mercoledì 27 novembre 2013

Mr. Apollo e i primi indizi

Qualche settimana fa, durante una discussione su Seguendo Mr. Apollo, da qualche parte sul Web, mi è stato chiesto come mai non avessi inserito i post di Apollo C. Vermouth nel libro. In lingua originale, ovviamente. La mia risposta, sul momento, è stata piuttosto concisa, ma è una questione che merita qualche parola in più.

Ho seguito gli indizi di Apollo C. Vermouth e sono arrivata a formarmi una mia opinione che, solo dopo, è confluita in un libro. I post di Apollo erano, per inciso, quelli lasciati da Neil Aspinall sui due forum The King is Naked e Nothing is Real. Ho sempre affermato che, non solo questi post, ma anche buona parte del materiale che ho usato per il libro, viene da questi forum, perciò ringrazio a titolo personale chi ci ha lavorato.

Certo, inserire i post di Apollo nel libro poteva essere interessante per quegli appassionati della materia desiderosi, probabilmente, di controllare la fonte di quanto da me sostenuto. Legittimo. Ad ogni buon conto, per quanto mi risulta, i post di Apollo sono ancora presenti nel forum The King is Naked, mentre sono stati cancellati quelli del forum Nothing is Real. 

Siccome ci avevo già pensato anche io, alla fine ho deciso di inserire una pagina con i post. La prima parte, QUI, comprende i post lasciati sul forum The King is Naked, i primi lasciati da Apollo C. Vermouth.
Li ho copiati come erano sul forum, perciò comprendendo i riferimenti alle discussioni da cui sono estrapolati ed eventuali errori di battitura.

Dopo che avrete visto la mole dei post, non sarà difficile comprendere come mai non li ho inseriti. Pensate che uno dei miei scopi era quello di venderlo, il libro!!!

Ora, a chi ha un po' di tempo, voglia e interesse, auguro una buona lettura. Ne vale la pena. Vi aspetto per la prossima puntata.

domenica 24 novembre 2013

Seguendo Mr. Apollo in società


Bene, bene. Venerdì 22 Novembre c'è stato il debutto in società di Seguendo Mr. Apollo. Volete sapere come è andata?

E' stata una bella presentazione. Niente da dire. 

Ringrazio per prima cosa le Istituzioni, che mi hanno permesso di montare i tre maxischermi in Piazza Repubblica, in Piazza dei Centomila e in Piazza del Carmine. Sono stati indispensabili.

E ringrazio anche il Corpo della Polizia Municipale che, con il suo indefesso lavoro, ha evitato che si creassero più gravi problemi di circolazione e viabilità. Davvero insostituibili.

Un caro ringraziamento va a tutti coloro che per ore, al freddo e sotto la pioggia, hanno atteso di poter prender posto nella sala della presentazione di Seguendo Mr. Apollo. Grazie per la pazienza.

Un vero grazie di cuore va alle forze dell'ordine e agli operatori del 118, intervenuti sul posto quando il dibattito, imprevedibilmente, è diventato "un po' troppo caldo". Mi sento di rassicurare chi è andato via impaurito: anche il personale medico ha confermato che sembrava peggio di quanto non fosse realmente. No, in effetti, nemmeno io mi aspettavo che la vecchina nascondesse un coltello dentro la borsa...

Non ci credete? Dite che è inverosimile? Dove ha smesso di essere credibile? Dite dai maxischermi???

MA DAI!!!!!!!!!

Ok, ok, gente di poca fantasia. Non è andata esattamente così. E' stato tutto un pelino più... normale.
Ma ci siamo divertiti. Davvero. Who can ask for anything more?

Perciò un grazie, vero stavolta, va all'Associazione Musae, al suo presidente Maurizio Fuccaro e a Giovanni Carcassi che mi ha presentato; all'Hotel Regina Margherita; a chi c'era e si è divertito; a chi c'era, non si è divertito, ma ha detto di si per compiacermi; a chi avrebbe voluto esserci e non ce l'ha fatta; a chi non è venuto perché non ne aveva voglia e non si sarebbe divertito; a chi ha rinunciato a venire per via della pioggia. Era da matti uscire con quel tempo!!!
E grazie anche a me per esserci stata: con l'ansia che avevo, era cosa tutt'altro che scontata!!!

Vi aspetto qui al prossimo giro. Si torna a fare le persone serie. Si, beh, non più del solito, comunque.


martedì 12 novembre 2013

Seguendo Mr. Apollo e il debutto in società

Forse non tutti sanno che...


Eh si. Questo blog è nato per vari motivi: il primo scopo era sicuramente quello di pubblicizzare il mio primo libro, Seguendo Mr. Apollo, come da manuale dell'autore autopubblicato. Il secondo scopo era quello di raccontare una storia che mi ha appassionato e turbato e, quindi, di condividerla con chi poteva essere interessato. Il terzo scopo, come ho ribadito più volte, era quello di trovare nuovi ascoltatori da tediare, per tentare di salvare amicizie e rapporti parentali già acquisiti.

Ma ogni libro deve avere, prima o poi, il suo Battesimo. O il suo debutto in società, se preferite. Seguendo Mr. Apollo è stato pubblicato a Gennaio e il suo, non lo aveva ancora avuto... Se avete due o tre giorni da dedicarmi, posso spiegarvi il perché... No?? Ok, se preferite...

Allora, il succo del discorso è che FINALMENTE è arrivato il momento di fare la prima presentazione di Seguendo Mr. Apollo. Si terrà a Cagliari il 22 Novembre, presso l'Hotel Regina Margherita, alle ore 19,00. E' inserito all'interno di un festival, Il mese delle muse, che si svolgerà per tutto il mese di Novembre. Qualora foste interessati, trovate QUI ulteriori informazioni.

L'ingresso è libero e chiunque vorrà passare a fare due chiacchiere sull'argomento sarà gradito e benvenuto.


Perciò, se il 22 Novembre, vi trovate a passare in quel di Cagliari.. vi aspetto. 



venerdì 8 novembre 2013

La cicatrice ignorata

Negli ultimi post abbiamo divagato un po' sul nuovo disco di Paul McCartney: ne è valsa la pena e non escludo di tornarci sopra in futuro, ma per ora direi che va bene così... Torniamo alla nostra storia?

Oggi volevo puntare l'attenzione su un elemento che è sempre stato sottovalutato. No, in realtà è sempre stato sonoramente ignorato. E non so perché, vista l'evidenza. Dai ditelo, siete sulle spine?

Ok, vi do un indizio: si tratta di una cicatrice sul viso di Paul McCartney. 

L'unica cicatrice di Paul registrata dalle cronache, si trova sul labbro superiore ed è la conseguenza di un incidente in moto avvenuto il 26 dicembre del 1965. E' un incidente importante perché è servito ad aggiungere mistero alla leggenda PID. Ad ogni buon conto, oggi ci interessa solo sapere quali sono state le ferite riportate da Paul in quell'incidente.
Quella sera, Paul stava andando da Liverpool a Wirral, a trovare sua cugina, insieme al suo amico Tara Browne, in moto. All'improvviso, perde l'equilibrio e finisce con la faccia sul'asfalto. Nell'impatto si spezza un incisivo che va a tagliare il labbro. Annotiamo: dente spezzato e labbro ferito. Il dente spezzato lo vediamo nei video di Rain e di Paperback Writer. La cicatrice sul labbro la possiamo vedere ancora oggi.
Dall'immagine accanto possiamo registrare anche un'altra ferita appena sopra l'arcata sopraccigliare. Attenzione a questa ferita: si posiziona esattamente sopra il sopracciglio e non sembra recare alcun "taglio".

Ricordiamo che le cronache, riguardo a quell'incidente, non registrano altro danno se non quello al dente e al labbro. Eppure ci sono fotografie in cui "McCartney" ha una cicatrice sullo stesso sopracciglio, ma decisamente più evidente.  Ne vediamo qualcuna?


La cicatrice che vediamo in queste quattro foto, è decisamente incompatibile con la ferita che abbiamo visto nella foto in alto. In questo caso, si tratta di una cicatrice da "taglio" che inizia sopra il sopracciglio e lo attraversa formando un arco che, come vediamo dal frame di With a Little Luck, arriva fin sotto l'occhio. Non è sicuramente conseguenza di un'operazione di chirurgia plastica, più semplicemente direi che questa, Bill, se l'è portata da casa. Per sgomberare il campo dai dubbi, punterei poi, l'attenzione anche su qualcos'altro: che in tutte le foto si tratti di Bill, lo possiamo capire anche dal colore degli occhi nella terza e quarta foto, dalle sopracciglia arrotondate e il naso pronunciato, in tutte e quattro le immagini, dallo spazio tra gli incisivi nella terza fotografia.

Non so se su di voi farà lo stesso effetto, ma questa cicatrice, per me, è diventata il primo elemento che cerco per distinguere Paul McCartney da Willie Campbell. Che ne dite?


domenica 3 novembre 2013

Che gioco, Queenie Eye!!!

L'ultimo post che ho scritto, era dedicato al video di Queenie Eyedove abbiamo trovato ancora qualche richiamo a quella vecchia storia dei piedi scalzi di Paul McCartney.

Eppure, su Queenie Eye, a mio parere, c'è ancora qualcosa da dire. Per l'esattezza, due cose.

La prima: il titolo.
Queenie eye è un gioco per bambini, si gioca con la palla e un certo numero di giocatori. Uno di questi, the queenie, volta le spalle agli altri, lancia una palla sopra la spalla e uno degli altri giocatori deve afferrarla. Tutti nascondono le mani dietro la schiena e cantano "queenie eye, queenie eye chi ha la palla..." Chi l'ha lanciata deve indovinare chi la nasconde e se indovina, il giocatore con la palla deve ammettere di averla o è automaticamente fuori, OUT.

Si, sono sicura che sia più divertente giocarci che spiegarlo. Tuttavia, andava fatto. Da tre anni, guardo e riguardo i concerti e le apparizioni di Paul McCartney, cercando di capire chi in effetti appaia, se lui o Willie Campbell. Quando ho letto come si svolge questo gioco, ho capito che in realtà ci sto giocando fin dall'inizio, così come tutti quelli che stanno cercando di capire chi ha la palla. Chi è sulla scena? E' Paul? E' Bill? Per chi crede alla PID, è Faul, che ha sostituito Paul? Beh, poco importa, qualcuno "ha la palla" e gestisce il gioco e noi ci sforziamo di indovinare.

La seconda: la prima parte della canzone.
Dice: "C'erano regole che tu non mi hai mai detto, non hai mai messo insieme un piano. Tutte le storie che mi hai venduto non mi hanno aiutato a capire. ma io dovevo farlo funzionare. Non avevo nessuno che potesse aiutarmi, così alla fine è venuto fuori che dovevo farlo da solo".

Per chiunque se lo stia chiedendo, la risposta è: no, nel resto della canzone non spiega a cosa si riferisce. E non si capisce nemmeno come questo si possa collegare al riferimento al gioco, ovviamente se quella del gioco non è una metafora e McCartney si riferisce unicamente a quando da piccolo giocava a palla. Se invece quella è una metafora, possiamo provare a dare un senso anche a questi versi.

Riassunto. Bill sostituisce Paul qualche volta prima del '66 e stabilmente dopo il '66, sebbene da un certo punto in poi, anche Paul partecipi ai lavori del gruppo. Dopo lo scioglimento dei Beatles, la collaborazione tra Paul e Bill continua e, a mio parere, i due si sono divisi la scena fino ai nostri giorni. 

Detto questo, dobbiamo tenere in considerazione che Bill, fin da principio prova a raccontare l'accaduto, "ciò che succedeva dietro le tende", come diceva  Apollo C. Vermouth.

E adesso, possiamo vedere qualche collegamento.

In questo post, abbiamo visto come Bill abbia più volte usato il concetto della scuola e dei professori per riferirsi ai Beatles e al suo periodo nel gruppo. In particolare, in Feet in the Clouds, dice che i suoi professori lo dirigevano ma erano disconnessi e lui ha fatto a modo suo. In Queenie Eye afferma che non c'era un piano, che nessuno lo poteva aiutare e, alla fine ha dovuto fare da solo. Che dire?

Un'altro punto più volte ripreso da Bill è che lui non aveva capito qualcosa che lo ha messo nei guai. Un esempio è Maybe I'm Amazed: qui dice che forse è un uomo solo nel mezzo di qualcosa che non ha davvero capito e chiede alla sua donna di aiutarlo a capire.

Tanti anni dopo, in Ever present Past, dice che non aveva capito una parola di quello che gli altri dicevano ma è rimasto e alla fine ha capito, e ancora, che non voleva partecipare al "loro" gioco, ma è passato tutto in un flash. Ribadisco che ogni volta che ci sono questi concetti, nelle canzoni non si fa riferimento ad altro, non si può dedurre che si parli di qualcos'altro in particolare.

Riprendendo Queenie Eye, (io direi) Bill afferma che c'erano regole che non gli sono state rivelate, che non c'era un piano e che le storie che gli hanno venduto non lo hanno aiutato a capire (come in Maybe I'm Amazed), ma continua dicendo che non c'era nessuno che lo potesse aiutare e che alla fine ha dovuto far funzionare tutto da solo.

Che Bill stia continuando a raccontare ancora quella stessa storia? A me sembra di si, specie se consideriamo che, Maybe I'm Amazed è stata pubblicata nel 1970 e tutta la canzone è al presente: sta descrivendo una situazione in cui allora era coinvolto. Feet in the Clouds e Ever Present Past sono del 2007 e sono al passato, come se stessero raccontando fatti successi tempo fa, e lo stesso possiamo dire per Queenie Eye.

Per questa puntata abbiamo giocato abbastanza... Alla prossima!!!