domenica 29 settembre 2013

Di nuovo in...piedi

Bentrovati per una nuova puntata!!!

Dal titolo del post, qualcuno potrebbe pensare che oggi parlerò di Back on my Feet, la splendida canzone scritta da Paul McCartney e Elvis Costello e inclusa nell'album Flowers in the Dirt
E invece no. Anche se... varrebbe la pena controllare qualcosa anche lì. 

Parlerò, invece... di piedi. 

Dei piedi di Paul McCartney, avevamo già parlato qui, a proposito della PID e avevo concluso che, in effetti, i piedi di Paul, a un certo punto, cambiano decisamente forma. 


Questi erano gli ingrandimenti di due immagini, una pre '66 e una post '66, giusto per ricordare. E nel post avevo assunto che quelli a sinistra fossero i piedi di Paul, dritti e proporzionati, e quelli a destra fossero i piedi di Bill, piuttosto storti e sgraziati.

Nel 1968, venne realizzata una sessione fotografica in cui si vede Paul McCartney alle prese con una catena, contro un muro, nei pressi di un porto. Tra le varie immagini, ve ne sottopongo due in cui "Paul" sembra avere dei piedi davvero strani. 


Allora, analizziamo con calma. I mattoni alle spalle sono delle stesse dimensioni. La catena è nella stessa posizione in entrambe le foto. Paul poggia il piede destro pressoché sullo stesso punto in entrambe le immagini. 
Eppure c'è qualcosa che non quadra. 
A occhio, mi sembra che i toraci abbiano dimensioni diverse, tenendo in considerazione che, quello sulla sinistra (Paul?) potrebbe essere più attaccato al muro e quello sulla destra (Bill?) sembra più spostato in avanti. Tuttavia, anche così, a me la cosa sembra strana: il collo è molto più largo nella foto a destra, forse più di quanto non dovrebbe esserlo, considerando il movimento in avanti.

Ma il particolare che salta agli occhi con più facilità, direi, è proprio quello dei piedi: quelli nella foto a sinistra sono dritti e proporzionati, quelli ritratti a destra fanno quasi impressione. Può un piede, spostandosi appena da una posizione a un altra, cambiare in questo modo? Non so.

Tuttavia, se confrontiamo questi due piedi con quelli che ho riportato sopra, a me sembrano ancora molto simili a coppie, quelli a sinistra normali, e quelli a destra, sgraziati.

Non è che tra voi c'è un podologo? Perché farebbe davvero comodo, in questo caso... 
In mancanza, ci teniamo le nostre considerazioni da profani e, podologi e non, vi aspetto per la prossima puntata.

lunedì 23 settembre 2013

La scuola secondo Willie Campbell

Eccoci qui.

Con gli ultimi post, sul ricorrente richiamo al sosia nei vari lavori di Paul McCartney, possiamo dire di aver concluso il bordo del puzzle. Certo, sugli stessi argomenti approfondiremo ma, per ora, cominciamo ad aggiungere qualche tessera "senza il bordo liscio".

Nella mia ricerca, ho passato in rassegna i testi delle canzoni dei Beatles, soprattutto degli ultimi anni di carriera, e quelli di Paul McCartney, dal 1970 ai giorni nostri.

Raffinato masochismo? Può darsi.
Sono partita dalla PID e, nei libri che ho letto, le canzoni non erano considerate tantissimo. O meglio, più che altro, venivano considerati solo frammenti di singole canzoni. Ad esempio, di A Day in the Life veniva preso in considerazione solo il pezzo relativo all'uomo che aveva fatto fortuna e che si era fatto saltare le cervella in un'auto, non notando che il semaforo aveva cambiato colore.

In un primo tempo, ho dato per acquisito il fatto che giusto quelle poche righe fossero interessanti dell'intera canzone. E così per gli altri testi. Finché non ho trovato qualche riferimento in proposito. Nella biografia di John Lennon, scritta da Philip Norman, si racconta come, ad un certo punto, Lennon abbia cominciato a scrivere le canzoni sulla base di ciò che viveva, lasciando perdere i cliché delle canzonette d'amore. Lo stesso Lennon, quando gli chiesero cosa significasse Come Together, disse che la canzone parlava di loro quattro. Ora, io non dico che tutte le canzoni parlino della storia della sostituzione di Paul McCartney, ma ritengo che in certi dischi, ciò sia avvenuto, e di proposito.

Ancora. Apollo afferma che Bill ha avuto, non solo la possibilità di dimostrare di essere in grado di sostituire perfettamente un cantante mancante, ma anche di "mostrare ciò che succedeva dietro le tende". Nella mia interpretazione, ciò significherebbe che Bill ha usato il suo modo di comunicare, le canzoni, per dire cosa stava succedendo.

Ovviamente, a quel punto ho preso in mano le canzoni in ordine cronologico e ho cominciato a tradurle. Calmi calmi, non ho intenzione di ammazzarvi di noia con esegesi e versioni in prosa di testi di canzoni. Ma sono sicura che qualcosa di interessante riusciamo a tirarlo fuori.

Come dice il titolo di questo post, la prima incursione riguarda Bill e la scuola. Vi fa riferimento in diverse canzoni.

Il primo, lo troviamo in Getting Better (1967): qui si lamenta del fatto che nella sua scuola diventa matto, i suoi insegnanti perdono la calma con lui, lo opprimono, lo rigirano e lo soffocano con le loro regole.

In Not Such a Bad Boy (1984) dice: "Ridevo dei professori che insegnavano alla mia scuola, loro tenevano una slot machine in piscina. Non mi capiscono e non mi capiranno mai, e se fossi là direi ancora loro: non sono un ragazzo così cattivo, non più..."

In "Feet in the Clouds" (2007), torna ancora sullo stesso concetto: "I miei insegnanti dicevano che avevo la testa tra le nuvole. Loro dirigevano, sospetto, disconnessi, ho fatto a modo mio".

In tutte e tre le canzoni parla dei suoi professori non proprio in termini idilliaci. Ricordiamo, per le cronache, che Paul McCartney era un buon elemento a scuola, sebbene negli ultimi anni sia stato distratto dalla musica.

Questi riferimenti hanno senso se, invece, sono scritti da Bill, specie se consideriamo che, entrato nei Beatles, ha dovuto imparare parecchio e in fretta, proprio come in una scuola. Certo non si trovava benissimo e ha fatto un po' a modo suo, ma direi che i risultati sono stati eccelsi.

Una frase, in particolare, mi ha incuriosito, quella in cui dice che i suoi insegnanti avevano le slot machine in piscina. Non so quali siano le retribuzioni medie degli insegnanti inglesi, ma mi sembra difficile che possano permettersi un simile lusso. Invece i Beatles potevano, ho pensato.
Di recente, poi, mi è ricapitato tra le mani il libro John Lennon di Philip Norman. Descrivendo Kenwood, la tenuta che Lennon acquistò nel 1964 nei pressi di Weybridge, nel Surrey, Norman afferma che la casa era dotata di un'imponente piscina hollywoodiana e di una stanza con le slot machine. Un caso?

Vi aspetto in zona per la prossima puntata...

domenica 15 settembre 2013

Da capo a due

Bentrovati e scusate il ritardo!!!
Ho notato che il post sul simbolo NEW ha riscosso un certo consenso. Mi fa piacere, anche se non credo di poter ripetere facilmente il trucchetto. Ma chi lo può sapere, with a little luck...

Nel frattempo, continuerei a considerare l'importanza del numero due in questa storia. In questo post, abbiamo visto come, nella discografia di Paul McCartney, sia frequente il riferimento al doppio o al sosia. In quel post ho proposto le copertine di alcuni dischi, oggi vediamo qualche video in cui viene portata l'attenzione sullo stesso concetto.


Pipes of Peace. Paul McCartney veste contemporaneamente i panni del soldato inglese e del soldato tedesco, che, nel Natale 1914, danno vita a una tregua inaspettata.


Spies Like Us. Qui Paul appare semplicemente mentre suona vari strumenti musicali, eppure il fatto che per ogni strumento cambi anche il suo abbigliamento, ci da l'impressione che si tratti di "doppi".


Coming Up. Un vero tripudio. McCartney propone una intera band, The Plastic Macs, in cui imita vari personaggi: appare nelle vesti del cantante, del batterista con la barba, di Beatle Paul 1963, del tastierista con i baffetti, del chitarrista con gli occhiali spessi e via così.


Ever Present Past, ultimo in ordine di tempo e mio preferito. Qui appare un doppio McCartney che balla e canta in mezzo a delle ballerine molto somiglianti tra loro. In alcune scene, i due Paul si incrociano e, alla fine, ne rimane solo uno, che svanisce nel nulla.

L'elenco potrebbe andare avanti parecchio e questi non sono i soli videoclip in cui capita di vedere più McCartney. Ma per iniziare l'argomento ho scelto quelli che secondo me sono i più eclatanti.

Diamo per assodata una cosa: McCartney torna anche qui sul concetto del doppio, ma questo è il minimo. Ci sono altre domande da porci. Ad esempio, se quello che compare nei video è sempre Paul, è sempre Bill o si alternano. Se ci sono tutti e due contemporaneamente, nei video. E in questo caso, se è fattibile, da un punto di vista tecnico, girare un video in cui compaiano entrambi senza che un numero esagerato di persone si accorga che si tratta di due persone diverse. Sembra impossibile, vero? Anche io lo pensavo, ma questa la raccontiamo un'altra volta.


venerdì 6 settembre 2013

A "NEW" MISTERY

Questa sera non avevo previsto di scrivere alcun post, ma i pensieri hanno continuato a girare per conto loro, e alla fine ho avuto un'idea su cui non si poteva non scrivere qualcosa.

Il 29 Agosto, Paul McCartney ha diffuso il primo estratto del suo nuovo disco, "New", che verrà pubblicato verso la metà di Ottobre. Anche il brano si intitola "New" e a me è piaciuto molto.


Mi ricorda diverse altre canzoni, tutte sue, intendiamoci, ma non è importante. E' davvero bella e credo che mi perseguiterà nei mesi a venire. 

Però. 
Però questo non è un blog di recensioni e io ho più volte ammesso di non saper fare recensioni e di ascoltare la musica come fanno i comuni mortali, senza tecnicismi. Perciò vi devo dire che la mia attenzione è stata attirata da altro e ho pensato e ripensato alle stranezze e ai possibili indizi in questa canzone. Devo dire che non ce li volevo trovare per forza; contrariamente a quanto si dice in giro, non cerco indizi in ogni canzone e, meno che mai, indizi PID.

Però, ammetterete che qualcosa di strano c'è.

Paul McCartney ci propone un singolo e un disco che si intitola "New" e lo fa unitamente a questo simbolo. E' una scritta? Cioè, proviamo a capirci: qui c'è scritto NEW? Vi prego, no.
Partiamo dai rudimenti della comunicazione: se le lettere dell'alfabeto sono diverse è perché indicano fonemi diversi, altrimenti si scriverebbero tutte uguali. Perciò, la prima non può essere una N e la terza una W. Al massimo potrebbero essere entrambe N (Nen), o entrambe W (Wew). 

E se assumessimo che quella scritta non è NEW? Siate sinceri, voi cosa leggete?

Io MEM. Lo so che non significa nulla, ma andiamo per gradi. E' solo un volo pindarico, da prendere con beneficio d'inventario. Diciamo che la prima e la terza sono due M.

Ed ora cerchiamo cosa significa la "E", che potrebbe non essere una E. Alzi la mano chi ricorda la geometria. Oddio, ne vedo poche alzate. Ok, abbassate, oggi ripasso.

Avete presente il simbolo uguale, con due linee orizzontali parallele? Ecco, in geometria esiste anche un segno composto da tre linee orizzontali parallele e indica la "proprietà di due figure di essere perfettamente sovrapponibili in ogni loro punto".

Se le due M stessero per McCartney, avremmo due Paul McCartney perfettamente sovrapponibili in ogni loro caratteristica, fisica o vocale.

Beh, l'ho detto. Era un volo pindarico, ma andava fatto. Voi cosa ne pensate?




mercoledì 4 settembre 2013

Vedo doppio!!!

"Certa gente è cieca da un occhio e sorda dall'altro".
Apollo C. Vermouth

Adoro il senso dell'umorismo di Mr. Apollo. Certo lui si riferiva, probabilmente, a chi non gli dava troppa retta nel forum in cui ha postato i suoi indizi, ma ancora di più, se ci pensiamo, a chi, per più di quarant'anni non si è fatto alcuna domanda sui cambiamenti di Paul McCartney, nell'aspetto fisico e nella voce. Ricordiamo, infatti, che gli esperti che si sono pronunciati, tendono a porre più di un sospetto riguardo al fatto che noi, in tutti questi anni, abbiamo visto sempre lo stesso McCartney, oppure no.

Che ne dite allora di infilarci un paio di occhiali e cominciare a dare un'occhiata più approfondita a certe immagini? Che, per fortuna, questa volta non potranno essere contestate. Sembra niente. 

Questa è la copertina di McCartney II, pubblicato nel 1980. Qui la stranezza è che c'è un solo Paul che, però, produce una doppia ombra dietro di lui.

Abbiamo poi la copertina di un bootleg intitolato "B" Sides Himself, del 1997. L'immagine non ha bisogno di grandi spiegazioni: semplicemente, ci sono due McCartney, vestiti in modo discutibile peraltro. Ok, non è quello il punto, lo so, ma andava detto per completezza.






Questo è invece il singolo Ever Present Past/House of  Wax, del 2007. E indovinate un po'? Ancora due McCartney. Attenzione: io non sto dicendo che uno dei due è Paul e l'altro è Bill, ma solo che ci sono diverse occasioni in cui sull'idea del doppio si è giocato parecchio. 

Su Ever Present Past prendete un appunto mentale, perché a breve ci torneremo e ne parleremo più approfonditamente.



E io qui inserirei anche la copertina di Twin Freaks, del 2005. Alzi la mano chi pensa che sia davvero inquietante questa copertina? Va bene, sto divagando ancora.

Twin Freaks è interessante per via delle due maschere, ma anche per il riferimento ai gemelli nel titolo. 

Andrebbero analizzate meglio anche le due figure sotto le maschere... Mah...


Possiamo quindi dedurre che l'idea del doppio è ricorrente nella produzione del McCartney post Beatles. Per chi non crede alle coincidenze, io direi che c'è abbastanza materiale per credere che il riferimento non sia casuale. E se il messaggio fosse semplicemente che ci sono due McCartney sulla scena? 

Vi aspetto in zona per qualche altra "coincidenza" a breve...