martedì 28 maggio 2013

La PID e Glass Onion

E' ora?
Di cosa?
Beh, di affrontare un nodo cruciale di tutta la teoria PID, o addirittura di tutta la storia dei Beatles. A questo punto, dovreste quantomeno chiedervi a cosa mi riferisco. A Glass Onion!!! Ok, era facile: c'è anche nel titolo!!

Glass Onion è come quei pezzi di puzzle di un paesaggio che segnano il confine tra la montagna e il cielo: avremo un sacco di sfumature e di colori diversi che aiutano a passare da un oggetto a un altro. Ecco, questa canzone ha la stessa funzione: segna un legame tra i vari lati di questa storia.

Partiamo come al solito dalla PID: la teoria ritiene che glass onion, in italiano "cipolla di vetro", fosse il modello di una bara, un tipo che contemplava la presenza di un oblò destinato a permettere di monitorare il morto. Sarò banale, ma non troverei né utile, né attraente l'idea di dare ogni tanto una controllatina allo stato di decomposizione di una salma.
A rigore, quindi, la teoria sostiene che sia la bara scelta per il povero Paul McCartney da chi ha provveduto alle esequie. Imbarazzante, vero? Questo è uno dei lati più pittoreschi della teoria PID, ma la canzone invece è importante, eccome.

Glass Onion [1968, Cipolla di vetro].
"...Ti ho parlato del tricheco e me, sai che non potremmo essere più vicini di così. Bene, qui c'è un altro indizio per tutti voi: il tricheco era Paul..." 
Glass Onion dà una serie di indizi, da Strawberry Fields a I'm The Walrus, da The Fool on the Hill a Lady Madonna. Li vedremo tutti, giuro. Ma qui è importante un altro aspetto, che all'inizio della mia ricerca mi è sembrato particolarmente inquietante. La PID esplode nell'Ottobre del '69 e Lennon, nel '68, ci dice che ha un ALTRO indizio per noi. E' un'ammissione esplicita che di indizi ne ha lasciati altri!!! E lo fa in tempi non sospetti, quando nessuno nemmeno immagina che un anno dopo sarebbe stato fondamentale cercarli, quegli indizi...

Escludendo a priori l'ipotesi che Lennon avesse doti di preveggenza, io direi che è più probabile che tutta questa faccenda fosse orchestrata a dovere.

Ricominciamo. Lennon non ci dice che gli indizi riguardano la morte di Paul, ma parla genericamente di indizi. Proviamo a ricostruirli? Partiamo dai primi versi della canzone.

"Ti ho detto di Strawberry Fields, il posto in cui nulla è reale, qui c'è un altro posto in cui andare, dove tutto scorre".


Strawberry Fields Forever è stata scritta dal solo Lennon nell'autunno del '66 e qui sul blog abbiamo più volte detto che Paul decide di allontanarsi dal gruppo proprio in quel periodo, tant'è che nell'intervista che compare nell'Anthology, risalente al Dicembre dello stesso anno, compare Bill per la prima volta.

SFF è sicuramente criptica:
"E' facile vivere con gli occhi chiusi, fraintendendo tutto ciò che vedi... Niente è reale e niente per cui stare in attesa".
Il riferimento al vivere con gli occhi chiusi lo terrei d'acconto, a futura memoria, mentre l'altro verso è quello che si lega a Glass Onion, ovviamente. Nella canzone, Lennon sembra confuso: niente è reale e non c'è niente per cui stare in attesa. Paul non sta bene e decide di andare via, tutto fino ad allora aveva funzionato per l'alchimia tra i due, la confusione sarebbe pienamente giustificata. 

Glass Onion ci dice che l'altro posto in cui andare è dove tutto scorre, e cioè Within You Without You.

"Stavamo parlando dello spazio tra noi e della gente che si nasconde dietro un muro di illusioni... E la vita fluisce dentro di te e fuori di te... Loro non sanno, non possono vedere, tu sei uno di loro?"
Come in SFF, questa canzone fa riferimento alla gente che fraintende, vittima di illusioni, e anche qui si dice che gli altri non possono vedere. Un caso? 

Within You Without You è una canzone di George Harrison, ricompresa nel disco Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club band, quindi siamo a metà del '67. E' passato un po' di tempo, il peggio è passato, Paul è stato sostituito e "la vita fluisce".

Fine della prima tappa di questo nuovo viaggio tra le canzoni dei Beatles. Vi aspetto per la prossima puntata?

venerdì 24 maggio 2013

La PID nel White Album

E' da un po' che non parliamo di PID, vero?
Eravamo arrivati qui, al Magical Mistery Tour.

Riprendiamo allora dal disco The Beatles, più noto come il White Album, per via della copertina tutta bianca. Capiamo subito che questa volta, sulla cover, non troveremo alcun indizio, perciò andiamo direttamente alle canzoni.

Don't pass me by [1968, Non trascurarmi].
La canzone è cantata da Ringo Starr e torna sul tema dell'incidente stradale. Ringo sta aspettando qualcuno che dovrebbe arrivare a breve, ma comincia a notarne il ritardo e si arrabbia. A questo punto riceve la notizia che il suo amico è rimasto coinvolto in un incidente stradale, così si pente di essersi arrabbiato e si sente in colpa. Per esattezza, il testo dice: "tu eri in un incidente stradale e hai perso i tuoi capelli".
Per i sostenitori PID, la frase si riferirebbe al fatto che Paul era morto in un incidente d'auto ed era rimasto decapitato, perdendo i suoi capelli.

Che cinismo!! Secondo me, anche in questo caso si parla dell'incidente di Tara Browne, che ormai, lo abbiamo capito, ha avuto una certa importanza per il gruppo. Però, sappiamo che Ringo non era un amico di Tara, così come non lo era John, che addirittura ride vedendo la foto dell'incidente in cui il poveretto è morto. Chi invece era amico di Tara era Paul, che ne parla con affetto in uno dei video dell'Anthology. E ne parlerà anche in diverse canzoni, ma questa è un'altra storia.

Introduciamo un riferimento che ci sarà utile anche più avanti: i Beatles, nelle loro canzoni, usavano spesso delle assonanze: usavano delle parole che, ad ascoltarle suonano allo stesso modo di altre che, però, vengono scritte in altro modo. Non so se è chiaro, ma Don't Pass Me By ne è un ottimo esempio. L'amico di Ringo si trova in un incidente stradale e ha perso i suoi capelli. In inglese, capelli si scrive hair e si pronuncia allo stesso modo di heir, che significa erede. quindi il suo amico era in un incidente stradale e ha perso il suo erede. Tara Browne era l'erede della famiglia Guinness. Che l'amico sia Paul? Se fosse, non sarebbe comunque una vittima dell'incidente, visto che, secondo Ringo, ha perso il suo erede e non la sua vita.

Revolution Number 9 [1968].
E' una canzone quantomeno agghiacciante. C'è di tutto e sembra studiata proprio per creare l'atmosfera per la leggenda PID. Suoni mixati, registrazioni alla rovescia, parti parlate, urla, sirene, stridii di freni, frammenti di lugubri testi teatrali.
E' fatto apposta per dire senza dire e bisogna ammettere che l'atmosfera dell'incidente e della disperazione è evidente.
Aldilà di questo, chi riesce a tirarne fuori una ricostruzione coerente ha tutta la mia ammirazione.

Alla prossima puntata!!


mercoledì 22 maggio 2013

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domenica 19 maggio 2013

Strani errori al Giubileo della Regina

Un anno fa, a Londra. Beh, poco meno di un anno fa...

Con la mia traduttrice avevamo deciso che, avendo quasi finito le traduzioni di Seguendo Mr. Apollo, quello che ci voleva era un bel "sopralluogo", un viaggio nei luoghi dei Beatles alla ricerca di conferme alla mia teoria. Ammettiamolo pure: non potevamo certo aspettarci le impronte ancora fresche, ma tant'è, l'entusiasmo era proprio quello.

Guarda il caso, in Inghilterra si festeggiava il Giubileo di Diamante della Regina Elisabetta II, cioè i sessant'anni di regno della Regina. Il giorno del nostro arrivo, il 4 Giugno, coincideva con il concerto che si teneva in suo onore davanti ai cancelli di Buckingham Palace.

Potevamo mancare?
Si, ma l'idea non ci piaceva, così pianificammo tutto: in aereo fino a Manchester, dall'aeroporto al centro città in treno, e fino a Londra in corriera. Se tutto avesse funzionato alla perfezione, saremmo state puntuali per l'inizio del concerto.

Con molte mosse, poco calibrate, alla fine siamo riuscite a perderci il concerto, a fare un certo numero di trasferimenti inutili e a regalare un po' di soldi ai trasporti inglesi.

Così, il nostro soggiorno iniziava con un po' di delusione sciolta in un pittoresco e gaio festeggiamento.


E il concerto? Lo abbiamo visto in televisione, commentando, di tanto in tanto, che c'era troppa gente, che doveva essere proprio scomodo essere lì in mezzo... che in fondo non ci saremmo nemmeno divertite...

...E tutto questo, solo per introdurre l'indizio di oggi.
Ovviamente, il concerto a Buckingham Palace era un grosso evento e veniva chiuso dal più alto in grado tra tutti i cantanti inglesi: Paul McCartney.
I cantanti, prossimi a salire sul palco, venivano presentati in vario modo, alcuni in modo affettuoso, altri in modo simpatico. McCartney, in modo decisamente strano


Dal video possiamo vedere che Paul McCartney è stato presentato dal comico Peter Keye, vestito da buffone (suppongo), e fin qui niente di strano. Tuttavia, alla fine della presentazione possiamo sentire distintamente il nome che pronuncia Keye: Paul Winston McCartney!!! Come tutti sanno, il suo nome per esteso è James Paul McCartney, mentre Winston era il secondo nome di John Lennon. Mistero.

Sul significato dell'episodio, nessuna spiegazione: Paul, se l'ha notato, non ha dimostrato di esserci rimasto male o di rimanerne nemmeno stupito o offeso. La stampa non si è interessata minimamente della cosa, sebbene fiumi di inchiostro siano stati versati a proposito del colore dei vestiti o dei capelli delle altre star. 

Solo su Internet ci si è posti il dubbio: è stato un errore? O piuttosto qualcuno ha voluto ricordare a Sir Paul che se stava sul QUEL palco era per via di quel Winston con cui aveva lavorato tanto tempo fa? Può essere, e a me è stato chiaro qualche giorno dopo a Londra, quando, alla nostra domanda su dove fosse Abbey Road, una simpatica signora ci chiese: "Quella del disco dove Lennon attraversa sulle strisce?", come se gli altri tre avessero attraversato da un'altra parte. Mah.

Ad ogni modo, io ho fatto una mia considerazione, che rimane solo un'opinione. Bill, da anni ormai cerca di far capire la verità, spesso richiamando l'attenzione con qualche stranezza. Se questa fosse una di quelle volte, l'ipotesi sarebbe sostenuta dalla mancata presa di posizione di McCartney dopo l'"errore" di Keye. 

Se fosse una di quelle volte, è rimasta inascoltata e incompresa al pari di tutte le altre. Peccato. 

giovedì 16 maggio 2013

Storie di banane e pigiami

Oggi, una sorpresa.

Ho trovato la chiusura perfetta per la sezione "Uno di noi non sta bene". E' contenuta in una canzone piuttosto misteriosa nella discografia di Paul McCartney: Monkberry Moon Delight. Il brano è contenuto nel disco Ram, pubblicato nel 1971. Eccolo.



Questa canzone ha un'atmosfera molto cupa e la voce roca con cui viene cantata non aiuta a renderla più leggera. Anche il testo sembra raccontare qualcosa di brutto, ma su questo torneremo in futuro. Giuro.
Io per curiosità sono andata a controllare il titolo su Google, derivazione, origine, roba così, ma non ne ho tirato fuori nulla.

Apollo C. Vermouth parla di questa canzone sottolineando gli ultimi versi e specificando che questi sono di Paul. Ovviamente, per esclusione, dovremmo concludere che gli altri allora sono di Bill, e a me sembra ragionevole anche questo.

"Beh, io so che la mia banana è più vecchia del resto, e i miei capelli sono una beretta aggrovigliata. Quando ho lasciato il mio pigiama a Billy Budapest e non afferro il senso del tuo messaggio".

Ok, questi  sono gli ultimi versi di Monkberry Moon Delight. Qualcuno, su un forum, ha detto che Paul McCartney si è allontanato dalle scene perché aveva esaurito la sua vena creativa. Ecco, a mio parere, se la sua vena creativa si era ridotta a questo, ha fatto bene a lasciare fare ad altri.

Prendiamone un pezzo per volta: Apollo sosteneva che queste poche righe arrivavano al termine di un dialogo ben preciso tra canzoni di "Paul McCartney" e di John Lennon. Ricordiamo che, per il mondo, quello è il momento peggiore nella storia del gruppo: i quattro si parlano solo in tribunale o tramite gli avvocati e le citazioni. E le canzoni, non dimentichiamolo.

Dice che la sua "banana" è più vecchia del resto e i suoi capelli sono una beretta aggrovigliata. Che il povero Paul avesse problemi di calvizie? Se guardiamo le fotografie del padre, la notizia non dovrebbe coglierci troppo di sorpresa. 

E la banana? Niente facili ironie. Gli inglesi usano, in slang, il termine "go bananas" per indicare qualcuno che diventa matto. Il fatto che la sua banana era più vecchia del resto potrebbe significare che la sua "follia" era cominciata prima di tutta quella storia, prima di lasciare il suo pigiama a Billy Budapest, il riferimento più chiaro in tutto questo. Lui sa quali erano i problemi che lo hanno portato a farsi sostituire da Billy (perché lo chiami Budapest, è un mistero) e non capisce il senso dei messaggi del suo interlocutore, John. 

Ad ogni buon conto, questi versi un po' sgraziati mettono fine alla guerra nelle canzoni.

Piaciuta la sospresa? Vi aspetto in zona per la prossima puntata...

lunedì 13 maggio 2013

Tra cani e madonne nel giardino del polpo

Eccomi qui.
Pronti per un altro giro tra i meandri delle canzoni dei Beatles?

Ultimi post della sezione "Uno di noi non sta bene".

Abbiamo visto qui e qui che parlano di questo argomento Paperback Writer, All Together Now e Come Together. Ora ne vediamo qualche altra.

Hey Bulldog [1968].
"Cane pastore, in piedi sotto la pioggia... Infantile, nessuno capisce il coltello a serramanico nelle tue mani sudate. Un certo tipo d'innocenza si misura in anni, tu non sai cosa vuol dire ascoltare le tue paure".


Adoro questa canzone e ne parleremo anche a proposito di un altro argomento. Qui ci interessa la prima strofa, quella riportata sopra. Vediamo:

Punto primo: tra loro l'unico ad avere un cane pastore è Paul: si chiama Martha e si vede in tante fotografie dell'epoca. Lo porta ovunque e vive in casa con lui. Nessuno che tenga tanto al suo cane lo lascerebbe sotto la pioggia.

Punto secondo: la canzone parla di qualcuno che sembra un bambino e Paul era considerato "carino", proprio per i suoi lineamenti infantili.

Punto terzo: il protagonista stringe tra le mani sudate un coltello a serramanico ma nessuno lo capisce: sembra descrivere la reazione violenta di chi affronta nemici che gli altri non possono vedere.

Ad ogni buon conto, John lo considera benevolmente e misura la sua innocenza in anni: forse gli anni di stress che lo hanno portato a stare così? Ribadisce poi che è difficile ascoltare le paure dell'altro ma che, se vuole parlare, troverà lui ad ascoltarlo.

Lady Madonna [1968]
"Lady Madonna, i bambini ai tuoi piedi, mi chiedo come fai a sbarcare il lunario... Lady Madonna, sdraiata nel tuo letto, ascoltando la musica nella tua testa".

Anche su Lady Madonna torneremo in altre occasioni, ma già da questi pochi versi capiamo qualcosa: a Lady Madonna viene rimproverato di non curarsi dei suoi bambini e non si capisce come li possa mantenere. Tuttavia, il fatto che sia coricata a letto e ascolti la musica che suona nella sua testa, ci fa pensare a qualcuno che è depresso, più che a qualcuno che è pigro.

Octopus Garden [1969].
Letteralmente, il titolo è Il Giardino del Polpo ed è stata scritta da Ringo Starr, durante un viaggio in Sardegna. A parte l'assonanza tra Paul e polpo, certamente a Ringo avranno spiegato che il polpo si costruisce davanti alla sua tana in fondo al mare, una sorta di giardino fatto di alghe, sassi, conchiglie e rocce. Quando si avvicina un nemico più forte, il polpo si ritira nella sua tana, trascinandosi dietro i suoi gingilli a coprire l'entrata del suo rifugio. E' sostanzialmente una strategia di difesa.
A parte questa pittoresca divagazione, Ringo, nella canzone, dice che dovrebbero incontrarsi tutti nel giardino del polpo per essere contenti insieme, e, come in Lady Madonna, si parla di qualcuno che si isola dal resto del mondo.

Che ne dite? Si fa interessante?
Vi aspetto per la prossima puntata...

mercoledì 8 maggio 2013

Uno di noi non sta bene: le canzoni

Ricapitoliamo. 

1. Qualche post fa, abbiamo inaugurato la sezione "Uno di noi non sta bene". Abbiamo visto come Paul McCartney, in un'intervista del 2009, abbia ammesso di aver avuto problemi di nervi a metà degli anni Sessanta e di come questo, quasi lo indusse a lasciare i Beatles. Facciamo attenzione: quel QUASI distingue questa teoria da tutte le altre!!!

2. Ricordando che, in modo arbitrariamente indegno, stiamo usando la copertina di Sgt. Pepper come Stele di Rosetta, abbiamo anche sottolineato che sulla cover ci sono ben due psicanalisti, Jung e Freud, e un filosofo che per il troppo lavoro mentale ha avuto problemi psichiatrici, Nieztsche.

3. In questo post, abbiamo visto poi, come Paul McCartney apparisse, già a metà del 1966, stanco e depresso. Chiarissimi in proposito, i video di Paperback Writer e Rain.

4. Infine, proprio la canzone Paperback Writer parla di una persona che, contro il parere di tutti, vuole cambiare mestiere e diventare uno scrittore di novelle.

Ora vediamo qualche altra canzone dei Beatles in cui l'argomento torna in modo sospetto.

All Together Now [Tutti insieme adesso, 1967]
"A, B, C, D, posso portare il mio amico per il tè? E, F, G, H, I, J ti amo... Nero, bianco, verde, rosso, posso portare il mio amico a letto? Rosa, marrone, giallo, arancio e blu, ti amo..."


Può una simpatica filastrocca nascondere qualcosa di sospetto? Vediamo...

La canzone associa i numeri e le lettere a concetti semplici come "taglia l'albero" o "salta la corda". Nel bel mezzo del brano, troviamo queste due frasi: "posso portare il mio amico per il tè?" e "posso portare il mio amico a letto?" La prima appare leggermente fuori posto, ma può essere intesa come se, essendo invitato anche lui, chieda educatamente di poter portare anche un suo amico a prendere il tè. Tuttavia, accostata alla seconda frase, comincia ad assumere un altro significato. Pare che il suo amico non stia troppo bene, se ha bisogno di essere portato a prendere il tè o accompagnato a letto. A meno che John, il suo amico, non lo voglia portare a letto... a scopo ludico. Pur non escludendolo, mi pare un riferimento troppo smaccato: non credo abbia rischiato la censura per una canzone simile.

Come Together [Venite insieme, 1969].
Questa canzone è nata per una campagna elettorale e il titolo riproduceva uno slogan politico, ma non è stata utilizzata a tale scopo e Lennon l'ha adattata alla necessità. Lui stesso spiegò che la canzone parlava di loro, dei Beatles. Solo che lo fa in modo enigmatico: è difficile da interpretare, se non impossibile; i versi sono slegati e non si capisce se ogni frase sia una elencazione di caratteristiche riferite alla stessa persona, oppure no. Diciamo che Nostradamus in confronto, era un dilettante.


Un esempio: "lui è veramente un santo tritasassi" dovrebbe riferirsi allo spirituale Harrison e "lui ha gli stivali da tricheco" sarebbe per McCartney. A un certo punto, John parla di qualcuno che "se ti tiene sulla sua poltrona puoi sentire la sua malattia". Da qui possiamo dedurre che uno di loro non sta DECISAMENTE bene.

Continuiamo la prossima volta? Vi assicuro che altre insospettabili canzoni possono riservare incredibili sorprese...

domenica 5 maggio 2013

Paul McCartney e lo scrittore di novelle

Spoiler: in questa puntata vi introdurrò nel magnifico mondo della comunicazione secondo i Beatles.
Non in modo così pomposo, ovviamente. Con la solita ricetta: mescolando curiosità, logica, buon senso, un pizzico di verità (secondo me) e qualche sorriso.

Questa parte dell'indagine è stata per me una delle parti più interessanti. Ho dedicato parecchio tempo alla traduzione dei testi e ne ho tradotto più di 350. Non so se siano tanti, ma mi vanterò di essi come se lo fossero. Ok, a parte gli scherzi, mentre cercavo una spiegazione ragionevole agli arcani della leggenda PID, per puro caso, incappo in un libro di testi delle canzoni dei Beatles e comincio a leggere le traduzioni.

Sul momento, alcune frasi sembravano come messe a sproposito. La cosa mi ha incuriosito e ovviamente sono andata fino in fondo anche se all'inizio non trovavo un filo conduttore. Solo dopo aver messo insieme altri elementi quei testi sono diventati pezzi del mio puzzle.

Nella fattispecie, meglio ricordare gli ultimi due post: questo, in cui abbiamo dipinto lo scenario in cui vivevano i Beatles verso la metà degli anni Sessanta e questo, in cui, invece, parliamo proprio della situazione di Paul McCartney nello stesso periodo.

Siamo nel 1966 e in questo periodo vengono girati due video in cui si può notare come, in effetti, Paul non stia troppo bene: si tratta di Paperback Writer e Rain.


Queste tre immagini sono tratte dai video citati e possiamo notare come Paul appaia decisamente sfatto, non in forma, si direbbe sofferente o depresso. Nella foto centrale si può notare anche il dente spezzato, danno che McCartney si era procurato alla fine di Dicembre del 1965 in un incidente in motocicletta. Segniamo questo particolare, perché ci torneremo più avanti.

C'è da sottolineare anche che Paperback Writer è la prima canzone di Paul McCartney che non parla d'amore. Pare l'agente dei Beatles, Brian Epstein, quando gli fu sottoposta la canzone, abbia presagito la fine del gruppo. La canzone parla di una persona che vuole cambiare mestiere e, contro l'opinione di tutti, vuole diventare uno scrittore di novelle. Mah...

Vi aspetto in zona per la prossima tessera....

mercoledì 1 maggio 2013

Uno di noi non sta bene

Seconda puntata della sezione "Uno di noi non sta bene".
Abbiamo visto in questo post quale fosse la situazione dei Beatles verso la metà degli anni Sessanta, assediati dagli ammiratori, stremati per il troppo lavoro, insoddisfatti della loro musica e intimoriti dalle minacce dei fanatici.

Proprio negli stessi anni, seppure in tempi diversi, i quattro cominciano a fare uso di LSD e contemporaneamente, i testi delle loro canzoni cambiano. Lo stile della loro musica, cambia. I più attribuirono il cambiamento proprio all'uso delle droghe e spesso si arrivò a censurare le loro canzoni perché si dava per scontato che ogni frase dubbia fosse un incitamento all'uso della droga.

Ancora più spesso si arriva a credere che le canzoni di Lennon non significhino nulla: il leggendario nonsense alla Lennon, appunto. Aldilà del fatto che io non creda minimamente a questo modo di vedere le cose, bisogna ammettere che questa ostilità doveva essere davvero esasperante per loro.

Ma torniamo a monte. Punto primo: uno di loro non sta bene. Punto secondo: Apollo spiega che i Beatles volevano che gli ammiratori sapessero tutto. Punto terzo: lo stesso Apollo dice che è ancora tutto lì, in piena vista.

Il primo indizio su cui mi soffermerei è contenuto in questo articolo, in cui Paul, secondo me proprio lui, ammette che nei primi anni Sessanta stava per lasciare i Beatles perché aveva problemi di nervi. Dice:
"Facevano una cosa che si chiamava NME Poll Winners Party, in cui il proprietario voleva noi, gli Stones, tutti i migliori, per andare e suonare per niente, questo per un paio d'anni della carriera dei Beatles. Così mi ricordo che ero sui gradini del Wembley Town Hall, stando letteralmente male di nervi, e di pensare: devo abbandonare questo lavoro, questo non va bene. E' stato abbastanza snervante".

Nell'articolo poi specifica che in effetti in certi posti non erano accolti con entusiasmo: a volte non si presentava nessuno e una volta un gruppo di ragazzi avevano preso a lanciare loro delle monetine.

Per prima cosa troviamo un riferimento di tempo: i Beatles partecipano al NME Poll Winners Party nel '63, '64, '65 e '66. Questo però non ci dice tanto, ma in realtà l'affermazione è importante: ammette che lui soffriva di nervi e voleva lasciare il gruppo. Non è roba da poco.

E mi sembra anche il momento di  usare la nostra Stele di Rosetta: la copertina di Sgt Pepper. Vediamo che ci dice?

Tra i personaggi ritratti sulla copertina, c'è Karl Gustav Jung, il signore nella foto accanto e ovviamente celebre psichiatra.

Appena visibile, sotto Bob Dylan, c'è anche un altro psicanalista: Sigmund Freud.

Tra le personalità che dovevano essere incluse ma poi sono state scartate, importanti anche queste, abbiamo Friedrich Nietzsche. Per il troppo lavoro mentale, il poveretto fu ricoverato in un ospedale psichiatrico e finì i suoi giorni in preda agli attacchi di follia.

Ci avevate fatto caso? State in zona per la prossima puntata...