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giovedì 19 marzo 2015

...Alla deriva

Bentrovati!!

Se siamo tutti d'accordo, riprenderei a parlare dei Beatles... Si, ma da dove?

Vediamo...

A un certo punto del nostro discorso, abbiamo visto come già dal 1968, all'interno del gruppo, si fosse creato un clima particolarmente agitato. Ne abbiamo parlato QUI, poi in seguito abbiamo aggiunto dei particolari alla storia: il ruolo di Sir George Martin nell'intera faccenda, la posizione di Bill come corpo estraneo all'interno dei Beatles, ma anche il suo passato non troppo morigerato e il modo che ha usato per raccontare al pubblico la sua storia.

Ora riprendiamo dalla deriva del gruppo.

La deriva vera e propria è iniziata nel 1968 ma la situazione diventa ingestibile nel 1969: i litigi si moltiplicano e la manovra di John e George per eliminare Bill va avanti. Risultato che potrebbero ottenere denunciando apertamente il gioco di prestigio, ma ciò implicherebbe un'assunzione di responsabilità e, soprattutto, significherebbe creare un problema a Paul e nessuno vuole questo.

A questo punto della storia sono già entrate in scena Yoko Ono e Linda Eastman. Mentre Linda non sembra essere un elemento di rottura all'interno del gruppo, Yoko Ono ha un potere totalizzante su John, che le permette di prendere ogni sorta di decisione al suo posto. Gli eccessi sono noti: le foto nudi, il bed-in, il letto portato in sala d'incisione per non stare lontani. (Qui si potrebbe obiettare che potevano stare vicini anche in piedi o seduti, ma meglio non farsi troppe domande.)

Tra il pubblico, poi, i Beatles non godono più dello stesso favore di cui godevano fino a pochi anni prima, sebbene la loro musica fosse notevolmente migliorata nel frattempo. I motivi sono diversi: John stava con una giapponese e questo non era visto di buon occhio; le sue stesse dichiarazioni contro la Cristianità avevano suscitato un vespaio non da poco. A ciò possiamo aggiungere l'intervista in cui Paul (o Bill) ammette di fare uso di LSD. A posto.

A Gennaio del 1969, viene pubblicato il disco Yellow Submarine, che contiene canzoni scritte o addirittura registrate negli anni precedenti, segno che i quattro non lavorano più bene insieme. 

E poi c'è il progetto Get Back, lo ricordate? Il gruppo ci lavora nei primi mesi del '69; John dice di essere stanco del modo in cui hanno lavorato fin lì, il suo desiderio era tornare ai vecchi sistemi, suonando il pezzo dall'inizio alla fine e scegliendo poi la versione migliore. Ciò comportava sessioni lunghissime di prove e potenziali suicidi per noia da parte degli altri tre (o quattro) componenti.

La competizione tra Lennon e "McCartney" metteva in difficoltà Ringo e George, ormai relegati a mere comparse. Soprattutto George risentiva della situazione creatasi visto che la sua musica veniva costantemente e ingiustamente sottovalutata nell'economia del gruppo.
Sia George che Ringo in questo periodo lasceranno il gruppo ma saranno comunque recuperati e sui relativi litigi verrà mezza una pezza.

Ad ogni buon conto, il progetto Get Back viene momentaneamente accantonato e i Beatles iniziano a lavorare su Abbey Road. Le cronache riportano una curiosità a proposito di Abbey Road e il clima ruvido di quel periodo: per portare a compimento il disco, ogni componente del gruppo avrebbe registrato la propria parte separatamente dagli altri e tutti avrebbero fatto il possibile per incontrarsi il minimo indispensabile.

Io, qui, avanzerei i miei dubbi su questa versione e potrete valutarlo tra qualche post, dopo che avremo parlato un po' più approfonditamente di Abbey Road.

Fin qui, un brevissimo resoconto della storia ufficiale, con qualche osservazione in più.

Ma cosa sarebbe successo se, nella situazione che abbiamo appena descritto, Paul McCartney, quello vero, volesse tornare al suo posto?


domenica 18 maggio 2014

C'erano George Martin, il Re Sole e Mark Twain...

Eccomi, ancora qui!!!

Ho dato un'occhiata agli argomenti seguiti con gli ultimi post e mi sono accorta che manca ancora qualche elemento per far quadrare il cerchio. Abbiamo analizzato i legami tra Paul e il Re Sole, Sun King (QUI e QUI) e poi, i riferimenti al Codice presente nel disco Love, di George Martin (QUI).

Nel disco, Sir George mette, con grande evidenza, l'accento su Sun King e lo fa inserendo la canzone con il titolo alla rovescia: Gnik Nus. Il brano è riportato diviso in due parti ideali: la prima parte è mandata alla rovescia e la seconda, al dritto. 

Piccola precisazione: avrete notato, nel blog (e chi lo ha letto, anche nel libro), che tra le mie considerazioni non ho mai dato tanta importanza alle registrazioni alla rovescia. Ciò perché ognuno, in virtù di suggestione, può sentirci dentro qualsiasi cosa. Esempio: se mandando il nastro alla rovescia sei convinto di sentire che Paul è morto, molto probabilmente sentirai che Paul è morto e anzi, anche che è morto squartato da un bufalo bianco mentre attraversava una strada poco trafficata nella periferia di Liverpool. Reso l'idea?

Cionondimeno i Beatles erano certamente in grado di inserire dei messaggi che potevano essere compresi solo mandando il disco alla rovescia e sicuramente lo hanno fatto. Il motivo per cui a un certo punto hanno negato la presenza degli indizi probabilmente l'ho già detto diverse volte: sono stati coinvolti nella follia di Charles Manson che, durante il processo per la strage di Malibù, di cui era colpevole, affermò di aver agito spinto dai messaggi presenti nelle canzoni dei Beatles. Brutta storia, quella. L'unica cosa saggia da fare era negare tutto, senza dubbio.

Detto questo, George Martin decide di puntare l'attenzione su Gnik Nus, in pratica specchiando la canzone. Mettiamo insieme i nostri addendi. Prendiamo la Maschera di Ferro e la storia del gemello nascosto. Aggiungiamo Paul, mancino, e uno che gli somiglia come fosse un gemello, che è destrorso o al massimo ambidestro. La canzone va prima in un verso e poi nell'altro: è la stessa, ma alla rovescia. E se volesse dirci che prima c'è Paul e poi continua un altro, uno che è uguale a lui, ma al rovescio?

Peraltro, l'idea del nome alla rovescia potrebbe essere mutuato da un film per la televisione girato da Ringo Starr nel 1978. In questo film, Ringo racconta la storia di un personaggio famoso: un batterista, casualmente. Stressato dal successo e dall'impossibilità di avere una vita tranquilla, l'uomo decide di lasciare le scene e farsi sostituire da un ragazzo che gli somiglia come una goccia d'acqua.

Il poveretto si chiama Ognir Rrats (Ringo Starr alla rovescia, se ce ne fosse bisogno) e se la passa male. Vive della vendita di cartine topografiche, ha un padre che lo maltratta e gli porta via i soldi che guadagna: uno sfigato. I due si scambiano i ruoli e da lì parte... la solita storia del principe e il povero, di Mark Twain.

Aldilà degli sviluppi e della qualità del film, possiamo badare al fatto che anche Ringo sceglie di raccontare una storia di sostituzione con un "gemello" povero.

Con questo post abbiamo completato un altro pezzo del nostro quadro, ma tranquilli, ce ne sono ancora tanti da scoprire... Nel frattempo, se vi va, lasciate pure i vostri contributi nella sezione commenti. Niente contributi? Una riflessione? Un'intuizione? Un'opinione? Vabè, nel caso, anche i saluti sono graditissimi.

sabato 11 gennaio 2014

Chi è entrato dalla finestra del bagno??

Nell'ultimo post, avevamo dato un'occhiata alla canzone Lady Madonna e al curioso uso che, nel testo, si faceva dei giorni della settimana. Ho anche detto che gli stessi venivano usati vagamente a sproposito in un'altra canzone. Indovinato il titolo?


Esatto!!! She Came in Through the Bathroom Window, del 1969. In  realtà, la canzone si riferirebbe a un fatto accaduto nel 1968: una ragazza è entrata, dalla finestra del bagno, a casa di Paul. E qui la storia finisce. Una bravata di cui tante si sono prese la paternità negli anni successivi. E non è stato difficile crederci, visto che Paul era molto socievole con i fan. Ma vediamo meglio il testo:

"Guarda! Lei è venuta dentro dalla finestra del bagno, protetta da un cucchiaino d'argento. Ma adesso si succhia il pollice e si meraviglia. Ma non glielo ha detto nessuno? Nessuno ha visto? Domenica al telefono con Lunedì, Martedì al telefono con me. Mi disse di aver sempre fatto la ballerina, lei lavorava in quindici locali al giorno e anche se pensava che io avessi le risposte, beh io sapevo cose che non potevo dire. E così ho lasciato il Dipartimento di Polizia per trovare un lavoro fisso, e anche se ha fatto del suo meglio per aiutarmi, poteva prendere ma non poteva rubare".

Ecco, io direi che non è affatto semplice come ce l'hanno raccontata. Già il testo ci fa capire che qualcosa non quadra, ma anche le risposte dei Beatles sul significato di questa canzone ci portano a dubitare. Da un lato fanno i vaghi, dicendo che il fatto in questione, probabilmente non era nemmeno capitato a Paul, che invece ne aveva tratto ispirazione per un suo pezzo. In altre occasioni, invece, affermano di non averla capita nemmeno loro, minimizzando la questione. Una volta, John avanzò l'ipotesi che la canzone si riferisse a Linda, che incontrava Paul di nascosto quando erano a New York.

Di una cosa siamo certi: nessuno si da tanta pena per una cosa di nessun valore. Se ci si da tanto da fare, invece, pensiamo subito che ci sia qualcosa da nascondere. Giusto?

Bene. Cominciamo da una domanda molto semplice. Lei è entrata dalla finestra del bagno, cosa ha visto? E' una fan del 1968, audace abbastanza da entrare in casa del suo beniamino da una finestra, ma all'improvviso si succhia il pollice, meravigliata. Voglio dire, una persona che fa una cosa simile, sarà preparata a vedere il suo beniamino in mutande e pantofole??!! L'avrà messo in conto??!! Questa invece si spaventa.

E se ne avesse visti due? se avesse visto Paul e Bill insieme nella stessa casa, si sarebbe spaventata?

Paul avrebbe chiamato subito qualcuno, che magari avrebbe saputo più di lui cosa fare, per esempio John. E così "Domenica è al telefono con Lunedì, Martedì è al telefono con me". Tra tutti, quello che va più d'accordo con Bill, è Ringo: lo capiamo dalle foto dell'epoca, ma anche da un fatto in particolare. Quando Bill sta per pubblicare il suo primo disco solista "McCartney", ad Aprile del 1970, John e George mandano Ringo a convincerlo a spostare la data di pubblicazione del disco, per evitare di entrare in concorrenza con Let It Be, che doveva uscire nello stesso periodo. Mandano Ringo perché sanno che è l'unico che ha qualche possibilità di riuscita. E così, nella canzone, Bill è al telefono con Ringo. Avete notato che gli abbinamenti dei nomi quadrano con quelli visti per Lady Madonna?

Poi la canzone dice che lei è una ballerina e lavora in quindici locali al giorno. Lei gli chiede delle spiegazioni ma lui, anche se conosce le risposte, sa cose che non può raccontare. Sta sostituendo Paul e, se scoperto, è ovviamente tenuto al segreto su tutta la vicenda, perciò non le può rispondere.

Su questa canzone torneremo, probabilmente, più avanti per spiegare qualcos'altro. Per ora, io direi che è abbastanza e vi aspetto per la prossima puntata.

AVVERTENZA SPECIALE: Chi fosse alla sua prima visita su questo blog e leggesse questo post per primo, potrebbe avere la sensazione che siano tutte farneticazioni. Invito perciò, qualora vi faccia piacere, a dare un'occhiata ai post precedenti, verrete enormemente (spero) rassicurati.

Dimenticavo!!! I commenti sono come sempre graditissimi!!!!

lunedì 28 ottobre 2013

Queenie eye, Queenie eye, who's got the ball...

Queenie eye, Queenie eye, who's got the ball...
Ma quanto rimane in testa il ritornello di Queenie Eye?

Forse il tanto giusto per chiederci se dietro, in effetti, ci sia qualcosa di più. Dai!! Nessuno se lo è chiesto? Solo io? Non ci credo.


Cominciamo dal video. Bello. Decisamente bello. La sala che si riempie di star senza che McCartney sembri accorgersene, e il dubbio, alla fine, che tutto ciò che è accaduto sia reale oppure no. Lui che suona come se la sala fosse vuota e loro che ballano come se lui non esistesse; ascoltano la musica e basta, qualcuno addirittura dalle cuffie. In tutto ciò, alla fine, il filo conduttore resta sempre la musica. Mi sembra molto delicato come concetto, questo.

Ma tornando a noi, qualcuno ha notato qualcosa di sospetto? Per dire, nell'abbigliamento?

Paul McCartney è vestito normalmente, ma basta qualche secondo per notare che indossa delle orribili ciabatte birkenstock. A parte, davvero, l'opportunità di farsi vedere in giro con delle scarpe simili, c'è qualcos'altro che fa pensare che la cosa non sia casuale.

I piedi vengono inquadrati, senza motivo, nelle agghiaccianti ciabatte, al minuto 0:34 la prima volta, ma che il richiamo sia voluto, lo capiamo nella seconda inquadratura, al minuto 0:44. Qui, infatti, lo scopo è quello di mostrare Johnny Depp che compare all'improvviso ai piedi del pianoforte, eppure, notiamo che l'unico elemento a fuoco nell'inquadratura è proprio il piede di Paul. Certo, si può pensare che sia casuale anche questo, se non ci fosse stata la prima inquadratura e se non ci fosse un'annosa questione sui "piedi scalzi di Paul".

E veniamo all'annosa questione, allora.

Sulla copertina di Abbey Road, come tutti sanno, Paul è scalzo. E' in effetti una stranezza eclatante e così è stata sempre vista: solo una stranezza. Se non fosse che, pochi mesi dopo la pubblicazione di Abbey Road, si diffuse la leggenda PID. Secondo i sostenitori della PID, i quattro Beatles che attraversavano sulle strisce di Abbey Road rappresentavano in realtà un funerale, dove John, vestito di bianco impersonava il ruolo del prete, Ringo, vestito in modo elegante era l'impresario di pompe funebri e George, ultimo nella fila e vestito in jeans, rappresentava il becchino. Paul, invece, era necessariamente il morto, perché era scalzo e, nella cultura orientale, il morto viene seppellito senza scarpe. 

Aldilà del fatto di condividere, oppure no, questa teoria, resta che quell'indizio c'è eccome. Ovviamente, a McCartney è stata più volte fatta la fatidica domanda sul perché non avesse le scarpe sulla copertina di Abbey Road.
Una volta rispose che loro, i Beatles, avevano questa abitudine di mettere delle cose strane sui dischi, tanto per vedere se i fans se ne accorgevano.
Un'altra volte disse che, proprio quel giorno, portava un paio di scarpe strette e scomode che gli tagliavano i piedi, così aveva preferito toglierle e camminare scalzo.
Ancora. Un'altra volta raccontò di avere indossato dei sandali perché c'era caldo e per lo stesso motivo di averle levate al momento di fare le fotografie per la copertina, preferendo camminare scalzo sull'asfalto. Che è esattamente la prima cosa che viene in mente a tutti, giusto?

E visto che non ci si fa mancare proprio nulla nulla, bisogna dire che McCartney stesso ha provveduto di tanto in tanto a rinfrescare il sospetto sui piedi scalzi, riproponendo anche in alcuni dischi successivi il richiamo allo stesso indizio. Qualche esempio?


Le copertine di Driving Rain e Off the Ground, io direi che sono abbastanza eloquenti.

Queenie Eye Queenie Eye, who's got the ball...

venerdì 11 ottobre 2013

Il Codice POE

Nell'ultimo post abbiamo visto come Apollo abbia detto che l'intera storia è raccontata nel disco Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band.

Uno dei personaggi più interessanti tra quelli che attorniano i Beatles sulla cover è certamente lo scrittore Edgar Allan Poe. Ci sono vari riferimenti a E. A. Poe nell'opera dei Beatles. Sappiamo che era uno degli idoli di John Lennon e che, ufficialmente, questo è l'unico motivo per cui sia stato inserito nella copertina.

Tuttavia, Apollo C. Vermouth dice altro. Vediamo.

Poe era famoso per i codici e i cifrari contenuti nelle sue opere, arte che poi, a detta di Apollo, sarà ben conosciuta e usata nei lavori dei Beatles.
Poe è nella copertina di Sgt. Pepper, lo abbiamo già detto.
E' menzionato nella canzone I am the Walrus, nel Magical Mistery Tour e il tricheco compare, specchiato, sulla copertina di Sgt. Pepper.
Probabilmente è stato l'ispirazione per la canzone Blackbird, per via del suo racconto intitolato Il corvo.
In Revolution #9 si può sentire la parola Eldorado, che è il titolo di una poesia di E. A. Poe.

Poe ha una curiosa connessione con un altro personaggio della copertina: Terry Southern. Quest'ultimo scrisse il libro "Dottor Stranamore"; nel 1964 venne girato il film dal medesimo titolo e nella trama, il codice usato per disinnescare la bomba era "Purity of Essense" e "Peace on Earth", in entrambi i casi POE.

Il film Dottor Stranamore era diretto da Stanley Kubrick e alcune riprese aeree rimaste inutilizzate in questo film vennero utilizzate durante la canzone Flying nel Magical Mistery Tour. Peraltro, come rimarcato da Apollo, Flying è l'unica canzone accreditata a Lennon, McCartney, Harrison, Starkey. E' l'unica volta in cui il brano è firmato da tutti e quattro i Beatles.

E Apollo chiede, dopo aver spiegato questa connessione, vedete uno schema qui?

Anche voi avete alzato gli occhi al cielo? Se uno schema c'è, non è certo semplice da trovare, ma se Apollo dice che c'è... c'è.

La prima volta che appare Poe è la copertina di Sgt. Pepper, perciò dobbiamo partire da lì. Qui è inserito di certo come esperto di codici e cifrari, poi utilizzati dai Beatles. Da ciò possiamo certamente dedurre che i Beatles, nelle loro canzoni, hanno utilizzato dei codici. E, in tutta onestà, mi risulta difficile credere che tutto si riduca a LSD in Lucy in the Sky with Diamonds.

La connessione con il Dottor Stranamore è molto interessante. POE è il codice per disinnescare la bomba nel film. Qui potrebbe invece indicarci che la soluzione è E. A. Poe, proprio per via dei codici? Mi spiego: è possibile che intendano dirci che per interpretare la copertina c'è un codice, proprio come faceva Poe nelle sue opere? A questo proposito non possiamo non ricordare il racconto Lo scarabeo d'oro, in cui il protagonista cerca un tesoro e lo trova proprio grazie a un codice nascosto in una mappa apparentemente insignificante.

Il richiamo alla poesia Eldorado, fatto in Revolution #9, potrebbe avere ancora l'obiettivo di indirizzare verso gli indizi già mostrati, visto che la poesia parla di un cavaliere che continua, nonostante il tempo che passa, a cercare l'Eldorado.

In quest'ottica, quando Poe torna in ballo, in I am the Walrus, lo scopo sembra quello di puntare indietro verso Pepper. E anche il riferimento a Flying può avere lo stesso senso.

Come mai invece Flying sia firmata da tutti e quattro i Beatles... Beh, qui mi fermo e scendo.


mercoledì 28 agosto 2013

Ma che dici??!!

Eccoci di nuovo.

Da qualche giorno sto rileggendo il libro di Miles "I Beatles attraverso le loro parole". E' la terza volta che lo prendo in mano perché secondo me contiene alcune perle piuttosto importanti per la nostra storia. Incappando in una di queste, ho deciso di scrivere un post su alcune affermazioni inverosimili fatte in diverse occasioni da Paul McCartney. Talmente inverosimili da rendere impossibile credere che le abbia dette davvero lui.

Avevo già affrontato l'argomento delle dichiarazioni dubbie di Bill: ne abbiamo parlato in questo post, avanzando l'ipotesi che, in effetti, in molti casi, soprattutto negli ultimi anni, certe gaffes non siano casuali, ma siano dei tentativi di richiamare l'attenzione e instillare qualche dubbio in chi lo ascolta.

La prima affermazione di cui intendo parlare, invece, non credo sia stata volontaria. Risale al 1969, quando i Beatles si stavano sciogliendo. Miles riferisce del litigio tra Paul McCartney e John Lennon alla riunione, tenutasi alla Apple, alla quale seguì la rottura.

Paul racconta che aveva preso atto della crisi nel gruppo: Ringo Starr aveva lasciato i Beatles durante la preparazione del White Album perché non si divertiva più a suonare con gli altri. George Harrison li aveva lasciati durante la registrazione di Abbey Road, perché non aveva abbastanza potere decisionale nei loro dischi. Entrambi furono convinti a rientrare nel gruppo, ma i malumori non erano finiti. Così -racconta Paul- a lui era venuta un'idea: tornare a fare musica dal vivo. Non per le folle, ma per platee limitate e selezionate, 100 persone al massimo alla volta. Dice:

"Così, un giorno, durante una riunione, parlai agli altri della mia idea e gli chiesi cosa ne pensavano. John disse: -Credo che tu sia pazzo.- Dissi: -Che cosa vuoi dire?- Voglio dire lui è John Lennon e sono un po' spaventato da tutte quelle battute pungenti che si sentono in giro su di lui."

Ma che dici??!! Tu sei Paul McCartney e conosci John Lennon da quando avevi quindici anni!!!! E hai paura per quello che hai sentito dire dalla gente su di lui??!! A meno che..
A meno che tu non sei Paul McCartney, non hai confidenza con Lennon, anzi hai qualcosa che somiglia alla paura e al timore reverenziale e lui ti ha appena trattato a pesci in faccia. Che dite, quadra?

Altro episodio. Ho letto questa dichiarazione sul Web, ma mi sembra che sia una battuta che McCartney ha detto in più di un'occasione. Il buon "Paul" afferma di aver scoperto di essere mancino quando ha imparato a suonare la chitarra. 

E grazie. E quando hai imparato a mangiare, a scrivere, a soffiarti il naso, per dire, non hai mai notato di farlo con la mano sbagliata? Per capirlo sei dovuto arrivare a quattordici anni, quando hai notato che le corde della chitarra ti risultavano capovolte? Teniamo poi in considerazione che, a quei tempi, i mancini non erano certo ben considerati e la sinistra era considerata la "mano del diavolo". Tant'è che generalmente costringevano i bambini a usare esclusivamente la mano destra.

E' un altro conto se invece questa frase l'ha detta Bill. Lui ha dovuto imparare a suonare la chitarra da mancino, come Paul, ma prima di allora era destrorso o al più ambidestro. La sua, sarebbe quindi una battuta ironica: "Mi sono accorto di essere mancino quando ho imparato a suonare la chitarra". Chapeau.

Altri due pezzetti di puzzle anche oggi. State in zona per i prossimi...

venerdì 24 maggio 2013

La PID nel White Album

E' da un po' che non parliamo di PID, vero?
Eravamo arrivati qui, al Magical Mistery Tour.

Riprendiamo allora dal disco The Beatles, più noto come il White Album, per via della copertina tutta bianca. Capiamo subito che questa volta, sulla cover, non troveremo alcun indizio, perciò andiamo direttamente alle canzoni.

Don't pass me by [1968, Non trascurarmi].
La canzone è cantata da Ringo Starr e torna sul tema dell'incidente stradale. Ringo sta aspettando qualcuno che dovrebbe arrivare a breve, ma comincia a notarne il ritardo e si arrabbia. A questo punto riceve la notizia che il suo amico è rimasto coinvolto in un incidente stradale, così si pente di essersi arrabbiato e si sente in colpa. Per esattezza, il testo dice: "tu eri in un incidente stradale e hai perso i tuoi capelli".
Per i sostenitori PID, la frase si riferirebbe al fatto che Paul era morto in un incidente d'auto ed era rimasto decapitato, perdendo i suoi capelli.

Che cinismo!! Secondo me, anche in questo caso si parla dell'incidente di Tara Browne, che ormai, lo abbiamo capito, ha avuto una certa importanza per il gruppo. Però, sappiamo che Ringo non era un amico di Tara, così come non lo era John, che addirittura ride vedendo la foto dell'incidente in cui il poveretto è morto. Chi invece era amico di Tara era Paul, che ne parla con affetto in uno dei video dell'Anthology. E ne parlerà anche in diverse canzoni, ma questa è un'altra storia.

Introduciamo un riferimento che ci sarà utile anche più avanti: i Beatles, nelle loro canzoni, usavano spesso delle assonanze: usavano delle parole che, ad ascoltarle suonano allo stesso modo di altre che, però, vengono scritte in altro modo. Non so se è chiaro, ma Don't Pass Me By ne è un ottimo esempio. L'amico di Ringo si trova in un incidente stradale e ha perso i suoi capelli. In inglese, capelli si scrive hair e si pronuncia allo stesso modo di heir, che significa erede. quindi il suo amico era in un incidente stradale e ha perso il suo erede. Tara Browne era l'erede della famiglia Guinness. Che l'amico sia Paul? Se fosse, non sarebbe comunque una vittima dell'incidente, visto che, secondo Ringo, ha perso il suo erede e non la sua vita.

Revolution Number 9 [1968].
E' una canzone quantomeno agghiacciante. C'è di tutto e sembra studiata proprio per creare l'atmosfera per la leggenda PID. Suoni mixati, registrazioni alla rovescia, parti parlate, urla, sirene, stridii di freni, frammenti di lugubri testi teatrali.
E' fatto apposta per dire senza dire e bisogna ammettere che l'atmosfera dell'incidente e della disperazione è evidente.
Aldilà di questo, chi riesce a tirarne fuori una ricostruzione coerente ha tutta la mia ammirazione.

Alla prossima puntata!!


lunedì 13 maggio 2013

Tra cani e madonne nel giardino del polpo

Eccomi qui.
Pronti per un altro giro tra i meandri delle canzoni dei Beatles?

Ultimi post della sezione "Uno di noi non sta bene".

Abbiamo visto qui e qui che parlano di questo argomento Paperback Writer, All Together Now e Come Together. Ora ne vediamo qualche altra.

Hey Bulldog [1968].
"Cane pastore, in piedi sotto la pioggia... Infantile, nessuno capisce il coltello a serramanico nelle tue mani sudate. Un certo tipo d'innocenza si misura in anni, tu non sai cosa vuol dire ascoltare le tue paure".


Adoro questa canzone e ne parleremo anche a proposito di un altro argomento. Qui ci interessa la prima strofa, quella riportata sopra. Vediamo:

Punto primo: tra loro l'unico ad avere un cane pastore è Paul: si chiama Martha e si vede in tante fotografie dell'epoca. Lo porta ovunque e vive in casa con lui. Nessuno che tenga tanto al suo cane lo lascerebbe sotto la pioggia.

Punto secondo: la canzone parla di qualcuno che sembra un bambino e Paul era considerato "carino", proprio per i suoi lineamenti infantili.

Punto terzo: il protagonista stringe tra le mani sudate un coltello a serramanico ma nessuno lo capisce: sembra descrivere la reazione violenta di chi affronta nemici che gli altri non possono vedere.

Ad ogni buon conto, John lo considera benevolmente e misura la sua innocenza in anni: forse gli anni di stress che lo hanno portato a stare così? Ribadisce poi che è difficile ascoltare le paure dell'altro ma che, se vuole parlare, troverà lui ad ascoltarlo.

Lady Madonna [1968]
"Lady Madonna, i bambini ai tuoi piedi, mi chiedo come fai a sbarcare il lunario... Lady Madonna, sdraiata nel tuo letto, ascoltando la musica nella tua testa".

Anche su Lady Madonna torneremo in altre occasioni, ma già da questi pochi versi capiamo qualcosa: a Lady Madonna viene rimproverato di non curarsi dei suoi bambini e non si capisce come li possa mantenere. Tuttavia, il fatto che sia coricata a letto e ascolti la musica che suona nella sua testa, ci fa pensare a qualcuno che è depresso, più che a qualcuno che è pigro.

Octopus Garden [1969].
Letteralmente, il titolo è Il Giardino del Polpo ed è stata scritta da Ringo Starr, durante un viaggio in Sardegna. A parte l'assonanza tra Paul e polpo, certamente a Ringo avranno spiegato che il polpo si costruisce davanti alla sua tana in fondo al mare, una sorta di giardino fatto di alghe, sassi, conchiglie e rocce. Quando si avvicina un nemico più forte, il polpo si ritira nella sua tana, trascinandosi dietro i suoi gingilli a coprire l'entrata del suo rifugio. E' sostanzialmente una strategia di difesa.
A parte questa pittoresca divagazione, Ringo, nella canzone, dice che dovrebbero incontrarsi tutti nel giardino del polpo per essere contenti insieme, e, come in Lady Madonna, si parla di qualcuno che si isola dal resto del mondo.

Che ne dite? Si fa interessante?
Vi aspetto per la prossima puntata...

domenica 3 marzo 2013

PID: gli indizi su Sgt. Pepper (1)

Torniamo agli indizi PID?

Puntate precedenti: il primo dato importante da affrontare riguardava le differenze fisiche tra Paul McCartney e il suo sostituto, Willie Campbell. Nel primo post dedicato, abbiamo visto le differenze nel viso e nel cranio, nel secondo, abbiamo affrontato la questione dell'altezza dei due e nel terzo, qualora ce ne fosse stato bisogno, abbiamo confermato le nostre conclusioni, mostrando la differenza tra i piedi di Paul e quelli di Bill.

E' arrivato ora il momento di dedicare la nostra attenzione a un'altro genere di indizi. Nella telefonata del 1969, il fantomatico Tom, o Fred, fate voi, rivela che i Beatles nei tre anni successivi alla morte del povero Paul, quindi dal 1966, avevano lasciato nei loro dischi degli indizi sulla morte del loro amico, in modo che i fan si abituassero un po' per volta alla notizia. E rivela che i primi indizi sono stati lasciati nel disco Sgt. Pepper and the Lonely Hearts Club Band.

La copertina di Sgt. Pepper odora di capolavoro solo a guardarla,  ma per ora ci concentriamo solo sugli indizi PID. Vediamoli.

I quattro Beatles posano, vestiti con divise variopinte, davanti a una tomba con la scritta Beatles, composta da fiori rossi.
Vero.

Paul è visibilmente più alto del solito, sempre rapportato agli altri elementi del gruppo.
Vero.

Intorno ai Beatles c'è un assortimento di personaggi, non legati tra loro da alcun apparente motivo. Ciò che li legherebbe, secondo la PID, sarebbe il fatto di essere morti o di aver parlato della morte nelle loro opere.
Su queste basi, lì dietro potrebbe esserci chiunque.

Ognuno di loro impugna uno strumento a fiato. Quelli di John, George e Ringo sono dorati, mentre quello di Paul è nero, colore del lutto.
Vero, ma in senso diverso. John, George e Ringo impugnano tre strumenti a fiato dorati: un flauto, una tromba e un corno francese, mentre il quarto, il corno inglese di Bill, è nero. E' come se, metaforicamente, gli strumenti dorati formino un tutto, una famiglia.

Guardando bene la copertina, possiamo notare come il quarto strumento dorato, un tuba, lo troviamo per terra, poco più in là, davanti alla statua di cera di Ringo. Come se un componente della famiglia si fosse allontanato e al suo posto ce ne fosse un'altro, diverso.
Forse lo strumento nero significa allora che tra loro c'è qualcuno che non appartiene alla stessa "famiglia". 




Le statue di cera che riproducono i Beatles, sulla sinistra della copertina, sembrano composte davanti alla tomba; Paul ha una mano sulla spalla di Ringo, che appare affranto, come a volerlo consolare della sua morte.
Vero. Ma potrebbe anche essere dispiaciuto per l'allontanamento del suo amico.

Gli  indizi sono troppi per analizzarli tutti in una volta perciò, se vi va, state in zona fino alla prossima puntata.

Keep calm and carry on...


lunedì 18 febbraio 2013

PID: alti e bassi

In questo post, abbiamo visto come ci si possa facilmente rendere conto delle differenze fisiche tra Paul McCartney e il suo sostituto, Bill Campbell.

Qui restiamo ancora sul dato fisico e puntiamo l'attenzione su un altro particolare rilevante: l'altezza. Nell'impossibilità, o meglio, nell'improbabilità di vederli insieme, possiamo verificare l'altezza dei due con riferimento alle persone che di volta in volta hanno accanto.

 
Nella seconda immagine, possiamo vedere come Paul abbia la stessa altezza di John e George e sia più alto di Ringo. Nella prima immagine vediamo che è più massiccio di tutti e tre. Perplessi? Anche io. Vediamone altre.
 
 
Sulla sinistra possiamo notare come Paul sia più alto di Ringo, ma decisamente meno del "Paul" che vediamo nell'immagine a destra.
 
 
 Due quadretti di famiglia, stavolta: a destra vediamo che Paul è più alto di suo padre, Jim McCartney, ma non quanto Bill, ritratto nella prima fotografia. Se cominciamo a farci l'occhio, possiamo notare come nella seconda foto, Paul abbia il cranio più schiacciato e la faccia più tonda. A sinistra, Bill ha la testa, il viso e il mento più lunghi.
 
 

Ultimo confronto. Qui si inaugura la serie delle fidanzate distratte. Ricordiamo che nel 1966, data in cui si fissa la prematura dipartita di Paul, questi era fidanzato da qualche anno con Jane Asher, promettente attrice inglese. Come possiamo vedere a destra, Paul e Jane hanno più o meno la stessa altezza. La fotografia a sinistra, invece, ritrae una Jane molto più bassa, o un Paul molto più alto. O Bill, forse. Anche qui possiamo notare come sia diversa la forma del cranio dei due.
Per Jane ci potrebbe essere un'obiezione: e se avesse i tacchi? Non so, a me non sembra nello stile dell'attrice e comunque, per colmare la differenza di altezza, Jane dovrebbe indossarne uno davvero vertiginoso.
 
Io direi che l'evidenza fisica comincia a diventare davvero convincente...