lunedì 28 ottobre 2013

Queenie eye, Queenie eye, who's got the ball...

Queenie eye, Queenie eye, who's got the ball...
Ma quanto rimane in testa il ritornello di Queenie Eye?

Forse il tanto giusto per chiederci se dietro, in effetti, ci sia qualcosa di più. Dai!! Nessuno se lo è chiesto? Solo io? Non ci credo.


Cominciamo dal video. Bello. Decisamente bello. La sala che si riempie di star senza che McCartney sembri accorgersene, e il dubbio, alla fine, che tutto ciò che è accaduto sia reale oppure no. Lui che suona come se la sala fosse vuota e loro che ballano come se lui non esistesse; ascoltano la musica e basta, qualcuno addirittura dalle cuffie. In tutto ciò, alla fine, il filo conduttore resta sempre la musica. Mi sembra molto delicato come concetto, questo.

Ma tornando a noi, qualcuno ha notato qualcosa di sospetto? Per dire, nell'abbigliamento?

Paul McCartney è vestito normalmente, ma basta qualche secondo per notare che indossa delle orribili ciabatte birkenstock. A parte, davvero, l'opportunità di farsi vedere in giro con delle scarpe simili, c'è qualcos'altro che fa pensare che la cosa non sia casuale.

I piedi vengono inquadrati, senza motivo, nelle agghiaccianti ciabatte, al minuto 0:34 la prima volta, ma che il richiamo sia voluto, lo capiamo nella seconda inquadratura, al minuto 0:44. Qui, infatti, lo scopo è quello di mostrare Johnny Depp che compare all'improvviso ai piedi del pianoforte, eppure, notiamo che l'unico elemento a fuoco nell'inquadratura è proprio il piede di Paul. Certo, si può pensare che sia casuale anche questo, se non ci fosse stata la prima inquadratura e se non ci fosse un'annosa questione sui "piedi scalzi di Paul".

E veniamo all'annosa questione, allora.

Sulla copertina di Abbey Road, come tutti sanno, Paul è scalzo. E' in effetti una stranezza eclatante e così è stata sempre vista: solo una stranezza. Se non fosse che, pochi mesi dopo la pubblicazione di Abbey Road, si diffuse la leggenda PID. Secondo i sostenitori della PID, i quattro Beatles che attraversavano sulle strisce di Abbey Road rappresentavano in realtà un funerale, dove John, vestito di bianco impersonava il ruolo del prete, Ringo, vestito in modo elegante era l'impresario di pompe funebri e George, ultimo nella fila e vestito in jeans, rappresentava il becchino. Paul, invece, era necessariamente il morto, perché era scalzo e, nella cultura orientale, il morto viene seppellito senza scarpe. 

Aldilà del fatto di condividere, oppure no, questa teoria, resta che quell'indizio c'è eccome. Ovviamente, a McCartney è stata più volte fatta la fatidica domanda sul perché non avesse le scarpe sulla copertina di Abbey Road.
Una volta rispose che loro, i Beatles, avevano questa abitudine di mettere delle cose strane sui dischi, tanto per vedere se i fans se ne accorgevano.
Un'altra volte disse che, proprio quel giorno, portava un paio di scarpe strette e scomode che gli tagliavano i piedi, così aveva preferito toglierle e camminare scalzo.
Ancora. Un'altra volta raccontò di avere indossato dei sandali perché c'era caldo e per lo stesso motivo di averle levate al momento di fare le fotografie per la copertina, preferendo camminare scalzo sull'asfalto. Che è esattamente la prima cosa che viene in mente a tutti, giusto?

E visto che non ci si fa mancare proprio nulla nulla, bisogna dire che McCartney stesso ha provveduto di tanto in tanto a rinfrescare il sospetto sui piedi scalzi, riproponendo anche in alcuni dischi successivi il richiamo allo stesso indizio. Qualche esempio?


Le copertine di Driving Rain e Off the Ground, io direi che sono abbastanza eloquenti.

Queenie Eye Queenie Eye, who's got the ball...

venerdì 25 ottobre 2013

Seguendo Mr. Apollo e gli inaspettati ammiratori

AMICI!!!!!

Ricordate qualche tempo fa vi ho invitato a darmi una mano a pubblicizzare il libro?? Avveniva il 15 luglio e il post era QUESTO. Non potete aver dimenticato il mio piglio ottimista e il velato opportunismo così educatamente nascosto dietro la richiesta di una innocentissima condivisione!!!!

Allora vi avevo spiegato da cosa nasceva l'idea della prima campagna pubblicitaria per SEGUENDO MR. APOLLO e cioè che erano stati scelti dei personaggi a cui il libro, forse, sarebbe piaciuto e, pensando pensando, indovinate un po'? Ce ne sono venuti in mente degli altri!!!


Emmett "Doc" Brown, geniale scienziato, tra un viaggio e l'altro, avrebbe trovato il tempo, da dedicare a una rilassante lettura come Seguendo Mr. Apollo?


E la pacifica Miss Jane Murple, si sarebbe lasciata coinvolgere nell'intricatissima matassa della sostituzione di Paul McCartney? O avrebbe resistito alla tentazione, magari dedicandosi a un po' di giardinaggio?



E non potevano mancare loro: Sherlock Holmes e il dottor Watson. Non senza un filo di disappunto, forse, avrebbero condiviso le deduzioni di Seguendo Mr. Apollo.

Perciò ribadisco il mio invito: chi ne avesse voglia o piacere; a chi è piaciuto il blog o il libro; a chi è scappato un sorriso o avesse curiosità per l'argomento; chi volesse dare una mano per pubblicizzare questo blog e in definitiva Seguendo Mr. Apollo; chi fosse mosso da simpatia per l'autrice; chi fosse mosso da antipatia per i concorrenti; chi volesse partecipare a un bel gioco di società; chi fosse animato da spirito di volontariato; chi "non mi va, ma poi lo faccio"... siete tutti i benvenuti!!!

Basterà copiare e incollare queste immagini, salvarle e condividerle nei social network: Facebook, Twitter, Google+ o quello che preferite. 

A chiunque vorrà collaborare, ovviamente, va il mio più sincero  GRAZIE.

Per il lavoro di grafica e per la folle complicità in questo progetto, devo ASSOLUTAMENTE ringraziare Francesca A. Addis, che ha magistralmente interpretato e tradotto in immagini lo spirito della campagna. 

venerdì 18 ottobre 2013

Willie Campbell, Marylin e l'orfana nell'aeroporto

Eccoci qui. Pronti per una nuova tessera del puzzle?

Oggi torniamo a parlare delle origini di Bill, William Campbell, come dice di chiamarsi lui ascoltando al rovescio la canzone Gratitude.

C'è una canzone molto interessante nell'album Memory Almost Full, del 2008, che si intitola Only Mama Knows, solo mamma lo sa. Teniamo a mente una cosa: Apollo C. Vermouth sottolineava come in quel disco ci fossero parecchi indizi interessanti.

In Only Mama Know, Bill ci dice di essere stato abbandonato in uno squallido aeroporto, e che solo sua madre sapeva il motivo per cui lo aveva abbandonato. Probabilmente, anche lei era stata abbandonata dall'uomo che l'aveva messa incinta, perché altrimenti il motivo magari lo conosceva anche il padre e non solo la madre. Dice che forse era stata una storia di una notte o forse sua madre era in disgrazia. Alla fine, Bill si chiede se vedrà mai la faccia di suo padre. Potrebbe intendere, se mai saprà chi era suo padre e, magari, invece, che sapeva chi era sua madre.

Vi chiederete... come si fa a sapere se il testo non è casuale e invece ha un significato più reale?
A questo punto direi di riprendere in mano la nostra Stele di Rosetta, la copertina di Sgt. Pepper, e vedere se troviamo conferme.

Sulla destra della copertina, accanto a Diana Dors, compare la piccola Shirley Temple. Abbiamo già detto che la sua inclusione deve avere un senso preciso, visto che compare per ben tre volte. Non serve dire che Shirley è l'orfanella per eccellenza, ha interpretato tanti di quei film in cui interpretava quel ruolo che le è rimasto cucito addosso.

In questa immagine, Shirley è ritratta in un curioso abbigliamento da aviatrice, che è quello che indossava nel film Bright Eyes. Qui interpreta la parte di una bambina che rimane orfana di padre e vive con sua madre, Mary, che fa la domestica per una ricca famiglia. Il suo padrino è un aviatore e buona parte del film è girata in un aeroporto.
L'orfana nell'aeroporto, appunto.

Sulla copertina troviamo anche un'altra storia interessante: quella di Marylin Monroe. Norma Jane nacque in un ospedale per indigenti e non seppe mai con sicurezza chi fosse suo padre. L'uomo che probabilmente lo era, lasciò sua madre quando seppe della gravidanza. Né sua madre, né sua nonna potevano prendersi cura di lei, così Norma Jane venne data in affido ad una famiglia che per sopravvivere teneva bambini in affidamento, poi direttamente allo Stato. Da lì in poi, fece avanti e indietro tra l'orfanotrofio e almeno dodici famiglie affidatarie, finché non fu abbastanza grande da potersi sposare.

Nella cover c'è anche questo signore qui, nascosto parzialmente dietro Diana Dors. Apollo ci spiega che si tratta di un Legionario dell'Ordine dei Bufali. Questa è una associazione che aveva la finalità di promuovere la fratellanza, soprattutto sostenendo gli istituti che si occupavano del sociale, delle strutture per orfani e simili.






E per ultimo ricordiamo Sonny Liston, il pugile di colore che compare sulla sinistra della copertina. Liston veniva da una famiglia molto numerosa e poverissima, pare che sua madre lo avesse avuto da una relazione extraconiugale e che per nascondere il fatto che fosse illegittimo, non rivelò mai la data di nascita di suo figlio, evitando perfino di registrarlo all'anagrafe.






Mi sembra che questi riferimenti siano sufficienti a farci capire come ciò che Bill dice in Only Mama Knows sia già stato raccontato sulla cover di Sgt. Pepper e come già nel disco ci siano indizi sulla sua infanzia, figlio illegittimo abbandonato in un aeroporto. Che dite?


venerdì 11 ottobre 2013

Il Codice POE

Nell'ultimo post abbiamo visto come Apollo abbia detto che l'intera storia è raccontata nel disco Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band.

Uno dei personaggi più interessanti tra quelli che attorniano i Beatles sulla cover è certamente lo scrittore Edgar Allan Poe. Ci sono vari riferimenti a E. A. Poe nell'opera dei Beatles. Sappiamo che era uno degli idoli di John Lennon e che, ufficialmente, questo è l'unico motivo per cui sia stato inserito nella copertina.

Tuttavia, Apollo C. Vermouth dice altro. Vediamo.

Poe era famoso per i codici e i cifrari contenuti nelle sue opere, arte che poi, a detta di Apollo, sarà ben conosciuta e usata nei lavori dei Beatles.
Poe è nella copertina di Sgt. Pepper, lo abbiamo già detto.
E' menzionato nella canzone I am the Walrus, nel Magical Mistery Tour e il tricheco compare, specchiato, sulla copertina di Sgt. Pepper.
Probabilmente è stato l'ispirazione per la canzone Blackbird, per via del suo racconto intitolato Il corvo.
In Revolution #9 si può sentire la parola Eldorado, che è il titolo di una poesia di E. A. Poe.

Poe ha una curiosa connessione con un altro personaggio della copertina: Terry Southern. Quest'ultimo scrisse il libro "Dottor Stranamore"; nel 1964 venne girato il film dal medesimo titolo e nella trama, il codice usato per disinnescare la bomba era "Purity of Essense" e "Peace on Earth", in entrambi i casi POE.

Il film Dottor Stranamore era diretto da Stanley Kubrick e alcune riprese aeree rimaste inutilizzate in questo film vennero utilizzate durante la canzone Flying nel Magical Mistery Tour. Peraltro, come rimarcato da Apollo, Flying è l'unica canzone accreditata a Lennon, McCartney, Harrison, Starkey. E' l'unica volta in cui il brano è firmato da tutti e quattro i Beatles.

E Apollo chiede, dopo aver spiegato questa connessione, vedete uno schema qui?

Anche voi avete alzato gli occhi al cielo? Se uno schema c'è, non è certo semplice da trovare, ma se Apollo dice che c'è... c'è.

La prima volta che appare Poe è la copertina di Sgt. Pepper, perciò dobbiamo partire da lì. Qui è inserito di certo come esperto di codici e cifrari, poi utilizzati dai Beatles. Da ciò possiamo certamente dedurre che i Beatles, nelle loro canzoni, hanno utilizzato dei codici. E, in tutta onestà, mi risulta difficile credere che tutto si riduca a LSD in Lucy in the Sky with Diamonds.

La connessione con il Dottor Stranamore è molto interessante. POE è il codice per disinnescare la bomba nel film. Qui potrebbe invece indicarci che la soluzione è E. A. Poe, proprio per via dei codici? Mi spiego: è possibile che intendano dirci che per interpretare la copertina c'è un codice, proprio come faceva Poe nelle sue opere? A questo proposito non possiamo non ricordare il racconto Lo scarabeo d'oro, in cui il protagonista cerca un tesoro e lo trova proprio grazie a un codice nascosto in una mappa apparentemente insignificante.

Il richiamo alla poesia Eldorado, fatto in Revolution #9, potrebbe avere ancora l'obiettivo di indirizzare verso gli indizi già mostrati, visto che la poesia parla di un cavaliere che continua, nonostante il tempo che passa, a cercare l'Eldorado.

In quest'ottica, quando Poe torna in ballo, in I am the Walrus, lo scopo sembra quello di puntare indietro verso Pepper. E anche il riferimento a Flying può avere lo stesso senso.

Come mai invece Flying sia firmata da tutti e quattro i Beatles... Beh, qui mi fermo e scendo.


venerdì 4 ottobre 2013

Tutti gli uomini del Sergente Pepper



Chi di voi non si è mai chiesto chi sia tutta quella gente dietro i Beatles sulla copertina di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band?

Ok, chi non se lo è ancora chiesto ha trenta secondi di tempo per farlo ora. Ventinove, ventotto...

Fatto?

Allora possiamo cominciare.
Sgt. Pepper è, a mia opinione, ciò che segna uno spartiacque tra un prima e un dopo. Un salto da cui, una volta fatto, non si torna più indietro. Da un punto di vista simbolico, è una copertina molto forte: in tanti, ha sempre generato una certa scomodità, come se dietro a tutta quella roba nell'immagine ci dovesse per forza essere un significato nascosto, oscuro. A me, ad esempio, ha sempre inquietato, anche prima di sapere chi fossero i personaggi ritratti.

Quando venne pubblicato il disco, i più pensarono che si trattasse semplicemente di una legittima spinta al cambiamento da parte dei quattro, che fino a poco prima si erano presentati sempre vestiti uguali e in modo piuttosto monotono. Nel periodo precedente al disco poi, ognuno dei Beatles aveva fatto esperienze, musicali e cinematografiche, per conto proprio e ciò era bastato a inquadrare la stranezza come una necessità di distinzione.

Tornando ai personaggi sistemati dietro i Beatles, apparentemente sembrano non avere nulla a che fare gli uni con gli altri. Ad esempio, abbiamo attrici come Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, Mae West; abbiamo scrittori come Edgar Allan Poe, William Burroughs, Oscar Wilde, o Lewis Carrol. Ma abbiamo anche il satanista Aleister Crowley e la piccola Shirley Temple. E poi ci sono i personaggi che dovevano comparire e non sono stati inseriti, come Gesù Cristo o Adolf Hitler.

Siete abbastanza confusi? Allora possiamo continuare.

La cosa più logica per capirci qualcosa fu quella di chiedere direttamente ai Beatles una spiegazione e le risposte furono le più disparate.

Lennon disse che avevano scelto tutte quelle persone tra i personaggi cui loro dovevano la loro formazione, i loro miti. Ora, se è facile capire Lennon per aver inserito Poe e Carrol, notoriamente tra i suoi autori preferiti, di certo ci viene un po' in salita immaginare i quattro che "impazziscono" per la piccola orfanella Shirley Temple, ritratta addirittura tre volte sulla copertina.

D'altra parte, McCartney spiegò che la scelta dei personaggi da includere era stata fatta sulla base del suono dei nomi delle persone inserite. Ovviamente nemmeno questa spiegazione soddisfa.

A Mr. Apollo stava molto a cuore che la copertina di Sgt. Pepper venisse interpretata nel modo corretto: spesso l'ha paragonata a un libro di cui nessuno ha letto l'ultimo capitolo. E', a mio parere, un capolavoro ancora incompreso, a prescindere dalla notevole importanza che gli è stata comunque attribuita.
Apollo spiega che la copertina narra ciò che i Beatles stavano vivendo, l'intera storia. Ogni oggetto o personaggio sulla copertina ha un senso. Perfino la posizione di tutti gli elementi ha importanza.
E così, per i singoli personaggi, per capire in che modo c'entrino con la storia che i Beatles vogliono raccontare, è necessario andare a guardare le loro vite, isolare il particolare che li riguarda e metterlo in connessione con gli altri.

Solo??!! Tutto qui??!!

Beh, io non garantisco che ci riusciremo... ma di certo ci proveremo.

By the way, volevo inserire ciò che, secondo me, rispose Bill alla domanda su come avessero scelto chi inserire sulla copertina di Sgt. Pepper. Nel libro di Miles, I Beatles attraverso le loro parole, l'autore riferisce che, a questo proposito, McCartney affermò che ognuno aveva scelto i propri personaggi e che George aveva deciso di inserire alcuni dei suoi compagni di scuola, quelli che gli piacevano di più, intendendo con tutta probabilità i guru indiani Sri Yukteswar Giri, Sri Mahavatar Babaji, Sri Paramahansa Yogananda, Sri Lahiri Mahasaya.

Ancora una volta: ma che dici??!! Come potevano  essere compagni di scuola di George dei guru indiani vissuti tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900? E poi, Paul frequentava la stessa scuola di George, se nella classe di George avessero frequentato dei guru indiani morti, lui di certo se ne sarebbe accorto!!!

Va bene, per ora lasciamo così. State in zona!!!