sabato 23 marzo 2013

La PID nelle canzoni di Sgt. Pepper (2)

Seconda puntata sugli indizi PID nelle canzoni di Sgt. Pepper.

Devo dire che, secondo me, cercare indizi PID nei testi di questo disco è decisamente una forzatura.
Eppure...

All'inizio di Good Morning, Good Morning, Lennon fa riferimento a un uomo a cui non si è potuta salvare la vita e di cui si deve chiamare la moglie. Dopo qualche verso, fa riferimento al fatto che sono le cinque e la gente va in giro. Secondo la PID, anche qui si fa riferimento alla morte di Paul e addirittura all'orario in cui è deceduto: le cinque, come in She Is Leaving Home, lo abbiamo visto qui.

Partiamo dal primo elemento: Paul non aveva una moglie da avvertire che fosse morto. Secondo: qui si fa riferimento alle cinque del pomeriggio, perché dice che è l'ora di prendere il tè e di incontrare la moglie del poveretto. In She Is Leaving Home, invece, la ragazza va via da casa alle cinque del mattino, perciò non quadra.

D'altra parte, leggendo il testo di Good Morning, Good Morning, possiamo notare come anche qui il dolore di John per la perdita del suo amico abbia una scadenza più breve di quella dello yogurt. Infatti all'inizio della canzone dice di vagare per la città stranito, come se la morte dell'uomo lo avesse colpito particolarmente, ma già nel pomeriggio si sente meglio, ha voglia di sorridere ed è contento di essere lì.

DI NUOVO??? Dai, non può essere per Paul. Oppure Paul aveva proprio sbagliato clamorosamente nella scelta dei suoi amici...

Ricominciamo. Abbiamo visto in questo post, e in quest'altro, che il tema dell'incidente stradale è comparso nel discorso più volte e come questo fosse quello di Tara Browne. La prima strofa di A Day In The Life parla di come Tara non abbia visto il semaforo cambiare colore e si sia schiantato in auto. La macchinina e il guanto insanguinato da automobilista sulla copertina di Sgt. Pepper rappresentano un incidente stradale, probabilmente ancora quello di Tara.

Qui abbiamo un uomo per cui "non c'è stato niente da fare per salvargli la vita" e a questo proposito ricordiamo che il povero Tara non è morto sul colpo, ma mentre lo trasportavano in ospedale e cioè mentre tentavano di salvargli la vita. Un dettaglio. Seconda riflessione: benché avesse solo ventun'anni, Tara Browne era sposato e aveva due figli, perciò potrebbe essere sua moglie, quella da avvisare.

E comunque, se la canzone si riferisce a Tara, anche qui John non si mostra tanto dispiaciuto per la sua morte...

Alla prossima puntata...

mercoledì 20 marzo 2013

La PID nelle canzoni di Sgt. Pepper

Avete voglia di vedere quali indizi PID nascondono le canzoni su Sgt. Pepper?

Procediamo subito.

A Day In The Life è la canzone su cui si è concentrata l'attenzione dei fautori della PID perché descrive un incidente stradale. Per la PID, con una buona dose di cinismo, si tratta dell'incidente in cui Paul sarebbe rimasto ucciso.
"Ho letto la notizia oggi di un uomo fortunato che aveva fatto strada. E sebbene la notizia fosse piuttosto triste, beh a me è proprio venuto da ridere, ho visto la fotografia. Si è fatto saltare le cervella in una macchina, non si era accorto che la luce era cambiata; una folla di gente stava lì e guardava. Avevano già visto la sua faccia, nessuno era veramente sicuro se fosse della Camera dei Lord".

Lennon disse, su questa canzone, che aveva pescato a caso le notizie dal giornale e le aveva inserite nella sua canzone. La prima strofa, quella sull'incidente, parla ufficialmente dell'incidente di Tara Browne, morto la sera del 18 dicembre 1966, all'età di 21 anni. Era membro dell'aristocrazia inglese, ed era certamente destinato a una vita agiata essendo l'erede della famiglia Guinness, i noti produttori di birra.

L'immagine accanto ritrae l'auto di Tara Browne dopo l'incidente. Secondo quanto dice la canzone, Lennon vedendo questa fotografia non riesce a trattenersi dal ridere.

Quindi i fautori PID sostengono che in quell'auto sia morto Paul. Da qui la mia domanda: ok, Lennon non era la persona più sensibile del secolo, ma ridere dell'incidente in cui è rimasto ucciso il suo amico fraterno? Mi sembra decisamente troppo, specie se consideriamo che gli stessi fautori della PID ritengono che gli indizi sono stati seminati nei dischi allo scopo di rendere giustizia alla memoria del povero Paul, morto in giovane età e senza una degna sepoltura.

Io direi invece che è più probabile che stavolta la versione ufficiale sia anche vera e la canzone parli di Tara, ci teniamo però d'acconto un dettaglio: John non nutriva proprio alcun sentimento d'affetto o compassione per questo ragazzo.

She Is Leaving Home è un'altra canzone che porterebbe un indizio importante. Il testo dà una indicazione di tempo: Mercoledì mattina, alle cinque in punto. Ovviamente questa sarebbe l'ora in cui Paul sarebbe morto. La canzone parla di una ragazza che, avendo ricevuto dai genitori solo ciò che si poteva comprare col denaro, lascia la sua casa e se ne va con un uomo. La canzone è, ovviamente, bellissima, perchè alla posizione della ragazza si contrappone il dispiacere, la delusione e la disperazione dei genitori, quando si accorgono che la loro amata figlia ha preferito fuggire via. Ok, forse mi ha preso un pò la mano.

Comunque, tornando alla PID, come fa notare Glauco Cartocci nel suo libro Il caso del doppio Beatle, se è vero che questa è l'ultima canzone di Paul McCartney prima di morire, questi avrebbe di fatto previsto la data e l'ora della sua morte. EVVIVA!!

Altra canzone: Lovely Rita. Ufficialmente questa canzone sarebbe stata dedicata da McCartney (se non fosse morto, ovviamente) ad una vigilessa che le aveva messo una multa. Ecco, lui, invece che infastidirsi come i comuni mortali, dedica canzoni d'amore. Bene.

Secondo la PID, Rita sarebbe l'autostoppista che, caricata dal povero Paul, non lo riconosce subito, ma reagisce in modo concitato una volta capito chi è alla guida dell'auto. A questo punto, Paul si distrae, causando l'incidente in cui rimane ucciso. Secondo la leggenda, Rita rimane illesa ma scappa via.

Non sfuggirà l'incongruenza: se Rita è scappata, come facciamo a sapere il suo nome o che era in auto con Paul? Se Paul è morto nell'incidente, chi la racconta questa storia e come fa, da morto, a dedicarle una canzone d'amore? Che detto tra noi, se lui è morto, e la colpa è di Rita, avrebbe anche motivo di essere infastidito... Come noi quando prendiamo una multa, per dire.

Vi aspetto per la prossima puntata? State in zona...


lunedì 18 marzo 2013

Parliamo di Seguendo Mr. Apollo?

Riassunto delle puntate precedenti.
Qualche post fa, avevo cominciato a parlare di "Seguendo Mr. Apollo"qui avevo cominciato a spiegare come si è evoluto l'intero progetto e qui ho raccontato come, ad un certo punto, mi sono imbattuta nei messaggi lasciati da Apollo C. Vermouth e di come questi abbiano cambiato radicalmente il mio punto di vista.

Ho parlato di progetto forse in modo inappropriato, ma non saprei come altro definirlo. All'inizio non avevo la minima intenzione di scrivere un libro. Trovavo interessantissima la leggenda della morte di Paul McCartney e più leggevo sull'argomento, più avevo voglia di trovare la verità. Senz'altro motivo che per soddisfare la mia curiosità.

Seguendo gli indizi di Apollo e continuando a leggere, ho messo insieme un certo quantitativo di dettagli, ma le tessere del mio puzzle erano ancora terribilmente disordinate. Non potendo avere certezze su nessun punto, ho utilizzato un sistema: tre indizi fanno una prova. Io ho abbondato e ne cercavo almeno cinque. Per essere tenuti in considerazione, gli indizi dovevano essere gravi, precisi e concordanti, come nei processi. 

Ne veniva fuori un quadro molto più ampio della leggenda PID e in questo quadro, grazie agli indizi di Apollo, trovava soluzione anche la leggenda, ma non solo... la sostituzione di Paul McCartney, lo scioglimento dei Beatles, l'identità del sostituto, i rapporti tra Paul e il suo rimpiazzo, il matrimonio con Linda.

A questo punto ho capito che la storia, come l'avevo ricostruita io, non era stata ancora raccontata e raccoglierla in un libro è diventata automaticamente l'unica soluzione praticabile: era la storia che chiedeva a gran voce di essere raccontata. E' una scusa? Forse si. E' stato tutto troppo divertente per scegliere qualcos'altro.

Nella prima pagina del mio libro auguro a chi leggerà "Seguendo Mr. Apollo" di provare un po' dell'entusiasmo e del piacere che ho provato io mentre lo scrivevo. Mi sento di augurare la stessa cosa a chi passa per questo blog: qui racconto un pezzo del puzzle per volta, ci vorrà un po' di tempo ma anche qui arriveremo a ricostruirlo interamente. 

Ovviamente, per chi fosse impaziente, c'è sempre la possibilità di acquistare il libro in tutte le librerie online o ordinandolo nelle librerie fisiche in tutta Italia. Non mi sentirei minimamente di scoraggiare una simile iniziativa!!!

Direte: si è passati da una premessa metodologica a un messaggio promozionale? Può darsi... è un lavoro duro ma qualcuno lo deve pur fare. Però. Se a qualcuno è sfuggito, qualche riga sopra ho detto che nel libro c'è la soluzione della PID, o almeno quella che è compatibile con la storia che racconto io, seguendo gli indizi di Mr. Apollo.

Diciamo che la tessera di oggi è questa: la soluzione della PID è nascosta in una canzone dei Beatles. E' abbastanza come indizio?

Restate in zona per la prossima puntata...

sabato 16 marzo 2013

PID: Sgt. Pepper e il tricheco

Ultimo post sugli indizi PID della copertina di Sgt. Pepper

Questa è la bambola sulla destra della copertina, ne abbiamo già parlato a proposito di Shirley Temple.
La bambola tiene in grembo una modellino di Aston Martin, l'auto che Paul guidava la notte dell'incidente.
Ha una maglia con la scritta rossa: Welcome Rolling Stone, a voler significare che ora i Rolling Stone, loro storici rivali, avevano via libera: i Beatles, senza Paul, non potevano più competere. Accanto alla bambola, in grembo alla vecchina, c'è un guanto sinistro da automobilista, che identificherebbe Paul, notoriamente mancino.

Vero. C'è tutto. La macchinina e il guanto si riferiscono inequivocabilmente a un incidente stradale, ma non altrettanto inequivocabilmente a quello di Paul. Potrebbero ancora una volta riferirsi a quello di Tara Browne, di cui John parla anche in A Day In The Life, lo abbiamo visto qui. Tuttavia, non possiamo fare a meno di notare che questo incidente comincia ad avere un certo peso nella storia e il guanto sinistro lo ricollega in qualche modo a Paul.

La scritta sulla maglia della bambola, poi, si lega ancora alla stessa canzone ma in un altro modo: nel video di A Day In The Life compare proprio Mick Jagger, lo possiamo riconoscere chiaramente all'inizio.


Prima di passare alle canzoni di Sgt. Pepper, vorrei soffermarmi su un indizio importante, ai limiti dell'apparizione...


IL TRICHECO!!!
Quella del tricheco è una figura che torna spesso quando si parla della leggenda PID e piuttosto in modo confuso. Ufficialmente, questa non sarebbe la sua prima apparizione, che sarebbe, invece, rinviata al Magical Mistery Tour, con la canzone I'm The Walrus, di John Lennon.

Tuttavia, nel forum Nothing Is real, Apollo spiega come il tricheco compaia sulla copertina di Sgt. Pepper, posizionando verticalmente uno specchietto sulla cover, tra Diana Dors e la palma. Quella che vedete accanto è l'immagine specchiata che compare e possiamo distinguere nettamente il muso, i baffi e le zanne del tricheco.

Del tricheco comunque parleremo ancora a lungo, ma per ora basta sapere che è già presente anche lui, quando la storia inizia.

Un'ultima precisazione: gli indizi che sto mostrando, è doveroso sottolinearlo, non sono tutti quelli PID trovati negli anni sulla copertina, nelle canzoni o nei dischi successivi e il motivo è semplice: non è la storia che sto raccontando. E' solo una parte di essa. Io ho cominciato il mio puzzle dalla leggenda, o meglio, dal racconto che di tale leggenda è stato fatto in un programma televisivo, Voyager, a metà del 2010.

Ma poi, il caso mi ha portato su un'altra pista: quella della sostituzione di Paul McCartney e la storia che ne è venuta fuori è decisamente più ampia: parla di grandi sentimenti, d'amore e di amicizia; parla di lampi di genio e capolavori rinnegati; parla di un uomo che si trova nella terribile condizione di vivere senza esistere. Una storia che andava raccontata.

Ma per chi fosse interessato ad approfondire la leggenda Paul Is Dead, suggerisco qualche libro che ho avuto modo di leggere: Il Caso Del Doppio Beatle, di Glauco Cartocci e Il Codice McCartney, di Fabio Andriola e Alessandra Gigante. Per chi avesse dimestichezza con la lingua inglese, i due maggiori forum che si occupano della laggenda PID, anche se da punti di vista diversi, sono The King Is Naked e Nothing Is Real. Li suggerisco vivamente.

State in zona per le prossime tessere del puzzle!!


lunedì 11 marzo 2013

Billy Shears e i suoi amici

Chi non conosce With A Little Help From My Friend? A qualcuno magari sarà rimasta impressa la versione che Joe Cocker cantò a Woodstock. Bella. Bellissima. Ma l'originale è un'altra storia...

Abbiamo detto in questo post che la prima canzone del disco Sgt. Pepper And The Lonely Hearts Club Band, dallo stesso titolo, introduce la nuova band, il Club dei cuori solitari del Sergente Pepper e presenta il nuovo cantante: Billy Shears.

Subito dopo, parte la canzone With A Little Help From My Friend ed è cantata da Ringo, anche se abbiamo dedotto, nel post citato, che in realtà la canzone si riferisce a Bill, appena entrato nel gruppo ed emozionato per il fatto di cantare da solo, ma che conta di farcela con un piccolo aiuto dei suoi amici.

Il mio approccio a questa storia è quello di cercare sempre la soluzione più semplice, che secondo la forbice di Occam è anche la più probabile, e provare a capire quale comportamento sia più legittimo aspettarsi dai protagonisti in certe situazioni. Un esempio?

Ok. Secondo la leggenda, Paul è morto e i Beatles lasciano nei dischi gli indizi  sulla sua morte. In A Day In The Life, nella prima strofa, Lennon parla di un incidente stradale in cui ha perso la vita un uomo che aveva fatto fortuna. La versione ufficiale ci dice che John scrisse la canzone pescando le notizie dal giornale e che l'uomo di cui parla è Tara Browne, un ragazzo di 21 anni, membro dell'aristocrazia inglese ed erede della famiglia Guinness.

Tuttavia, per la PID, la canzone parla dell'incidente di Paul: il semaforo che cambia colore, l'auto che si schianta e la folla che si accalca intorno al luogo dell'incidente.

Eppure qualcosa non quadra: John, nella canzone, dice che vedendo la fotografia dell'incidente sul giornale, a lui viene da ridere. Come???? Ma lì è morto il tuo amico!!! Come fai a ridere??

Diciamo che, quantomeno, tanto cinismo non è probabile. Più ragionevolmente, possiamo dedurre che la canzone parli davvero di qualcun'altro, io direi di Tara Browne.

Tornando a With A Little Help From My Friend, vediamo qualche passaggio?
"Che cosa pensereste se stonassi, vi alzereste in piedi e mi piantereste? Prestatemi ascolto e vi canterò una canzone e proverò a non andare fuori tono. Oh, ce la faccio con un piccolo dei miei amici. Cosa faccio quando il mio amore è lontano? (Ti preoccupa essere solo?) . Come mi sento alla fine della giornata? ( Sei triste perché sei per conto tuo?) No, ce la faccio con un piccolo aiuto dei miei amici... Hai bisogno di qualcuno? (Ho bisogno di qualcuno da amare) Può essere chiunque? (Voglio qualcuno da amare.)"

Non fa pensare al rimpiazzo? E' normale che Bill abbia qualche titubanza appena entrato nel gruppo, ma ritiene di potercela fare con l'aiuto degli altri. A ben vedere, ci dice anche qualcosa in più: quando Bill entra nei Beatles si lascia la sua vita alle spalle, assume l'identità di McCartney e vive nei suoi panni. Più che plausibile allora che nel primo periodo si sia trovato in difficoltà: ha cambiato vita, non ha nessuno da amare e si sente solo.

State in zona, qualche altra tessera arriverà presto...

Keep Calm and carry on...

venerdì 8 marzo 2013

PID: gli indizi su Sgt. Pepper (3)

Terza puntata di indizi sulla copertina di Sgt. Pepper. Iniziamo con uno importante?

La grancassa al centro della copertina è uno degli indizi fondamentali, quello che fa capire che gli indizi sono voluti e che ci hanno lavorato parecchio, per ottenere il risultato.

L'immagine accanto, ovviamente, non è quella originale ma è quella che compare posizionando uno specchietto orizzontalmente a metà grancassa: ciò che si legge è I ONE I X HE DIE. Tra HE e DIE, c'è una freccia che punta proprio verso Paul, o chi per lui si spaccia. Unendo i primi due numeri e i secondi due, abbiamo undici e nove. Questo significherebbe che Paul sarebbe morto l'11 Settembre o il 9 Novembre, a seconda che si scelga la datazione americana o europea. Altri ritengono che sia il 3 Ottobre, in virtù di quanto cantato da Lennon in Come Together "uno e uno e uno sono tre".
Vero. L'indizio c'è ed è evidentissimo, tant'è che lo stesso trucco è stato utilizzato per lasciare altri indizi.

Qualche anno dopo, sulla copertina del disco Ram, di Paul McCartney c'è la scritta L.I.L.Y. Ufficialmente il suo significato è Linda I Love You, un messaggio d'amore per sua moglie. Ma con lo stesso trucco visto per la grancassa, ciò che vien fuori è ancora I I I X, e siamo di nuovo al 3 Ottobre.

Il mio unico dubbio è: siamo sicuri che ci si riferisca alla morte di Paul? E se la freccia indicasse volutamente che la persona morta è Bill, il sostituto? Quale miglior modo per nascondere una persona, che fingere la sua morte?

McCartney è l'unico che, in una foto all'interno della copertina, è seduto in posizione fetale e questa è la posizione in cui seppellirebbero i morti in alcune culture orientali.
In realtà non c'è certezza che seppelliscano i morti in questa posizione in nessuna cultura del mondo.







Qui accanto, in un ingrandimento dell'immagine già vista, possiamo vedere come McCartney abbia, sul braccio sinistro, un distintivo con la sigla OPD Officially Pronounced Dead (Ufficialmente Dichiarato Morto), che sarebbe la sigla utilizzata per le salme negli obitori. Secondo altri, l'acronimo sta per Ontario Provincial Police, indicando così che il sostituto era canadese.
L'indizio c'è e io propenderei per la prima ipotesi, ma se, come ho ipotizzato poco sopra, è stata inscenata la morte di Bill, allora il distintivo può essere riferito a lui.

Devo dire gli indizi PID sono davvero tanti; sono veri o presunti, innocui o cinici. Di tutta questa storia abbiamo appena raschiato la superficie, perciò per le prossime puntate, restate in zona.

Keep calm and carry on...

mercoledì 6 marzo 2013

Mr. Apollo e Billy Shears

Abbiamo già visto in questo post che uno dei primi nomi dato al sostituto è stato Billy Shepherd. Ho anche raccontato come Apollo abbia rivelato che questo nome lo aveva inventato lui, per indicare genericamente i sostituti di Paul McCartney.

Billy Shears è un altro dei nomi che viene attribuito al rimpiazzo. Breve parentesi, qui continuerò a chiamarlo Bill perché è il nome che usa anche Apollo, per distinguere l'unico sostituto rimasto dopo lo scioglimento dei Beatles; quello su cui, a dirla con lui, ricade la genesi dell'intera vicenda.

Torniamo a Billy Shears: viene presentato al termine della canzone Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band.



Ok, il video non è molto dinamico, ma ci serve essenzialmente per ricordare di quali canzoni parliamo, se ce ne fosse bisogno.

Siamo nel 1967 e con il disco Sgt. Pepper, i Beatles si presentano con una nuova immagine e un nuovo nome: la Banda dei cuori solitari del Sergente Pepper. Qualche passaggio del brano Sgt Pepper And The Lonely Hearts Club Band:
"...permettete che vi presenti il numero che avete conosciuto in tutti questi anni, la Banda dei cuori solitari del Sergente Pepper. Non voglio davvero interrompere lo show ma pensavo vi fosse gradito sapere che il cantante sta per cantare una canzone, e vuole che cantiate tutti con lui. Perciò lasciate che vi presenti l'unico e il solo Billy Shears".

Subito dopo la presentazione del nuovo cantante, parte With A Little Help From My Friend, cantata da Ringo. Perciò, per tutti, Billy Shears è Ringo.

Noi però sappiamo che Paul si è allontanato dal gruppo alla fine del 1966 e questa è la prima apparizione canora di Bill. Peraltro, Apollo dice che i Beatles vogliono far sapere ai fans quello che sta succedendo, ma lo vogliono raccontare a modo loro e vogliono che gli ammiratori ci arrivino da soli. Così ci presentano il loro nuovo cantante: Billy Shears, e necessariamente è Bill.

Anche questo nome è ovviamente fittizio. Apollo lo ricollega alla seconda strofa di A Day In The Life: qui John afferma di aver visto alla televisione un film in cui l'esercito inglese aveva appena vinto la guerra. I più ritengono che si riferisca al film How I Won The War, il film che aveva interpretato qualche mese prima.
Apollo rivela invece che il film è Il Ponte Sul Fiume Kwai: il personaggio principale di questo film si chiama Shears ed è interpretato da William Holden. Da qui, Billy Shears. 

Nel film, Shears è un soldato semplice che, catturato dai giapponesi e chiuso in un campo di prigionia, finge di essere un ufficiale per usufruire del trattamento di favore riservato a questi rispetto ai soldati semplici. Il riferimento a Bill è chiaro: si tratta di una persona qualunque, che finge di essere "un privilegiato". In questo caso, un cantante famoso.

Che dite? Abbiamo sistemato un'altra tessera del puzzle?

Keep calm and carry on...

lunedì 4 marzo 2013

PID: gli indizi su Sgt. Pepper (2)

Pronti per una nuova puntata?

Ok, continuiamo con gli indizi sulla copertina di Sgt Pepper.

Sulla testa di Paul c'è una mano aperta, che secondo certe culture sarebbe presagio di morte.
L'indizio della mano aperta c'è e non può essere casuale, perché torna in diverse occasioni. In questo caso la mano è quella di Issy Bonn. Tuttavia, manca una conferma al fatto che in una qualsiasi cultura, questo sia interpretato come un presagio di morte.
Piuttosto, per quel che mi riguarda, potrebbe tranquillamente significare che la persona sopra cui si vede la mano aperta è guidata, manovrata, da qualcun'altro. Anche le marionette hanno delle mani sopra la testa. Qui significherebbe che la persona che ha sostituito Paul non ha volontà autonoma, fa ciò che gli si dice di fare. 

E se ci pensiamo, nel testo di The Fool On The Hill (Lo Scemo Sulla Collina), Bill parla di qualcosa di simile. Dice: "loro possono dire ciò che lui vuole fare" dove "lui" è ovviamente lo scemo. Dello scemo sulla collina parleremo più avanti, giuro.

Sotto la scritta di fiori rossi "Beatles", c'è un basso mancino composto di fiori gialli, su cui compaiono solo tre corde. Queste indicherebbero i Beatles superstiti. Sembra poi che vi sia scritto Paul con un punto interrogativo.
Vero. Il basso ha tre corde che probabilmente rappresentano che i Beatles sono rimasti in tre, dopo l'allontanamento di Paul. Il punto interrogativo, dal mio punto di vista, potrebbe indicare che non sanno se tornerà nel gruppo.

Alle tre corde sul basso si collega un'altro indizio.
Quando ai quattro fu chiesto come mai ci fossero tutte quelle persone dietro di loro sulla copertina di Sgt Pepper e come le avessero scelte, risposero che erano personaggi che avevano influito sulla loro formazione, che erano i loro miti.

Ora, se questa risposta può soddisfare per alcuni di loro come Edgar Allan Poe o Lewis Carrol, se può lasciare perplessi su Adolf Hitler o il satanista Alistair Crowley, di certo lascia totalmente insoddisfatti per un personaggio che sulla cover è riportato per ben tre volte: Shirley Temple.

Queste sono le tre immagini di Shirley Temple sulla copertina. La prima è accanto a Diana Dors, a destra della copertina ed è vestita da aviatrice. La seconda è la bambola in braccio alla vecchina, sempre sulla destra. La terza è dietro alle statue di cera dei Beatles, tra John e Ringo. Anche se quest'ultima è difficile da riconoscere, dobbiamo prenderla per buono perché nella copertina è indicata così e non si discute.

Dicevamo che è stata inserita perché era un loro mito. Solo io sono sorpresa? Ve li immaginate i Fab Four che impazziscono per la piccola orfanella?
Già, perché Shirley è proprio questo: la piccola orfanella. E' il ruolo che ha rivestito più spesso nella sua carriera. Forse allora è stata inserita tre volte perché i tre Beatles rimasti, senza Paul, si sentono orfani.

Che ne dite? Vi aspetto per la prossima puntata.

Keep calm and carry on...



domenica 3 marzo 2013

PID: gli indizi su Sgt. Pepper (1)

Torniamo agli indizi PID?

Puntate precedenti: il primo dato importante da affrontare riguardava le differenze fisiche tra Paul McCartney e il suo sostituto, Willie Campbell. Nel primo post dedicato, abbiamo visto le differenze nel viso e nel cranio, nel secondo, abbiamo affrontato la questione dell'altezza dei due e nel terzo, qualora ce ne fosse stato bisogno, abbiamo confermato le nostre conclusioni, mostrando la differenza tra i piedi di Paul e quelli di Bill.

E' arrivato ora il momento di dedicare la nostra attenzione a un'altro genere di indizi. Nella telefonata del 1969, il fantomatico Tom, o Fred, fate voi, rivela che i Beatles nei tre anni successivi alla morte del povero Paul, quindi dal 1966, avevano lasciato nei loro dischi degli indizi sulla morte del loro amico, in modo che i fan si abituassero un po' per volta alla notizia. E rivela che i primi indizi sono stati lasciati nel disco Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band.

La copertina di Sgt. Pepper odora di capolavoro solo a guardarla,  ma per ora ci concentriamo solo sugli indizi PID. Vediamoli.

I quattro Beatles posano, vestiti con divise variopinte, davanti a una tomba con la scritta Beatles, composta da fiori rossi.
Vero.

Paul è visibilmente più alto del solito, sempre rapportato agli altri elementi del gruppo.
Vero.

Intorno ai Beatles c'è un assortimento di personaggi, non legati tra loro da alcun apparente motivo. Ciò che li legherebbe, secondo la PID, sarebbe il fatto di essere morti o di aver parlato della morte nelle loro opere.
Su queste basi, lì dietro potrebbe esserci chiunque.

Ognuno di loro impugna uno strumento a fiato. Quelli di John, George e Ringo sono dorati, mentre quello di Paul è nero, colore del lutto.
Vero, ma in senso diverso. John, George e Ringo impugnano tre strumenti a fiato dorati: un flauto, una tromba e un corno francese, mentre il quarto, il corno inglese di Bill, è nero. E' come se, metaforicamente, gli strumenti dorati formino un tutto, una famiglia.

Guardando bene la copertina, possiamo notare come il quarto strumento dorato, un tuba, lo troviamo per terra, poco più in là, davanti alla statua di cera di Ringo. Come se un componente della famiglia si fosse allontanato e al suo posto ce ne fosse un'altro, diverso.
Forse lo strumento nero significa allora che tra loro c'è qualcuno che non appartiene alla stessa "famiglia". 




Le statue di cera che riproducono i Beatles, sulla sinistra della copertina, sembrano composte davanti alla tomba; Paul ha una mano sulla spalla di Ringo, che appare affranto, come a volerlo consolare della sua morte.
Vero. Ma potrebbe anche essere dispiaciuto per l'allontanamento del suo amico.

Gli  indizi sono troppi per analizzarli tutti in una volta perciò, se vi va, state in zona fino alla prossima puntata.

Keep calm and carry on...


Mr. Apollo e Billy Shepherd

Che Paul McCartney sia stato sostituito è palese. Ce lo dice la scienza e ce lo dicono i confronti in giro per il  Web. E l'ho detto più volte anch'io su questo blog.

Ma chi è il sostituto?

E' una domanda a cui si è cercato di rispondere fin dagli albori della leggenda Paul is Dead. La versione originale della leggenda sosteneva che il rimpiazzo si chiamava Billy Shepherd, che era un poliziotto canadese e che aveva vinto un concorso per sosia.

Nei suoi post, Apollo rivela che lui, Neil Aspinall, aveva avuto un ruolo nell'intera faccenda e ammetteva di aver avuto la sua parte di responsabilità in ciò che era successo. Ovviamente viene da chiedersi di che tipo di responsabilità  parlasse, ma non è dato sapere. Forse è solo un'impressione ma a me sembra che da qualche post di Apollo traspaia addirittura un po' di senso di colpa. Vi chiederete: ma per chi? Per Paul o per Bill?
Ci arriviamo, ci arriviamo...

Al di là delle mie impressioni, Apollo dice chiaramente che il nome Billy Shepherd lo aveva scelto lui. Rivela, inoltre, che Paul McCartney è stato sostituito, visivamente o vocalmente, almeno da cinque persone, nel periodo in cui i Beatles hanno suonato insieme. Aggiunge anche che dopo il 1970, dopo lo scioglimento del gruppo, una sola persona lo ha sostituito visivamente e due, vocalmente.

E qui, ampio spazio alle ipotesi!

Nonostante tutte queste persone coinvolte, dice Apollo, la genesi di tutto è rimasta sulle spalle del "Bill" che conosciamo. Certamente  questo dipende dalla leggenda: chi pensa che Paul sia morto è disposto a credere a una sola sostituzione; chi non crede alla leggenda, figuriamoci se prende in considerazione cinque sostituti!!

Ragioniamo. Il nome Billy Shepherd non è il nome di un poliziotto canadese, particolarmente talentuoso, che rinuncia alla sua vita per vestire i panni del cantante famoso. Non regge. Forse, più ragionevolmente, è il nome che veniva attribuito dai protagonisti della nostra storia a chi, in una data occasione, vestiva i panni di Paul.

Tra l'altro, non compare alcun riferimento a Billy Shepherd nemmeno tra gli indizi lasciati dai Beatles; questo nome compare magicamente solo nella telefonata da cui nasce la leggenda PID. Quindi, Apollo introduce un collegamento tra i Beatles e la telefonata a Russ Gibb. Eureka!!

Che ne pensate? Ci stiamo avvicinando alla verità?

Keep calm and carry on...