstein per la presentazione del disco Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Durante la festa viene realizzata un'intera sessione fotografica in cui i quattro compaiono seduti sui gradini davanti alla casa, mentre aprono la porta, all'interno della casa mentre si scambiano convenevoli e così via. Eppure in queste foto c'è qualcosa di strano.



Qui i Beatles sono ritratti mentre sono seduti davanti alla porta di casa di Brian Epstein, a Londra. Notate qualcosa di strano? A me sembra che McCartney non sia sempre lo stesso, benché le foto, a rigore, dovrebbero essere state scattate a pochi secondi di distanza. I due sono vestiti e pettinati allo stesso modo, si assomigliano, ma ci sono differenze evidenti.

Ora ingrandiamo i volti per verificare meglio.


Io vedo due ragazzi diversi: quello a sinistra, direi Paul, ha la faccia e la testa più tonda, il naso e il mento più corti, ha una fossetta sul mento e le sopracciglia angolate. Il ragazzo a destra, direi Bill, ha il viso e il mento pi lunghi, il mento sporge un po' sulla destra, non ha la fossetta, ha le sopracciglia arrotondate e il naso più lungo. 

Una domanda a questo punto potrebbe essere: perché i Beatles avrebbero dovuto fare una cosa simile e farsi scoprire? A mio parere, se Paul non è morto, la sostituzione non è una cosa così grave da far sapere. Apollo C. Vermouth diceva che i Beatles volevano che la gente sapesse cosa stava succedendo nel gruppo e questo era un modo per mostrare qualcosa di palese, anche se poi nessuno si è accorto di nulla.

Voi cosa ne pensate?


P.S. L'intera sessione fotografica è presente all'indirizzo www.nemsworld.com. Sebbene al momento la pagina non risulti disponibile, le immagini che mostro in questi post provengono tutte dal sito citato.


martedì 28 maggio 2013

La PID e Glass Onion

E' ora?
Di cosa?
Beh, di affrontare un nodo cruciale di tutta la teoria PID, o addirittura di tutta la storia dei Beatles. A questo punto, dovreste quantomeno chiedervi a cosa mi riferisco. A Glass Onion!!! Ok, era facile: c'è anche nel titolo!!

Glass Onion è come quei pezzi di puzzle di un paesaggio che segnano il confine tra la montagna e il cielo: avremo un sacco di sfumature e di colori diversi che aiutano a passare da un oggetto a un altro. Ecco, questa canzone ha la stessa funzione: segna un legame tra i vari lati di questa storia.

Partiamo come al solito dalla PID: la teoria ritiene che glass onion, in italiano "cipolla di vetro", fosse il modello di una bara, un tipo che contemplava la presenza di un oblò destinato a permettere di monitorare il morto. Sarò banale, ma non troverei né utile, né attraente l'idea di dare ogni tanto una controllatina allo stato di decomposizione di una salma.
A rigore, quindi, la teoria sostiene che sia la bara scelta per il povero Paul McCartney da chi ha provveduto alle esequie. Imbarazzante, vero? Questo è uno dei lati più pittoreschi della teoria PID, ma la canzone invece è importante, eccome.

Glass Onion [1968, Cipolla di vetro].
"...Ti ho parlato del tricheco e me, sai che non potremmo essere più vicini di così. Bene, qui c'è un altro indizio per tutti voi: il tricheco era Paul..." 
Glass Onion dà una serie di indizi, da Strawberry Fields a I'm The Walrus, da The Fool on the Hill a Lady Madonna. Li vedremo tutti, giuro. Ma qui è importante un altro aspetto, che all'inizio della mia ricerca mi è sembrato particolarmente inquietante. La PID esplode nell'Ottobre del '69 e Lennon, nel '68, ci dice che ha un ALTRO indizio per noi. E' un'ammissione esplicita che di indizi ne ha lasciati altri!!! E lo fa in tempi non sospetti, quando nessuno nemmeno immagina che un anno dopo sarebbe stato fondamentale cercarli, quegli indizi...

Escludendo a priori l'ipotesi che Lennon avesse doti di preveggenza, io direi che è più probabile che tutta questa faccenda fosse orchestrata a dovere.

Ricominciamo. Lennon non ci dice che gli indizi riguardano la morte di Paul, ma parla genericamente di indizi. Proviamo a ricostruirli? Partiamo dai primi versi della canzone.

"Ti ho detto di Strawberry Fields, il posto in cui nulla è reale, qui c'è un altro posto in cui andare, dove tutto scorre".


Strawberry Fields Forever è stata scritta dal solo Lennon nell'autunno del '66 e qui sul blog abbiamo più volte detto che Paul decide di allontanarsi dal gruppo proprio in quel periodo, tant'è che nell'intervista che compare nell'Anthology, risalente al Dicembre dello stesso anno, compare Bill per la prima volta.

SFF è sicuramente criptica:
"E' facile vivere con gli occhi chiusi, fraintendendo tutto ciò che vedi... Niente è reale e niente per cui stare in attesa".
Il riferimento al vivere con gli occhi chiusi lo terrei d'acconto, a futura memoria, mentre l'altro verso è quello che si lega a Glass Onion, ovviamente. Nella canzone, Lennon sembra confuso: niente è reale e non c'è niente per cui stare in attesa. Paul non sta bene e decide di andare via, tutto fino ad allora aveva funzionato per l'alchimia tra i due, la confusione sarebbe pienamente giustificata. 

Glass Onion ci dice che l'altro posto in cui andare è dove tutto scorre, e cioè Within You Without You.

"Stavamo parlando dello spazio tra noi e della gente che si nasconde dietro un muro di illusioni... E la vita fluisce dentro di te e fuori di te... Loro non sanno, non possono vedere, tu sei uno di loro?"
Come in SFF, questa canzone fa riferimento alla gente che fraintende, vittima di illusioni, e anche qui si dice che gli altri non possono vedere. Un caso? 

Within You Without You è una canzone di George Harrison, ricompresa nel disco Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club band, quindi siamo a metà del '67. E' passato un po' di tempo, il peggio è passato, Paul è stato sostituito e "la vita fluisce".

Fine della prima tappa di questo nuovo viaggio tra le canzoni dei Beatles. Vi aspetto per la prossima puntata?

mercoledì 8 maggio 2013

Uno di noi non sta bene: le canzoni

Ricapitoliamo. 

1. Qualche post fa, abbiamo inaugurato la sezione "Uno di noi non sta bene". Abbiamo visto come Paul McCartney, in un'intervista del 2009, abbia ammesso di aver avuto problemi di nervi a metà degli anni Sessanta e di come questo, quasi lo indusse a lasciare i Beatles. Facciamo attenzione: quel QUASI distingue questa teoria da tutte le altre!!!

2. Ricordando che, in modo arbitrariamente indegno, stiamo usando la copertina di Sgt. Pepper come Stele di Rosetta, abbiamo anche sottolineato che sulla cover ci sono ben due psicanalisti, Jung e Freud, e un filosofo che per il troppo lavoro mentale ha avuto problemi psichiatrici, Nieztsche.

3. In questo post, abbiamo visto poi, come Paul McCartney apparisse, già a metà del 1966, stanco e depresso. Chiarissimi in proposito, i video di Paperback Writer e Rain.

4. Infine, proprio la canzone Paperback Writer parla di una persona che, contro il parere di tutti, vuole cambiare mestiere e diventare uno scrittore di novelle.

Ora vediamo qualche altra canzone dei Beatles in cui l'argomento torna in modo sospetto.

All Together Now [Tutti insieme adesso, 1967]
"A, B, C, D, posso portare il mio amico per il tè? E, F, G, H, I, J ti amo... Nero, bianco, verde, rosso, posso portare il mio amico a letto? Rosa, marrone, giallo, arancio e blu, ti amo..."


Può una simpatica filastrocca nascondere qualcosa di sospetto? Vediamo...

La canzone associa i numeri e le lettere a concetti semplici come "taglia l'albero" o "salta la corda". Nel bel mezzo del brano, troviamo queste due frasi: "posso portare il mio amico per il tè?" e "posso portare il mio amico a letto?" La prima appare leggermente fuori posto, ma può essere intesa come se, essendo invitato anche lui, chieda educatamente di poter portare anche un suo amico a prendere il tè. Tuttavia, accostata alla seconda frase, comincia ad assumere un altro significato. Pare che il suo amico non stia troppo bene, se ha bisogno di essere portato a prendere il tè o accompagnato a letto. A meno che John, il suo amico, non lo voglia portare a letto... a scopo ludico. Pur non escludendolo, mi pare un riferimento troppo smaccato: non credo abbia rischiato la censura per una canzone simile.

Come Together [Venite insieme, 1969].
Questa canzone è nata per una campagna elettorale e il titolo riproduceva uno slogan politico, ma non è stata utilizzata a tale scopo e Lennon l'ha adattata alla necessità. Lui stesso spiegò che la canzone parlava di loro, dei Beatles. Solo che lo fa in modo enigmatico: è difficile da interpretare, se non impossibile; i versi sono slegati e non si capisce se ogni frase sia una elencazione di caratteristiche riferite alla stessa persona, oppure no. Diciamo che Nostradamus in confronto, era un dilettante.


Un esempio: "lui è veramente un santo tritasassi" dovrebbe riferirsi allo spirituale Harrison e "lui ha gli stivali da tricheco" sarebbe per McCartney. A un certo punto, John parla di qualcuno che "se ti tiene sulla sua poltrona puoi sentire la sua malattia". Da qui possiamo dedurre che uno di loro non sta DECISAMENTE bene.

Continuiamo la prossima volta? Vi assicuro che altre insospettabili canzoni possono riservare incredibili sorprese...

mercoledì 1 maggio 2013

Uno di noi non sta bene

Seconda puntata della sezione "Uno di noi non sta bene".
Abbiamo visto in questo post quale fosse la situazione dei Beatles verso la metà degli anni Sessanta, assediati dagli ammiratori, stremati per il troppo lavoro, insoddisfatti della loro musica e intimoriti dalle minacce dei fanatici.

Proprio negli stessi anni, seppure in tempi diversi, i quattro cominciano a fare uso di LSD e contemporaneamente, i testi delle loro canzoni cambiano. Lo stile della loro musica, cambia. I più attribuirono il cambiamento proprio all'uso delle droghe e spesso si arrivò a censurare le loro canzoni perché si dava per scontato che ogni frase dubbia fosse un incitamento all'uso della droga.

Ancora più spesso si arriva a credere che le canzoni di Lennon non significhino nulla: il leggendario nonsense alla Lennon, appunto. Aldilà del fatto che io non creda minimamente a questo modo di vedere le cose, bisogna ammettere che questa ostilità doveva essere davvero esasperante per loro.

Ma torniamo a monte. Punto primo: uno di loro non sta bene. Punto secondo: Apollo spiega che i Beatles volevano che gli ammiratori sapessero tutto. Punto terzo: lo stesso Apollo dice che è ancora tutto lì, in piena vista.

Il primo indizio su cui mi soffermerei è contenuto in questo articolo, in cui Paul, secondo me proprio lui, ammette che nei primi anni Sessanta stava per lasciare i Beatles perché aveva problemi di nervi. Dice:
"Facevano una cosa che si chiamava NME Poll Winners Party, in cui il proprietario voleva noi, gli Stones, tutti i migliori, per andare e suonare per niente, questo per un paio d'anni della carriera dei Beatles. Così mi ricordo che ero sui gradini del Wembley Town Hall, stando letteralmente male di nervi, e di pensare: devo abbandonare questo lavoro, questo non va bene. E' stato abbastanza snervante".

Nell'articolo poi specifica che in effetti in certi posti non erano accolti con entusiasmo: a volte non si presentava nessuno e una volta un gruppo di ragazzi avevano preso a lanciare loro delle monetine.

Per prima cosa troviamo un riferimento di tempo: i Beatles partecipano al NME Poll Winners Party nel '63, '64, '65 e '66. Questo però non ci dice tanto, ma in realtà l'affermazione è importante: ammette che lui soffriva di nervi e voleva lasciare il gruppo. Non è roba da poco.

E mi sembra anche il momento di  usare la nostra Stele di Rosetta: la copertina di Sgt Pepper. Vediamo che ci dice?

Tra i personaggi ritratti sulla copertina, c'è Karl Gustav Jung, il signore nella foto accanto e ovviamente celebre psichiatra.

Appena visibile, sotto Bob Dylan, c'è anche un altro psicanalista: Sigmund Freud.

Tra le personalità che dovevano essere incluse ma poi sono state scartate, importanti anche queste, abbiamo Friedrich Nietzsche. Per il troppo lavoro mentale, il poveretto fu ricoverato in un ospedale psichiatrico e finì i suoi giorni in preda agli attacchi di follia.

Ci avevate fatto caso? State in zona per la prossima puntata...



lunedì 22 aprile 2013

Sgt. Pepper: il capolavoro rinnegato

Chiunque entri nel blog Seguendo Mr. Apollo avrà notato che il disco Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band è indicato come "il capolavoro rinnegato". Che sia un capolavoro non è mai stato messo in discussione, soprattutto se consideriamo che il disco occupa la prima posizione della classifica dei 500 migliori album di sempre secondo Rolling Stones.

Sgt. Pepper è un concept album: un disco che si presenta come un tutto, un disco che tratta, in ogni sua parte, dello stesso argomento. Si, ma quale? E qui c'è un certo disaccordo. Per dire, tutti riconoscono che, nella copertina di Sgt. Pepper, i quattro siano in posa davanti a una tomba composta da fiori rossi, giacinti, secondo Apollo C. Vermouth. Ma se andate a guardare le versioni ufficiali, non si parla minimamente di ciò: è piuttosto interpretata come la parata di una banda musicale, oltre che ovviamente essere vista come una nuova prospettiva del mondo secondo i Beatles.

E allora, direte, perché sarebbe un capolavoro rinnegato? Perché tutto il disco racconta una storia. Apollo dice che ogni elemento sulla copertina, ogni personaggio e ogni oggetto è messo lì per un motivo, niente è casuale. Un capolavoro d'arte e dì ingegneria creativa. Ma siamo daccapo a dodici: quale storia racconta? Quella della morte di Paul McCartney? Chi crede nella PID pensa di si. Io, ovviamente penso di no.

Ma la storia c'è eccome: nella copertina, nelle foto all'interno del disco, nelle canzoni e, io direi, nelle fotografie del lancio del disco. Ogni singolo personaggio e ogni oggetto racconta un pezzetto della loro storia. Anzi, ogni personaggio è stato scelto proprio perché poteva rappresentare quel pezzetto di storia.

La copertina di Sgt. Pepper è a buon diritto la madre di tutti gli indizi. Tutti gli indizi successivi puntano indietro a Pepper, tranne forse la copertina di Abbey Road, che è piuttosto autonoma, se possiamo dire così.

Mr. Apollo dice che il Magical Mistery Tour punta indietro a Sgt. Pepper, usando lo stesso linguaggio e contando sul fatto che chi era distratto al primo giro, finalmente capisse tutto al secondo giro. Ma nessuno capì comunque nulla. A dirla con Mr. Apollo, è stato come aver scritto il libro più bello del mondo e nessuno aveva letto l'ultimo capitolo.

Dal 1968 in poi, però, le cose cominciano a cambiare, gli animi si agitano e i dissapori si inaspriscono. Sorvoliamo per ora su quali fossero i protagonisti dei dissapori, basta sapere che i messaggi nei dischi, in questo periodo non sono tra le priorità dei nostri protagonisti. Perciò non troviamo tanti indizi nel White Album. A parte uno piuttosto grosso.

Nel 1970, durante la celebrazione del processo a Charles Manson per la strage di Malibù, il criminale giustificò gli omicidi dicendo di avere seguito i messaggi nascosti nelle canzoni dei Beatles: Helter Skelter, soprattutto. Non è roba da poco, così a loro non resta altro da fare che negare in toto l'esistenza di qualsiasi messaggio o indizio o riferimento di qualsiasi tipo.

A questo punto, dice Apollo, viene stabilita una versione comune da cui nessuno si deve discostare. Ma per distrazione o per reale interesse a che tutto venga svelato, diversi dei protagonisti di questa storia si "lasciano sfuggire" qualcosa.

Da ciò che è stato lasciato in vista, si può ancora giungere alla verità. Progetto ambizioso la verità, ma tant'è, continua a valere la pena tentare...


lunedì 15 aprile 2013

Willie Campbell e il gioco di specchi

Avevo scritto il post di oggi, ancora sul nome del sostituto di Paul McCartney, ma devo ammettere che all'ultimo momento mi è tornata in mente una immagine che avevo da un po' e che, mi sono resa conto, c'entrava parecchio con questo argomento. Perciò, cambio di programma.

Qui abbiamo visto l'indizio più eclatante sulla copertina di Sgt. Pepper: la scritta specchiata sulla grancassa. Abbiamo spiegato, qualora ce ne fosse bisogno, che il metodo per leggere l'indizio era quella di posizionare uno specchietto orizzontalmente a metà della grancassa.

In questo post, abbiamo visto come lo stesso trucco sia stato usato, sempre sulla copertina di Sgt. Pepper,  per mostrare la prima apparizione del tricheco. In questo caso lo specchietto andava posizionato verticalmente tra Diana Dors e la palma. Et voilà.

Vediamo ora un'altra immagine.


L'immagine che vediamo sopra invece è quella della copertina del DVD Live The Space Within Us, pubblicato da Paul McCartney nel 2006. Bella, molto suggestiva la posizione di Paul, per me Bill ovviamente, in mezzo al nome. Su un forum, però, avanzavano una ipotesi: forse non è un'immagine casuale. Se posizioniamo ancora una volta uno specchietto orizzontalmente sul nome PAUL otteniamo questo:


Sorpresi? Io molto. Il fatto che ancora una volta salti fuori il nome Bill non mi sembra possa essere una coincidenza, specie se consideriamo proprio il fatto che lo stesso trucco è stato già usato più volte. 

Vi aspetto in zona per il prossimo pezzo di puzzle...
 

domenica 7 aprile 2013

Un'occhiata al Magical Mistery Tour?


Alzi la mano chi ha visto il Magical Mistery Tour. Intendo chi l'ha visto tutto. Forse la mia opinione si è già capita, ma non ho gradito particolarmente. Quando ho provato a vederlo la prima volta, non avendo trovato una versione in italiano, la mia visione, e soprattutto comprensione, non è durata più di dieci minuti. Visto che il film dovrebbe durarne 55, l'ho considerato un buon inizio.

Ovviamente nei vari tentativi di visione completa ho messo insieme il film intero, ma la trama continua a sfuggirmi. Ho trovato consolante che la maggior parte delle recensioni del film dicano appunto che sceneggiatura e trama sono totalmente assenti. Così mi sono messa l'anima in pace.

Bilancio: adoro The Fool On The Hill; a mio parere parla di Bill e della sua solitudine. Ho ascoltato un milione di volte Your Mother Should Know, anche prima di sapere quali implicazioni ha questa canzone nell'intera storia. E considero I'm The Walrus la più grossa sfida interpretativa nella discografia dei Beatles; non credo che Lennon abbia scritto nulla a caso. A futura memoria: LUI è l'uomo-uovo, LORO sono gli uomini-uovo, LUI è il tricheco. Tutto chiaro, no? Ci arriviamo... ci arriviamo...

Torniamo invece al MMT e a quello che Apollo C. Vermouth ha svelato in proposito. Qui abbiamo visto che Apollo spiega che il tricheco viene presentato nel MMT e tutti si chiedono cosa stia combinando Lennon, poi ovviamente si danno per vinti, dando la colpa alla dipendenza da LSD. Troppo facile, direi.

Apollo ribadisce che la madre di tutti gli indizi è la copertina di Sgt Pepper, e in questo post abbiamo mostrato come il tricheco vi comparisse già; quindi, nel MMT, il tricheco appare solo per rimandare alla copertina di Sgt. Pepper. E non è il solo indizio inserito a questo scopo, anzi, Apollo afferma che tutto il film punta verso Pepper. Vediamo?


Pare che già la copertina sia un indizio: i quattro, in entrambe le copertine, sono mascherati: in Sgt. Pepper vestono abiti militari molto variopinti, nel MMT sono mascherati da animali vari, tra cui, in primo piano, il tricheco. Intorno a loro una moltitudine di stelle: in Sgt. Pepper le stelle sono le "star", i personaggi famosi alle loro spalle, nel MMT, quelle che hanno intorno sono stelle... diciamo nel senso più stretto del termine.


Questa immagine è un frame che si vede alla fine del MMT. George e John assistono alla performance dei Bonzo Dog Doo Dah Band. L'indizio sta nella foto in sé, come dice Apollo. I due sono seduti da soli (LONELY), in un locale (CLUB), a guardare una BAND e John ha un cuore sul cappello (HEART). Quindi, LONELY HEART CLUB BAND. Sorpresi? Io si.

Se non è stato possibile, da parte degli ammiratori, interpretare la copertina e le canzoni di Sgt. Pepper, il MMT non ha avuto certo migliore sorte. La verità è che indizi simili sono decisamente ben nascosti, non è legittimo aspettarsi che qualcuno li capisca. D'altra parte fa simpatia pensare alle aspettative che i Beatles  riponevano nei fan. Ha comunque ragione Apollo: semplicemente gli altri non erano intelligenti quanto loro. Come non condividere?

venerdì 5 aprile 2013

La PID nel Magical Mistery Tour

Dove eravamo rimasti?

L'ultima volta che abbiamo parlato di PID, abbiamo visto gli indizi nelle canzoni di Sgt. Pepper. Ora è tempo di parlare degli indizi presenti nel Magical Mistery Tour.

Il MMT è un film sceneggiato e interpretato dai Beatles nel Settembre del 1967 e le canzoni presentate nel film vengono inserite in un disco che verrà pubblicato a Dicembre dello stesso anno. Rispetto ai loro canoni, il MMT è drasticamente al di sotto degli standard, e infatti venne bocciato dal pubblico e dalla critica. Il film manca di una trama e racconta un viaggio surreale, che sfiora il grottesco, di un gruppo di male assortiti personaggi su una coloratissima e sgangherata corriera.

Diciamo che questo è ciò che appare ad un occhio poco attento, perchè nel MMT c'è ben altro. Ci sono, ad esempio, alcuni dei brani migliori dei Beatles, a partire da I'm The Walrus o The Fool On The Hill. E poi, è importante per la PID e ancora più importante per la mia teoria.

E io partirei proprio da I'm The Walrus, Io sono il tricheco.


Nel video di I'm The Walrus, i quattro compaiono vestiti ognuno con un costume diverso e uno di questi è il tricheco. I sostenitori della PID sostengono che il tricheco sia considerato un simbolo di morte, nelle culture scandinave e quindi che anche questo rappresenti la morte di Paul.
Falso. Anzi pare che il tricheco in Scandinavia sia considerato simbolo di abbondanza, non fosse altro che per il fatto che, in passato, le popolazioni nordiche traevano sostentamento da questo animale. E' nato lì il detto che del tricheco non si butta via nulla. Ok, forse non era per il tricheco.

Alla fine del film, i Beatles cantano Your Mother Should Know, una canzone molto carina, apparentemente senza pretese; l'apparenza è tutto in questa storia. Nel video, i quattro scendono da un'imponente scalinata, tutti vestiti di bianco con, all'occhiello, un garofano rosso. Anzi, John, Ringo e George lo hanno rosso, Paul lo ha nero, il colore del lutto.
Vero. E' sicuramente un indizio voluto. Per giustificare la diversità, "McCartney" dirà che erano finiti i garofani rossi, ma ovviamente tutti sanno che è più facile trovare un garofano rosso che uno nero.

Mentre scendono poi, a "McCartney", direi Bill, viene consegnato un mazzo di fiori, tra cui ce ne sono anche rossi. E qui è facile: se mancava il fiore rosso per Paul, perché non toglierlo da lì??!! Secondo i sostenitori della PID il mazzo di fiori, che normalmente viene consegnato agli attori al termine di uno spettacolo, è dato al rimpiazzo di Paul, per premiarlo dell'interpretazione.
Forse. Però io farei un'altra considerazione: in tante occasioni viene fatto in modo che Bill abbia qualcosa di diverso dagli altri. Secondo me lo scopo è proprio quello di creare un elemento di distinzione affinché chi guarda noti che lui non c'entra col resto.

In un'inquadratura del MMT, Bill è vestito in abiti militari ed è seduto dietro una scrivania; davanti a lui c'è una scritta che dice "I Was", io ero.
In chiave PID è stata interpretata nel senso che Paul ERA vivo, e ora non lo è più. 
Anche no. Avanzo un'alternativa: se si riferisse a Bill e significasse che ERA un militare? Non necessariamente un poliziotto canadese, però.




All'esame di questi indizi, aggiungerei una valutazione. Apollo C. Vermouth poneva la copertina di Sgt. Pepper come la madre di tutti gli indizi, perché la storia comincia ad essere raccontata lì. Dopo Sgt. Pepper, ciò che i Beatles si aspettavano era che tutti arrivassero a interpretare ciò che loro stavano raccontando, ma così non è stato. A quel punto, però, piuttosto che ammettere che c'era stato un vuoto di comunicazione con i fans, insistono nel voler puntare indietro agli stessi indizi.

Qui abbiamo visto come il tricheco fosse già presente nella copertina di Pepper, I'm The Walrus serve solo per puntare indietro verso Pepper. Purtroppo il testo è decisamente complicato e quello che doveva essere un chiaro messaggio è servito solo a complicare le cose. Il tricheco merita tutt'altra attenzione e noi gliela daremo presto...

State in zona per la prossima puntata...

sabato 23 marzo 2013

La PID nelle canzoni di Sgt. Pepper (2)

Seconda puntata sugli indizi PID nelle canzoni di Sgt. Pepper.

Devo dire che, secondo me, cercare indizi PID nei testi di questo disco è decisamente una forzatura.
Eppure...

All'inizio di Good Morning, Good Morning, Lennon fa riferimento a un uomo a cui non si è potuta salvare la vita e di cui si deve chiamare la moglie. Dopo qualche verso, fa riferimento al fatto che sono le cinque e la gente va in giro. Secondo la PID, anche qui si fa riferimento alla morte di Paul e addirittura all'orario in cui è deceduto: le cinque, come in She Is Leaving Home, lo abbiamo visto qui.

Partiamo dal primo elemento: Paul non aveva una moglie da avvertire che fosse morto. Secondo: qui si fa riferimento alle cinque del pomeriggio, perché dice che è l'ora di prendere il tè e di incontrare la moglie del poveretto. In She Is Leaving Home, invece, la ragazza va via da casa alle cinque del mattino, perciò non quadra.

D'altra parte, leggendo il testo di Good Morning, Good Morning, possiamo notare come anche qui il dolore di John per la perdita del suo amico abbia una scadenza più breve di quella dello yogurt. Infatti all'inizio della canzone dice di vagare per la città stranito, come se la morte dell'uomo lo avesse colpito particolarmente, ma già nel pomeriggio si sente meglio, ha voglia di sorridere ed è contento di essere lì.

DI NUOVO??? Dai, non può essere per Paul. Oppure Paul aveva proprio sbagliato clamorosamente nella scelta dei suoi amici...

Ricominciamo. Abbiamo visto in questo post, e in quest'altro, che il tema dell'incidente stradale è comparso nel discorso più volte e come questo fosse quello di Tara Browne. La prima strofa di A Day In The Life parla di come Tara non abbia visto il semaforo cambiare colore e si sia schiantato in auto. La macchinina e il guanto insanguinato da automobilista sulla copertina di Sgt. Pepper rappresentano un incidente stradale, probabilmente ancora quello di Tara.

Qui abbiamo un uomo per cui "non c'è stato niente da fare per salvargli la vita" e a questo proposito ricordiamo che il povero Tara non è morto sul colpo, ma mentre lo trasportavano in ospedale e cioè mentre tentavano di salvargli la vita. Un dettaglio. Seconda riflessione: benché avesse solo ventun'anni, Tara Browne era sposato e aveva due figli, perciò potrebbe essere sua moglie, quella da avvisare.

E comunque, se la canzone si riferisce a Tara, anche qui John non si mostra tanto dispiaciuto per la sua morte...

Alla prossima puntata...

mercoledì 20 marzo 2013

La PID nelle canzoni di Sgt. Pepper

Avete voglia di vedere quali indizi PID nascondono le canzoni su Sgt. Pepper?

Procediamo subito.

A Day In The Life è la canzone su cui si è concentrata l'attenzione dei fautori della PID perché descrive un incidente stradale. Per la PID, con una buona dose di cinismo, si tratta dell'incidente in cui Paul sarebbe rimasto ucciso.
"Ho letto la notizia oggi di un uomo fortunato che aveva fatto strada. E sebbene la notizia fosse piuttosto triste, beh a me è proprio venuto da ridere, ho visto la fotografia. Si è fatto saltare le cervella in una macchina, non si era accorto che la luce era cambiata; una folla di gente stava lì e guardava. Avevano già visto la sua faccia, nessuno era veramente sicuro se fosse della Camera dei Lord".

Lennon disse, su questa canzone, che aveva pescato a caso le notizie dal giornale e le aveva inserite nella sua canzone. La prima strofa, quella sull'incidente, parla ufficialmente dell'incidente di Tara Browne, morto la sera del 18 dicembre 1966, all'età di 21 anni. Era membro dell'aristocrazia inglese, ed era certamente destinato a una vita agiata essendo l'erede della famiglia Guinness, i noti produttori di birra.

L'immagine accanto ritrae l'auto di Tara Browne dopo l'incidente. Secondo quanto dice la canzone, Lennon vedendo questa fotografia non riesce a trattenersi dal ridere.

Quindi i fautori PID sostengono che in quell'auto sia morto Paul. Da qui la mia domanda: ok, Lennon non era la persona più sensibile del secolo, ma ridere dell'incidente in cui è rimasto ucciso il suo amico fraterno? Mi sembra decisamente troppo, specie se consideriamo che gli stessi fautori della PID ritengono che gli indizi sono stati seminati nei dischi allo scopo di rendere giustizia alla memoria del povero Paul, morto in giovane età e senza una degna sepoltura.

Io direi invece che è più probabile che stavolta la versione ufficiale sia anche vera e la canzone parli di Tara, ci teniamo però d'acconto un dettaglio: John non nutriva proprio alcun sentimento d'affetto o compassione per questo ragazzo.

She Is Leaving Home è un'altra canzone che porterebbe un indizio importante. Il testo dà una indicazione di tempo: Mercoledì mattina, alle cinque in punto. Ovviamente questa sarebbe l'ora in cui Paul sarebbe morto. La canzone parla di una ragazza che, avendo ricevuto dai genitori solo ciò che si poteva comprare col denaro, lascia la sua casa e se ne va con un uomo. La canzone è, ovviamente, bellissima, perchè alla posizione della ragazza si contrappone il dispiacere, la delusione e la disperazione dei genitori, quando si accorgono che la loro amata figlia ha preferito fuggire via. Ok, forse mi ha preso un pò la mano.

Comunque, tornando alla PID, come fa notare Glauco Cartocci nel suo libro Il caso del doppio Beatle, se è vero che questa è l'ultima canzone di Paul McCartney prima di morire, questi avrebbe di fatto previsto la data e l'ora della sua morte. EVVIVA!!

Altra canzone: Lovely Rita. Ufficialmente questa canzone sarebbe stata dedicata da McCartney (se non fosse morto, ovviamente) ad una vigilessa che le aveva messo una multa. Ecco, lui, invece che infastidirsi come i comuni mortali, dedica canzoni d'amore. Bene.

Secondo la PID, Rita sarebbe l'autostoppista che, caricata dal povero Paul, non lo riconosce subito, ma reagisce in modo concitato una volta capito chi è alla guida dell'auto. A questo punto, Paul si distrae, causando l'incidente in cui rimane ucciso. Secondo la leggenda, Rita rimane illesa ma scappa via.

Non sfuggirà l'incongruenza: se Rita è scappata, come facciamo a sapere il suo nome o che era in auto con Paul? Se Paul è morto nell'incidente, chi la racconta questa storia e come fa, da morto, a dedicarle una canzone d'amore? Che detto tra noi, se lui è morto, e la colpa è di Rita, avrebbe anche motivo di essere infastidito... Come noi quando prendiamo una multa, per dire.

Vi aspetto per la prossima puntata? State in zona...


sabato 16 marzo 2013

PID: Sgt. Pepper e il tricheco

Ultimo post sugli indizi PID della copertina di Sgt. Pepper

Questa è la bambola sulla destra della copertina, ne abbiamo già parlato a proposito di Shirley Temple.
La bambola tiene in grembo una modellino di Aston Martin, l'auto che Paul guidava la notte dell'incidente.
Ha una maglia con la scritta rossa: Welcome Rolling Stone, a voler significare che ora i Rolling Stone, loro storici rivali, avevano via libera: i Beatles, senza Paul, non potevano più competere. Accanto alla bambola, in grembo alla vecchina, c'è un guanto sinistro da automobilista, che identificherebbe Paul, notoriamente mancino.

Vero. C'è tutto. La macchinina e il guanto si riferiscono inequivocabilmente a un incidente stradale, ma non altrettanto inequivocabilmente a quello di Paul. Potrebbero ancora una volta riferirsi a quello di Tara Browne, di cui John parla anche in A Day In The Life, lo abbiamo visto qui. Tuttavia, non possiamo fare a meno di notare che questo incidente comincia ad avere un certo peso nella storia e il guanto sinistro lo ricollega in qualche modo a Paul.

La scritta sulla maglia della bambola, poi, si lega ancora alla stessa canzone ma in un altro modo: nel video di A Day In The Life compare proprio Mick Jagger, lo possiamo riconoscere chiaramente all'inizio.


Prima di passare alle canzoni di Sgt. Pepper, vorrei soffermarmi su un indizio importante, ai limiti dell'apparizione...


IL TRICHECO!!!
Quella del tricheco è una figura che torna spesso quando si parla della leggenda PID e piuttosto in modo confuso. Ufficialmente, questa non sarebbe la sua prima apparizione, che sarebbe, invece, rinviata al Magical Mistery Tour, con la canzone I'm The Walrus, di John Lennon.

Tuttavia, nel forum Nothing Is real, Apollo spiega come il tricheco compaia sulla copertina di Sgt. Pepper, posizionando verticalmente uno specchietto sulla cover, tra Diana Dors e la palma. Quella che vedete accanto è l'immagine specchiata che compare e possiamo distinguere nettamente il muso, i baffi e le zanne del tricheco.

Del tricheco comunque parleremo ancora a lungo, ma per ora basta sapere che è già presente anche lui, quando la storia inizia.

Un'ultima precisazione: gli indizi che sto mostrando, è doveroso sottolinearlo, non sono tutti quelli PID trovati negli anni sulla copertina, nelle canzoni o nei dischi successivi e il motivo è semplice: non è la storia che sto raccontando. E' solo una parte di essa. Io ho cominciato il mio puzzle dalla leggenda, o meglio, dal racconto che di tale leggenda è stato fatto in un programma televisivo, Voyager, a metà del 2010.

Ma poi, il caso mi ha portato su un'altra pista: quella della sostituzione di Paul McCartney e la storia che ne è venuta fuori è decisamente più ampia: parla di grandi sentimenti, d'amore e di amicizia; parla di lampi di genio e capolavori rinnegati; parla di un uomo che si trova nella terribile condizione di vivere senza esistere. Una storia che andava raccontata.

Ma per chi fosse interessato ad approfondire la leggenda Paul Is Dead, suggerisco qualche libro che ho avuto modo di leggere: Il Caso Del Doppio Beatle, di Glauco Cartocci e Il Codice McCartney, di Fabio Andriola e Alessandra Gigante. Per chi avesse dimestichezza con la lingua inglese, i due maggiori forum che si occupano della laggenda PID, anche se da punti di vista diversi, sono The King Is Naked e Nothing Is Real. Li suggerisco vivamente.

State in zona per le prossime tessere del puzzle!!


lunedì 11 marzo 2013

Billy Shears e i suoi amici

Chi non conosce With A Little Help From My Friend? A qualcuno magari sarà rimasta impressa la versione che Joe Cocker cantò a Woodstock. Bella. Bellissima. Ma l'originale è un'altra storia...

Abbiamo detto in questo post che la prima canzone del disco Sgt. Pepper And The Lonely Hearts Club Band, dallo stesso titolo, introduce la nuova band, il Club dei cuori solitari del Sergente Pepper e presenta il nuovo cantante: Billy Shears.

Subito dopo, parte la canzone With A Little Help From My Friend ed è cantata da Ringo, anche se abbiamo dedotto, nel post citato, che in realtà la canzone si riferisce a Bill, appena entrato nel gruppo ed emozionato per il fatto di cantare da solo, ma che conta di farcela con un piccolo aiuto dei suoi amici.

Il mio approccio a questa storia è quello di cercare sempre la soluzione più semplice, che secondo la forbice di Occam è anche la più probabile, e provare a capire quale comportamento sia più legittimo aspettarsi dai protagonisti in certe situazioni. Un esempio?

Ok. Secondo la leggenda, Paul è morto e i Beatles lasciano nei dischi gli indizi  sulla sua morte. In A Day In The Life, nella prima strofa, Lennon parla di un incidente stradale in cui ha perso la vita un uomo che aveva fatto fortuna. La versione ufficiale ci dice che John scrisse la canzone pescando le notizie dal giornale e che l'uomo di cui parla è Tara Browne, un ragazzo di 21 anni, membro dell'aristocrazia inglese ed erede della famiglia Guinness.

Tuttavia, per la PID, la canzone parla dell'incidente di Paul: il semaforo che cambia colore, l'auto che si schianta e la folla che si accalca intorno al luogo dell'incidente.

Eppure qualcosa non quadra: John, nella canzone, dice che vedendo la fotografia dell'incidente sul giornale, a lui viene da ridere. Come???? Ma lì è morto il tuo amico!!! Come fai a ridere??

Diciamo che, quantomeno, tanto cinismo non è probabile. Più ragionevolmente, possiamo dedurre che la canzone parli davvero di qualcun'altro, io direi di Tara Browne.

Tornando a With A Little Help From My Friend, vediamo qualche passaggio?
"Che cosa pensereste se stonassi, vi alzereste in piedi e mi piantereste? Prestatemi ascolto e vi canterò una canzone e proverò a non andare fuori tono. Oh, ce la faccio con un piccolo dei miei amici. Cosa faccio quando il mio amore è lontano? (Ti preoccupa essere solo?) . Come mi sento alla fine della giornata? ( Sei triste perché sei per conto tuo?) No, ce la faccio con un piccolo aiuto dei miei amici... Hai bisogno di qualcuno? (Ho bisogno di qualcuno da amare) Può essere chiunque? (Voglio qualcuno da amare.)"

Non fa pensare al rimpiazzo? E' normale che Bill abbia qualche titubanza appena entrato nel gruppo, ma ritiene di potercela fare con l'aiuto degli altri. A ben vedere, ci dice anche qualcosa in più: quando Bill entra nei Beatles si lascia la sua vita alle spalle, assume l'identità di McCartney e vive nei suoi panni. Più che plausibile allora che nel primo periodo si sia trovato in difficoltà: ha cambiato vita, non ha nessuno da amare e si sente solo.

State in zona, qualche altra tessera arriverà presto...

Keep Calm and carry on...

venerdì 8 marzo 2013

PID: gli indizi su Sgt. Pepper (3)

Terza puntata di indizi sulla copertina di Sgt. Pepper. Iniziamo con uno importante?

La grancassa al centro della copertina è uno degli indizi fondamentali, quello che fa capire che gli indizi sono voluti e che ci hanno lavorato parecchio, per ottenere il risultato.

L'immagine accanto, ovviamente, non è quella originale ma è quella che compare posizionando uno specchietto orizzontalmente a metà grancassa: ciò che si legge è I ONE I X HE DIE. Tra HE e DIE, c'è una freccia che punta proprio verso Paul, o chi per lui si spaccia. Unendo i primi due numeri e i secondi due, abbiamo undici e nove. Questo significherebbe che Paul sarebbe morto l'11 Settembre o il 9 Novembre, a seconda che si scelga la datazione americana o europea. Altri ritengono che sia il 3 Ottobre, in virtù di quanto cantato da Lennon in Come Together "uno e uno e uno sono tre".
Vero. L'indizio c'è ed è evidentissimo, tant'è che lo stesso trucco è stato utilizzato per lasciare altri indizi.

Qualche anno dopo, sulla copertina del disco Ram, di Paul McCartney c'è la scritta L.I.L.Y. Ufficialmente il suo significato è Linda I Love You, un messaggio d'amore per sua moglie. Ma con lo stesso trucco visto per la grancassa, ciò che vien fuori è ancora I I I X, e siamo di nuovo al 3 Ottobre.

Il mio unico dubbio è: siamo sicuri che ci si riferisca alla morte di Paul? E se la freccia indicasse volutamente che la persona morta è Bill, il sostituto? Quale miglior modo per nascondere una persona, che fingere la sua morte?

McCartney è l'unico che, in una foto all'interno della copertina, è seduto in posizione fetale e questa è la posizione in cui seppellirebbero i morti in alcune culture orientali.
In realtà non c'è certezza che seppelliscano i morti in questa posizione in nessuna cultura del mondo.







Qui accanto, in un ingrandimento dell'immagine già vista, possiamo vedere come McCartney abbia, sul braccio sinistro, un distintivo con la sigla OPD Officially Pronounced Dead (Ufficialmente Dichiarato Morto), che sarebbe la sigla utilizzata per le salme negli obitori. Secondo altri, l'acronimo sta per Ontario Provincial Police, indicando così che il sostituto era canadese.
L'indizio c'è e io propenderei per la prima ipotesi, ma se, come ho ipotizzato poco sopra, è stata inscenata la morte di Bill, allora il distintivo può essere riferito a lui.

Devo dire gli indizi PID sono davvero tanti; sono veri o presunti, innocui o cinici. Di tutta questa storia abbiamo appena raschiato la superficie, perciò per le prossime puntate, restate in zona.

Keep calm and carry on...