Chiunque entri nel blog Seguendo Mr. Apollo avrà notato che il disco Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band è indicato come "il capolavoro rinnegato". Che sia un capolavoro non è mai stato messo in discussione, soprattutto se consideriamo che il disco occupa la prima posizione della classifica dei 500 migliori album di sempre secondo Rolling Stones.
Sgt. Pepper è un concept album: un disco che si presenta come un tutto, un disco che tratta, in ogni sua parte, dello stesso argomento. Si, ma quale? E qui c'è un certo disaccordo. Per dire, tutti riconoscono che, nella copertina di Sgt. Pepper, i quattro siano in posa davanti a una tomba composta da fiori rossi, giacinti, secondo Apollo C. Vermouth. Ma se andate a guardare le versioni ufficiali, non si parla minimamente di ciò: è piuttosto interpretata come la parata di una banda musicale, oltre che ovviamente essere vista come una nuova prospettiva del mondo secondo i Beatles.
E allora, direte, perché sarebbe un capolavoro rinnegato? Perché tutto il disco racconta una storia. Apollo dice che ogni elemento sulla copertina, ogni personaggio e ogni oggetto è messo lì per un motivo, niente è casuale. Un capolavoro d'arte e dì ingegneria creativa. Ma siamo daccapo a dodici: quale storia racconta? Quella della morte di Paul McCartney? Chi crede nella PID pensa di si. Io, ovviamente penso di no.
Ma la storia c'è eccome: nella copertina, nelle foto all'interno del disco, nelle canzoni e, io direi, nelle fotografie del lancio del disco. Ogni singolo personaggio e ogni oggetto racconta un pezzetto della loro storia. Anzi, ogni personaggio è stato scelto proprio perché poteva rappresentare quel pezzetto di storia.
La copertina di Sgt. Pepper è a buon diritto la madre di tutti gli indizi. Tutti gli indizi successivi puntano indietro a Pepper, tranne forse la copertina di Abbey Road, che è piuttosto autonoma, se possiamo dire così.
Mr. Apollo dice che il Magical Mistery Tour punta indietro a Sgt. Pepper, usando lo stesso linguaggio e contando sul fatto che chi era distratto al primo giro, finalmente capisse tutto al secondo giro. Ma nessuno capì comunque nulla. A dirla con Mr. Apollo, è stato come aver scritto il libro più bello del mondo e nessuno aveva letto l'ultimo capitolo.
Dal 1968 in poi, però, le cose cominciano a cambiare, gli animi si agitano e i dissapori si inaspriscono. Sorvoliamo per ora su quali fossero i protagonisti dei dissapori, basta sapere che i messaggi nei dischi, in questo periodo non sono tra le priorità dei nostri protagonisti. Perciò non troviamo tanti indizi nel White Album. A parte uno piuttosto grosso.
Nel 1970, durante la celebrazione del processo a Charles Manson per la strage di Malibù, il criminale giustificò gli omicidi dicendo di avere seguito i messaggi nascosti nelle canzoni dei Beatles: Helter Skelter, soprattutto. Non è roba da poco, così a loro non resta altro da fare che negare in toto l'esistenza di qualsiasi messaggio o indizio o riferimento di qualsiasi tipo.
A questo punto, dice Apollo, viene stabilita una versione comune da cui nessuno si deve discostare. Ma per distrazione o per reale interesse a che tutto venga svelato, diversi dei protagonisti di questa storia si "lasciano sfuggire" qualcosa.
Da ciò che è stato lasciato in vista, si può ancora giungere alla verità. Progetto ambizioso la verità, ma tant'è, continua a valere la pena tentare...
"Un capolavoro d'arte e dì ingegneria creativa. Ma siamo daccapo a dodici: quale storia racconta? Quella della morte di Paul McCartney? Chi crede nella PID pensa di si. Io, ovviamente penso di no."
RispondiEliminaQuindi stai a perdere tempo ...
Carino Sun King, in punta di fioretto... Non ti sembra un po' poco rispettoso? Io non denigro gli altri anche se non condivido le loro teorie. Non penso di perdere tempo, sto solo raccontando la storia da un altro punto di vista, come ti ho spiegato in altre occasioni.
RispondiEliminaIl mio punto di vista non contempla la morte di Paul McCartney. Chi legge si farà un'idea se ciò che scrivo sia condivisibile oppure no. O anche divertente oppure no, non ho la pretesa di avere la verità in tasca, quindi se ci sarà un po' di divertimento a me andrà bene comunque.
E' un progetto ambizioso la verità.