giovedì 10 aprile 2014

Sir George e le connessioni araldiche

Bene bene bene...

Che ne dite di continuare a parlare del "quinto Beatles", Sir George Martin, produttore e arrangiatore dei Beatles?

Nel post che ho citato ho avanzato un quesito particolare: cosa sarebbe successo se George Martin si fosse messo dalla parte del nuovo arrivato e avesse deciso di tenerlo sotto la sua protezione?

Beh, oggi vediamo una serie di indizi molto particolari, seminati dal caro Sir George, forse per farci capire qualcosa di questa storia. Esamineremo con un  po' di curiosità e attenzione, spero, il simbolo araldico che George Martin scelse nel 1996, quando fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine dell'Impero Britannico.

Lo stemma araldico è questo. Cominciamo?

1. I tre scarafaggi. Rappresentano, con un certo grado di ovvietà, i Beatles. Ma altrettanto ovviamente, non sfuggirà che qui i quattro Beatles sono solo tre. Di questi, uno è più grande e potremmo dedurre che indichi Lennon, visto che la sua superiorità artistica non è mai stata messa in discussione. Gli altri due, in buona aprossimazione, io direi che sono George e Ringo. Siccome non è stato possibile un rientro di Paul tra le fila della band, possiamo ipotizzare che il Beatles mancante sia lui: Paul non è più un Beatles e Bill non lo è mai stato.

2. Il pentagramma. Identifica l'ambito di competenza di Sir George. Ma sotto e sopra il rigo musicale, c'è uno strano motivo, simile agli incastri di un puzzle, quasi a voler segnalare un enigma da risolvere.

3. L'uccellino. In cima allo stemma c'è un uccellino, un balestruccio, per l'esattezza. Certo, detto così non vi dice nulla. Ma in inglese si traduce martin. Indicherà quindi il suo cognome e la sua casata.

4. Il flauto. Nella discografia dei Beatles c'è un solo assolo di flauto ed è quello di The Fool on the Hill. Abbiamo visto in questo post, che questa canzone, nel nostro quadro, parla verosimilmente di Bill. E il flauto si trova proprio sotto l'ala dell'uccellino. Ci fa pensare quindi che Bill sia stato preso sotto l'ala protettrice di George Martin.

5. L'inclinazione del flauto. Nella simbologia araldica ha un significato anche il verso del flauto, si dice bend sinister e rappresenta la condizione della illegittimità. Apollo spiegava che i motivi per cui Sir George aveva scelto di mettere il flauto in quella posizione potevano essere due: il produttore si sentiva un bastardo o lavorava con un bastardo. Posto che stava facendo solo il suo lavoro, io escluderei la prima possibilità.

6. Lo stendardo. C'è una frase sullo striscione riprodotto verso la metà dello stemma: Amore Solum Opus Est. Tradotto, All you Need is Love. Prima o poi daremo un'occhiata anche a lei.

7. La zebra col bastone pastorale.  Ultimo elemento da analizzare. Con il termine zebra viene indicato anche l'attraversamento pedonale e il bastone pastorale lo ha l'abate. Va da sè che questo indizio si riferisca a Abbey Road. Il riferimento alla copertina di questo disco è chiaro e significa che è importante anche per Sir George. Abbiatene cura, a futura memoria.

Scommetto che ora anche voi trovate terribilmente interessante questo indizio, come me. E scommetto anche che comincia a starvi molto simpatico Sir George Martin.

Bene bene bene...


7 commenti:

  1. Ciao,
    scusa se mi inserisco in questo punto del sito, magari non è quello più appropriato.
    Volevo dirti che ho comprato il tuo libro e l’ho letto con molto piacere, scritto in modo molto piacevole ed accurato e che offre un punto di vista diverso dal solito. A tutti coloro che si sono appassionati al mistero “PID” (io l’ho scoperto 2 anni fa e amando i gialli ne sono rimasto subito folgorato, e mi sembra di aver capito che anche a te sia più o meno successa la stessa cosa) mi sento vivamente di consigliarlo, con quel piccolo sforzo economico in più che non sbirciare solo nel blog ;- ) , e magari aggiungendovi pure gli altri due libri più famosi sul genere, “il caso del doppio Beatles” di Cartocci e “ll codice Mc Cartney”, che tu stessa più volte citi.
    Ritengo queste tre letture assolutamente complementari, perché ognuna aggiunge qualcosa e suggerisce nuove ipotesi, anche se alla fine nessuno degli autori (te compresa) può giurare su quale sia la versione definitiva.

    Però….fine della pubblicità (meritata), ora permettimi qualche osservazione: diciamo che la prima metà del libro mi pare appassionante e la tua ricostruzione assolutamente credibile (l'idea del fratellastro poi mi pare inedita ma davvero spiegherebbe molte cose....), mentre mi piace meno (e mi sembra meno plausibile) la seconda parte, dove analizzi per filo e per segno tutte le canzoni di “Billy”. Ecco, a me pare che non esista sulla terra un solo cantante che ponga se stesso e la sua autobiografia al centro di ogni sua canzone. Tutti i cantanti ci mettono un po’ della loro vita ma anche un po’ di quella degli altri, di ciò che si dice in giro, delle esperienze vissute magari da amici o da persone di cui ha parlato la cronaca. Qui sembra che Billy abbia passato la sua seconda parte di carriera a parlare sempre solo di se stesso, e a me non pare ragionevole. Per cui sono propenso a ritenere che anche tu ad un certo punto sia caduta nel tranello del “troppi indizi=nessun indizio”, cioè quando si incomincia a vedere indizi dappertutto si rende meno credibile il quadro complessivo.

    In realtà c’è una domanda che da sempre mi tormenta e a cui nessuno mi pare abbia mai saputo dare una risposta: siccome gli indizi nei dischi ci sono sul serio, e “Faul” o “Billy” avrebbe per forza partecipato consapevolmente alla loro realizzazione (i versi che cantava ma anche le sessioni fotografiche a cui si sottoponeva), perché mai avrebbe dovuto cacciarsi nei guai da solo? Voglio dire, se si scoprisse anche a distanza di anni che lui non è il vero Paul, mica sarebbe una scoperta indolore. C’è una montagna di soldi in ballo, pensiamo a quante persone penserebbero di fargli causa, per truffa, appropriazione indebita (soldi di Paul), falsa identità, magari una class-action dei fans più accaniti che si sentirebbero traditi e così via. Poi è chiaro che i soldi sono molti di più se il vero Paul è morto, e Billy se la spassa col denaro che spettava all’altro; sono di meno nell’ipotesi da te presentata, di un Paul vivo e vegeto che lo guida come un burattino, ma sono comunque soldi che ha preso sostituendosi ad un altro, e credo ci siano anche forti implicazioni legali e persino penali in questo.

    Insomma, se Paul non è Paul ma è Billy, perché mai dovrebbe tradirsi proprio ora? Per lasciare ai suoi figli delle belle grane a futura eredità? Per me se ne starebbe bello zitto e non si sognerebbe affatto di seminare ancora indizi.
    Se poi esistessero davvero 2 Paul, che fanno, vivono insieme? Quando uno esce l’altro deve stare a casa? Possibile che con tutti i paparazzi pronti a tutto per uno scoop non ci sia stato qualcuno in grado di organizzarsi e vedere se c’è un Paul che si aggira intorno alla casa mentre un altro Paul compare in giro per il mondo nei concerti?
    Ecco queste due domande sono le principali ragioni di dubbio per me sulla veridicità di questa storia, anche se poi altri fattori (tipo il confronto fisico) sembrano invece suggerire che lo sia.

    Scusa se ho occupato un po’ di spazio, ovviamente mi piacerebbe sentire il tuo parere su questi punti.

    Ciao

    Alberto

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  2. Ciao Alberto, benvenuto!!!
    Con quello che hai scritto sul mio libro (di positivo) potevi inserirti in qualsiasi punto del blog :o) Anzi, prendi tutto lo spazio che ti serve!!!
    Ti ringrazio molto per i complimenti e soprattutto per il paragone. Pensare al mio libro come complementare rispetto a "Il caso del doppio Beatles" e al "Codice McCartney" è decisamente lusinghiero.

    Cercherò di rispondere a tutto. Una premessa: non oserei mai giurare che la mia versione sia quella definitiva, piuttosto è quella che mi convince di più. Per il resto, attendo gli sviluppi come gli altri, forse con un po' di patema d'animo in più.

    Le canzoni nella seconda parte del libro. In effetti le canzoni sono tante e il rischio di vedere indizi ovunque c'è, tant'è che ne ho pure tolto parecchie su cui non ero convintissima. Però, in quella parte ci saranno circa una sessantina di testi presi da una discografia di quarant'anni, in cui McCartney ha inciso più di trecento canzoni, se non ricordo male. Perciò non è esatto dire che in tutte le canzoni ci sono degli indizi. Sicuramente sarebbe una media superiore a quella degli altri cantanti, ma se ho ragione io, anche la situazione è molto diversa.

    Che interesse ha Bill a lasciare gli indizi. Bill ha partecipato volontariamente alla faccenda, è certo, e se tutto venisse fuori pagherebbe delle conseguenze anche lui. Ma nella vita tutto è relativo e quello che ad una persona può sembrare il peggiore dei mali, per altri non lo è. E ancora, in molte analisi di questa faccenda noto che spesso si perde di vista il fatto che la storia è andata avanti un po' per volta e solo noi abbiamo cognizione del tutto. Ti sembrerà strano che faccia una precisazione simile ma se hai dato un'occhiata in giro lo avrai notato anche tu. Quando Bill è entrato a far parte dei Beatles, era un sempliciotto e le sue aspettative erano pessime, perciò gli sarà sembrato un ottimo affare. Se dopo ha capito di essere solo un burattino nelle mani di qualcun altro, questo può averlo spinto a volere che la verità venisse fuori. Anche in questo caso, l'alternativa del "non esistere" per sempre, può fargli considerare peggiore questa eventualità rispetto ai danni derivanti da eventuali azioni legali, che comunque non vedrebbero lui come principale imputato e anzi (sempre se avessi ragione), anche da un punto di vista dell'opinione pubblica, verrebbe visto più come una "vittima" che come un truffatore.

    Quindi da questo punto di vista, non si tradisce ora ma non ha mai smesso di cercare di attirare l'attenzione sulla situazione. Le grane ai figli, secondo me, ci saranno comunque in sede testamentaria, anzi direi che allora sapremo qualcosa in più.

    Da un punto di vista logistico, anche io mi sono fatta delle domande su come facevano, se vivevano insieme e così via... Io direi di no, ma magari vivevano vicini. Qualcuno mi ha spiegato ad esempio, che la casa a Londra di McCartney, come tutte quelle di quella zona, ha due entrate indipendenti che danno su due strade diverse. Non posso darlo per certo, ma sarebbe una possibilità. Londra poi fa più di otto milioni di abitanti perciò non deve essere semplice che qualcuno individui i due McCartney in due zone diverse nello stesso momento. Poi c'è la stampa compiacente, un personaggio potente può tranquillamente tenere un segreto simile al sicuro. Nel documentario Beatles' Biggest Secret parlano anche di quanto la stampa chiudesse spesso gli occhi sugli scandali dei Beatles, soprattutto nel primo periodo. E poi, siamo sicuri che i giornalisti siano davvero pronti a tutto per uno scoop?

    Non so se ho risposto a tutto, mi sembra di si, dimmi tu :)

    Ciao,
    Consuelo

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    1. Ciao, grazie delle risposte. Sì, hai risposto a tutto, ma naturalmente non è che mi hai convinto, nel senso che queste sono ipotesi, anche di buon senso, ma potrebbero essercene ben altre.
      Continuo a non capire inoltre perchè avrebbero prima voluto far sapere tutto e poi, adesso che potrebbero benissimo dire la verità suscitando un po' di scalpore ma non come ve ne sarebbe stato allora, negano tutto.

      La saggezza innocente di mio figlio di 11 anni (che ho coinvolto dato che gli piacciono i gialli....) dice che è tutto per farsi pubblicità, con questa storia anche i ragazzini come lui che non sanno niente dei Beatles sono portati ad ascoltare le loro vecchie canzoni.

      Comunque questo tema mi aveva molto appassionato nel 2011, poi non avevo più trovato alcun forum italiano che ne parlasse (avevo scritto su leggendemetropolitane.net ma nessuno rispondeva mai, e ultimamente non so perchè non riesco nemmeno a connettermi a quel forum). Quindi il tuo libro l'ho letto con piacere anche proprio perchè penso serva a riaprire un po' il dibattito!
      A proposito, sono capitato per caso su un tuo dibattito su facebook con Cartocci dell'anno scorso, e ad un certo punto scrive un certo Stefano Capponi che dice di essere "Sun King" (avevo letto i suoi post e non pensavo fosse italiano!).
      A quel punto il dibattito diventa tutto un "ma è tutto ovvio" "è chiarissimo" " basta saper leggere quello che è sotto gli occhi di tutti" e così via. io non ci ho capito niente, però ho notato che ti diceva che eri sulla buona strada (ma non che ci avevi proprio proprio azzeccato). il dibattito è proseguito? Io ho trovato solo dei post del 2013 (facebook mi innervosisce un po' come grafica e non ho pazienza a smanettare...)
      A proposito sai se ci siano dei forum sull'argomento, un po' aggiornati ma diciamo così non solo per "voi adepti?" (e lo dico scherzando perchè mi pareva che Capponi e Pastore ti trattassero un po' come una che diceva di saperne ma era nuova.....) :-)

      Alberto

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  3. :) Se non ti ho convinto è ok. Dici bene, la mia è una ipotesi di buon senso. La verità non la sa nessuno, solo che fare ipotesi è il modo più efficace per arrivarci. Io lascio la mia opinione e mi aspetto che chi legge ne abbia una, ci si confronta e magari si arriva ad un'altra ipotesi più precisa della precedente.

    Il motivo per cui all'inizio volevano far sapere tutto è proprio la manovra pubblicitaria (come dice tuo figlio) ma ad un certo punto si stancano e la storia diventa stantia, hanno altri problemi all'interno del gruppo e la gente, per quanto si sforzino, non capisce ciò che loro vogliono comunicare. Poi arriva la storia di Manson e l'unica cosa saggia da fare e prendere le distanze da quella storia. Sono praticamente costretti a negare l'esistenza di qualsiasi indizio. E poi io vedo un'altra cosa: all'inizio gli indizi sono complicatissimi e vanno via via diventando più facili fino ad arrendersi alla ottusità di chi ascolta.

    Ora potrebbero far sapere la verità, ma a chi conviene? Se si fosse capito qualcosa allora, prima della strage di Manson, tutti avrebbero detto che i Beatles erano dei geni, i migliori, ed era quello che volevano vista la rivalità con gli altri gruppi. A McCartney non conviene raccontarla perché (se le cose stanno come le ho raccontate) nessuno vedrebbe alcuna genialità ma in tanti si sentirebbero presi in giro.

    Anche io avevo letto qualche forum, ma quando me ne sono interessata, il tema era già spento e riaccendere il dibattito mi sembrava impossibile. Non so se ce ne sono ancora sull'argomento ma ora che il libro è pubblicato, mi piacerebbe discuterne.

    L'argomento "dibattito con Cartocci" è un po' delicato. La discussione che hai letto sulla mia pagina Facebook è stata l'ultima in cui è stata ritenuta utile la mia interlocuzione :) Il resto si è svolto sulla pagina del fan club di Cartocci, sempre nel 2013. In quell'occasione, i risultati del dibattito non sono stati troppo edificanti per me (ma forse nemmeno per chi vi ha partecipato).

    Si, da Capponi e Pastore sono stata vista in quel modo (che non è nemmeno il peggiore :) ). Con Capponi abbiamo avuto modo di scambiare altre opinioni e anche se non siamo dello stesso avviso, c'è stato un confronto. I "è ovvio" o "E' tutto chiarissimo" lasciano sempre perplessa anche me. Credo che ci siano dei percorsi logici che possono essere condivisi e non esiste una logica soggettiva.

    In tutto questo il mio deficit è stato quello di non aver partecipato ad alcuna discussione prima di pubblicare il libro e quindi sono apparsa come una "intrusa" quando è stato pubblicato. Ma non era nel mio interesse rivelare il contenuto del mio libro, visto che la mia teoria non era stata avanzata, in questi termini, da nessuno.

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    1. Ma infatti la tua teoria è interessante, potrebbe magari non essere corretta al 100% ma esserlo in buona parte. Certo l'idea di una parentela con Paul agevolerebbe molto l'idea del "sosia naturale", anche il comportamento e la voce possono essere simili in 2 fratellastri.
      Io mi sono fatto l'idea che i Beatles comunque, o almeno Paul, usassero spesso dei sosia anche solo per ragioni di sicurezza, per evitare l'assalto dei fans, o magari proprio per il rischio di attentati alla loro vita. Da questo punto di vista, l'ipotesi di qualche agente dei servizi segreti che fosse costantemente con loro (mi viene in mente quella che Sun King chiama "Pauline") potrebbe anche essere una possibilità tutt'altro che remota proprio in un’ottica di protezione, e non implica affatto la morte di Paul. Anzi si sposa benissimo con l’idea che avendo già l’abitudine a farsi sostituire in caso di necessità, Paul abbia deciso di far diventare il suo sosia “permanente” o quasi.

      Tra l'altro, dopo che ti ho scritto sono andato su Facebook con il PC e sono riuscito a vedere tutti i commenti anche recenti (era l'app del tablet a darmi dei problemi di visualizzazione) e così ho letto sia i commenti di Capponi/Sun King sia di un paio di altre persone. Sinceramente, mi piace discutere questa storia che trovo appassionante, e davvero penso che qualche cosa di misterioso ci sia anche se magari poi non sarà quello che stiamo ipotizzando, ma quando a sostegno di questa storia mi si viene a parlare di sostituzione di Laura Pausini, di Claudio Baglioni, di Renato Zero....bè giuro che mi cadono le braccia, allora tanto vale dire che sono tutti extraterrestri o che c'è stata una fusione di universi multidimensionali, tanto vale tutto....
      A parte il fatto che almeno Baglioni e Zero sono tra i miei cantanti preferiti fin da ragazzo e mi sento di garantire che sono sempre loro, voce, gesti, pensieri ecc., nessuna stranezza, ma poi per quale motivo ci sarebbe qualcuno che si diverte a sostituire dei cantanti? Sui Beatles si possono fare tante ipotesi, il business che ruotava intorno a loro, ma anche il significato politico, in un'epoca di guerra fredda rappresentavano il modello occidentale nel mondo, ma Renato Zero mi spiegate chi rappresenta e quale pericolo ci sarebbe a dire che non c'è più (a parte "noi" sorcini che lo piangeremmo come un fratello ovviamente :-) ) .
      In questo senso, avendo tu fatto a mio avviso fatto un buon lavoro di ricostruzione, che poi presenti in modo piacevole quindi il libro si legge comunque volentieri indipendentemente dall'opinione sulla vicenda, trovo un po' fastidioso che venga trattata con una certa sufficienza: loro ne sanno di più? Bè allora che spieghino per filo e per segno come stanno le cose e non ne parliamo più, perché anche chi sostiene di saper decrittare gli indizi deve poi a sua volta parlare per enigmi, indovinelli o peggio ancora con facili ironie? (Con questo non voglio fare il tuo difensore d'ufficio perchè credo non ne abbia bisogno, sei pure avvocato no?).
      (continua...)

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    2. (...segue)
      Last but not least, tu dai per assodato fin dall’inizio che un falso Paul ci sia, e naturalmente le foto sono una delle spiegazioni sotto gli occhi di tutti. Eppure qualcuno ti dice che non sai riconoscere “Phil” da “Pauline”, o che quello che tu chiami il vero Paul è in realtà sempre il falso, insomma anche le foto si prestano ad interpretazioni. Non ti è mai capitato di guardare una tua foto scattata magari di sorpresa e dire “non mi piace, non sembro neanche io”. Tante volte la luce, l’angolazione, una smorfia, possono alterare un volto e dare un’immagine ben diversa. Certo, di “Paul un po’ diversi” sembrano essercene un po’ troppi, ma è solo per dire che anche le intepretazioni basate sulle foto possono essere fallaci.
      In conclusione, mi piacerebbe poter continuare il dibattito, sia con te che con altri, purchè l’atteggiamento (capisci bene che non mi riferisco a te) non sia quello del professore che dalla cattedra bacchetta tutti quelli che non riescono ad arrivare alla soluzione che ovviamente lui solo sa ma non si prende la briga si rivelare perché “è talmente chiara che dovete arrivarci da soli”.

      P.S. e scusa se ti sto riempiendo le pagine del blog, ma sarebbe bello se qualcuno si aggiungesse alla chiacchierata no?

      Ciao

      Alberto

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  4. Non scusarti, mi fa piacere.. e si, anche a me piacerebbe allargare il confronto con chi lo desiderasse.. :)

    Anche secondo me i Beatles usavano dei sosia per motivi di sicurezza. L'ipotesi "Pauline" regge solo nel caso di sostituzioni molto brevi e riparate da occhi troppo indiscreti. Non invece per sostituzioni più lunghe visto che Pauline era di 28 anni più vecchia di Paul.. se lo aggiungi al fatto che si tratta di una donna.. Beh, ho difficoltà a crederci. Di recente Sun King mi ha detto che era Pauline anche il McCartney del video di Queenie Eye, considerato che la poveretta è morta nel 2008, le cose diventano ancora più complicate da credere. Ma non ce l'avevano, i servizi segreti, un agente più somigliante a Paul, o almeno dello stesso sesso?

    Condivido anche quello che dici sulle altre sostituzioni. Le trovo decisamente improbabili. Poi probabilmente anche qui in Italia verranno usati dei sosia per nomi grossi o per chi rischia qualcosa, ma in generale quella dei Beatles era davvero una situazione particolare e solo una situazione simile e un simile potere potrebbero giustificare ciò che è successo..

    Sul fatto di farmi da avvocato, non può farmi che piacere ma, per favore, specifica che non ci conosciamo!!! :D Comunque si, saremmo colleghi.. L'essere trattati con sufficienza non fa piacere a nessuno e gli atteggiamenti che descrivi non fanno certo bene alla ricerca della verità, di sicuro. Però non ci posso fare nulla e davvero non so che dirti. Non ho mai rifiutato il dibattito (civile) ma aspettarsi da me che partecipassi a certi forum era come chiedere a Giovanna D'Arco di andare a far legna per il falò...

    Le foto sono un cruccio di tutti, in questa storia (tranne quelli che hanno le certezze a priori, ovviamente) Possono essere compromesse da tanti elementi. Per questo ho considerato le foto non come il fulcro della vicenda ma come uno dei filoni da seguire, insieme ai testi delle canzoni, alle ricostruzioni logiche, alle coincidenze o alle interviste. In questo modo i risultati delle foto venivano confermati da altro. Però sulle foto ho ancora tanti dubbi. Lì ci vuole un esperto.



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I commenti sono graditissimi!!!