sabato 16 febbraio 2013

PID: che succede?

Qui abbiamo visto quali siano state le origini della leggenda Paul is Dead e qui abbiamo raccontato come tutto, alla lunga, sia stato considerato come una manovra pubblicitaria dei Beatles per incrementare le vendite dei loro dischi o, al più, come uno scherzo di pessimo gusto.

Tuttavia, la leggenda è rimasta in circolazione per 44 anni; il motivo c'è ed è semplice: non ha mai trovato una soluzione. Nel '69 viene fatta esplodere una bomba mediatica; tra fan disperati, Beatles seccati e un McCartney travolto dalla bagarre, tutto viene esasperato.
Poi McCartney afferma pubblicamente di non essere morto e i più si convincono che dica la verità. Nonostante le incongruenze e le contraddizioni, tutto si ricompone, forse anche perché, nel giro di poco tempo, l'attenzione dei fan è attirata da un'altra notizia drammatica, quella dello scioglimento della band.

Ma siccome tutto torna, con l'avvento di Internet si sono moltiplicati gli strumenti per la circolazione delle idee e di condivisione delle informazioni e la leggenda è stata rilanciata, creando un'altra eco alla caccia all'indizio, con l'aggiunta dei confronti, dei video, delle teorie del complotto e via così.

C'è da dire che nel frattempo, in modo più o meno scherzoso, tutti i protagonisti della storia hanno fatto riferimento a quella vecchia faccenda, continuando a lasciare nelle loro canzoni o interviste, degli indizi che fanno riferimento alla morte di Paul o comunque a quella vicenda.

Dal mio canto, posso dire che quando ho cominciato la mia ricerca, su YouTube i video sulla PID erano infinitamente meno di quelli che si possono vedere oggi digitando le parole Paul is Dead. Così pure le pagine Web che parlavano dell'argomento. Oggi, se digitiamo il nome di Paul McCartney su Google, una delle prime voci che viene suggerita è quella riguardante la sua morte.

Cosa dovremmo dedurre da questi dati? Quantomeno che ci si stia avvicinando a qualche risposta certa su come siano effettivamente andate le cose. Si, perché di ipotesi ne sono state fatte tante, anche se poi ci si è fossilizzati su due orientamenti ben distinti. Paul è morto e quello che canta dal 1966 è un fortunato impostore, anche un po' antipatico, per usare un eufemismo, secondo i forum sulla PID. L'altro orientamento è appunto quello dello scherzo: Paul è vivo, non si è mai mosso da lì, sta bene e manda i suoi  saluti.

La pista meno battuta è sempre stata quella del doppio McCartney, cioè che il buon Paul abbia usato per tutto questo tempo un sosia. Mi rendo conto che l'ipotesi della morte di Paul, magari in modo efferato e macabro sia più intrigante e attiri di più chi è appassionato di misteri, per non parlare dell'immagine dei Beatles, consacrata a un mito intoccabile, che verrebbe inevitabilmente messa in discussione se si prendesse in considerazione una manovra simile.

Eppure ci proverei: sgombrerei il campo da pregiudizi e con un pò di senso critico, valuterei le soluzioni alternative. O meglio, l'ipotesi Paul è sempre stato lì non risolve alcuna delle contraddizioni sui cambiamenti fisici e caratteriali di McCartney. La teoria Paul è morto lascia irrisolte molte delle domande che abbiamo posto qui, ma ce la teniamo d'acconto. Dopotutto è quello che ci proponiamo di risolvere, non mi sembra saggio ignorarlo.



5 commenti:

  1. Secondo me è stata una trovata geniale da parte dei Beatles anche perché in America gli bruciavano i dischi e guarda un po’ i dischi in America si sono venduti e sono entrati lo stesso perché tutti cercavano gli indizi nei dischi sulla presunta morte di Paul.. Paul é stato sostituito in seguito ad un incidente in motorino… almeno così si appura … ma in realtà la testa geniale di John Lennon ( sono sicuro che sia stato John in collaborazione con gli altri Beatles ) usó a vantaggio suo e dei Beatles questo avvenimento.. in effetti si stima che i dischi si vendevano eccome in America … questo é la mia ipotesi e il mio punto di vista, posso anche sbagliare

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  2. Anche se come accennato prima questa cosa dei Beatles può dire una svariata di cose, quella che a distanza di anni ora credo che sia stata anche un modo non solo per entrare negli Stati Uniti ma anche una fase di cambiamento, non sono più i Beatles delle canzoni come “Help” o Tiket to ride, ora sono finiti quei Beatles sono come ovviamente l’immaginario del disco Sargent peppers vuole far notare sono morti… la bara con la scritta Beatles, tutti gli artisti che sono dietro di loro e hanno qualcosa di lutto, i vecchi Beatles che guardano verso la bara… anche perché dalla faccenda di Paul dell’incidente, Paul stesso ha dovuto farsi crescere i baffi per coprire la cicatrice sul viso, poiché giustamente i Beatles avevano una loro immagine collettiva anche a livello rappresentativo , i baffi se li sono fatti crescere tutti, e da lì in poi finisce il modo di vedere i Beatles come ragazzini dalla faccia pulita e il taglio giovanile, ora sono uomini e artisti più maturi… se vediamo la crescita inizia da sargent peppers, le sonorità sono molto più complesse… di prima… forse gli altri Beatles discussero con Paul delle sorti della band ? Lui volesse lasciare definitivamente la band a seguito dell’incidente ? E furono costretti a cambiare tutto all’ultimo per far andare avanti i Beatles ? Era la fine dei Beatles, i dischi bruciati in America, gli americani boicottavano i Beatles, in quel periodo non si parlava più bene di loro per la famosa frase detta da John Lennon su Gesù e il rock&roll Paul e il suo incidente, il presunto suo ( così molti dicono ) abbandono della band, i sosia di Paul, … non so sono solo teorie infondo, ma alla fine sotto questa storia c’è solo una verità e la sanno solo i Beatles Stessi

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  3. Senza escludere che il nome Beatles agli origini Fu dato dallo storico bassista dei Beatles Stuart Sutcliffe migliore amico di John Lennon negli anni di Amburgo e Paul suonava spesso la chitarra, con la morte di Stu, poi al basso ci fu Paul, nel booklet di sargent peppers Paul é di spalle, Stuart Sutcliffe suonava di spalle perché non sapeva suonare bene il basso e i Beatles gli consigliarono di girarsi di spalle qualora avesse avuto problemi con il basso..

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  4. Infatti il basso di Stuart Sutcliffe era un höfner president che aveva bensì .. sentì senti … 3 CORDE, il basso non era riferito a Paul ma a Stuart Sutcliffe a questo punto…

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  5. Cioè aveva 4 corde il basso di Stu ma tolta una ne ricavi 3, anche se i modelli degli anni 60 e rivisitazioni dell’Höfner president riportano 3 corde, ma io ho notato che Stu aveva uno da 4 corde

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I commenti sono graditissimi!!!