Di tanto in tanto, nelle dissertazioni di questo blog, ho sfiorato un argomento che, per me, è di primaria importanza.
Si, perché, quando ho cominciato ad impicciarmi di tutta questa vicenda, mi sono messa i dubbi di chi tipicamente si fa i fatti degli altri. Cosa ha fatto Tizio, come ha reagito Caio e come si sarà sentito Sempronio... cose così.
Va da se che, una volta dedotto che il buon Paul non era morto ma si era fatto da parte per un po' e al suo posto era stato inserito un estraneo,
la mia curiosità è stata quella di capire come questo estraneo era stato accolto all'interno del gruppo, come ci si trovava, cosa pensavano gli altri e se ne erano entusiasti. Maniacale, lo so, ma le sorprese sono davvero soddisfacenti su questo lato della storia.
Qualcosa l'abbiamo già vista. Partiamo dall'ingresso del sostituto (anche
qui): in
With a Little Help From My Friends, al nuovo cantante Billy Shears viene chiesto se è preoccupato perché è solo e se si sente triste per questo, se crede all'amore a prima vista e ha bisogno di qualcuno. Lui risponde che ce la può fare con un piccolo aiuto degli amici, che ha bisogno di qualcuno da amare e che quando spegne la luce vede qualcosa che è solo suo.
Non è difficile ipotizzare che appena entrato nella band e lasciata la sua vita alle spalle, Bill possa aver provato qualche difficoltà. Certo credeva nell'aiuto degli amici...
Altro passo, questa volta da
Hello Goodbye. Abbiamo più volte identificato questa canzone come la canzone dello scambio: Paul dice addio e Bill dice ciao. Oltre a ribadire che non sa perché l'altro dice addio, nella canzone afferma
"Dico si ma forse voglio dire no" e
"Posso restare finché non è ora di andare". Ahia.
Bill ha detto si ma non è sicuro di voler restare e comunque rimarrà finché sarà necessario. (Vedi qui).
Aggiungerei a questo punto le considerazioni che abbiamo già fatto sulla scuola e i professori
(qui). Bill, in diverse canzoni (
Getting Better,
Not Such a Bad Boy e
Feet in the Clouds) parla del periodo in cui frequentava la scuola, dice che diventava matto e che i suoi professori lo opprimevano e soffocavano.
Abbiamo anche detto che Bill, con tutta probabilità, si riferisce così al primo periodo nei Beatles, in cui doveva imparare a essere McCartney ma, sorpresa sorpresa, non parla in modo felice di quel periodo.
Doppio Ahia.
A futura memoria aggiungerei anche il riferimento al college che viene fatto in
You Never Give Me Your Money: qui afferma che una volta fuori dal college i soldi sono finiti, non vede futuro e non paga l'affitto. Annotatelo mentalmente.
Andiamo avanti.
C'è una canzone che, secondo me, ci da la misura della solitudine di Bill all'interno del gruppo e di ciò che gli altri pensano di lui. D'altra parte pensiamo alla situazione: Paul sta male e diventa necessario sostituirlo finché non potrà, forse, tornare al suo posto. Gli altri Beatles, amici fraterni, si trovano un estraneo in casa, una persona che non ha vissuto ciò che avevano vissuto loro, che non aveva partecipato ai loro sacrifici e non era parte del gruppo.
Cosa è legittimo aspettarsi in una situazione simile?
The Fool on the Hill, secondo me.
"Giorno dopo giorno, solo sulla collina, l'uomo col ghigno da scemo se ne sta perfettamente immobile. Ma nessuno lo vuole conoscere, loro vedono che è solo uno scemo. E lui non da mai una risposta. Ma lo scemo sulla collina vede il sole tramontare e con gli occhi della mente vede il mondo girare. Strada facendo, la testa in una nuvola, l'uomo dalle mille voci parla assolutamente forte, ma nessuno lo sente mai, o sente il suono che sembra emettere. E lui sembra non accorgersene. [...] E sembra che non piaccia a nessuno, loro possono dire cosa vuole fare e lui non mostra mai i suoi sentimenti. Lui non li ascolta mai, sa che sono loro gli scemi. A loro lui non piace".
Che dire?
E' l'inno alla solitudine. Ma ci dice qualcosa di più. Primo, il riferimento all'uomo dalle mille voci: Bill è stato scelto per la sua capacità di "modellare" la sua voce. Secondo, lui parla forte ma nessuno sente il suono della sua voce. Significa che nessuno si accorge che non è Paul? Terzo, loro possono dire cosa vuole lui e lui non mostra mai i suoi sentimenti. Ahia. Di nuovo.
Una precisazione: nelle traduzioni non è sempre facile trovare la sfumatura giusta delle parole.
Fool si può tradurre anche come matto o buffone ma nella maggior parte delle traduzioni della canzone che ho trovato era indicato come "scemo", ho pensato di lasciare questo, ma tenendo a mente anche le altre possibilità.
A prescindere,
possiamo intuire da questi riferimenti che fin dall'inizio c'è una marcata antipatia per il sostituto di Paul, sebbene sulla carta ciò che appare è altro. Cioè. Ai Beatles il sostituto ha, a tutti gli effetti, tolto le le castagne dal fuoco. Il sostituto si trova, all'improvviso, in una posizione privilegiata e può vivere la vita della star del rock. Eppure...
Eppure, niente è più ingannevole dell'ovvio.