lunedì 23 settembre 2013

La scuola secondo Willie Campbell

Eccoci qui.

Con gli ultimi post, sul ricorrente richiamo al sosia nei vari lavori di Paul McCartney, possiamo dire di aver concluso il bordo del puzzle. Certo, sugli stessi argomenti approfondiremo ma, per ora, cominciamo ad aggiungere qualche tessera "senza il bordo liscio".

Nella mia ricerca, ho passato in rassegna i testi delle canzoni dei Beatles, soprattutto degli ultimi anni di carriera, e quelli di Paul McCartney, dal 1970 ai giorni nostri.

Raffinato masochismo? Può darsi.
Sono partita dalla PID e, nei libri che ho letto, le canzoni non erano considerate tantissimo. O meglio, più che altro, venivano considerati solo frammenti di singole canzoni. Ad esempio, di A Day in the Life veniva preso in considerazione solo il pezzo relativo all'uomo che aveva fatto fortuna e che si era fatto saltare le cervella in un'auto, non notando che il semaforo aveva cambiato colore.

In un primo tempo, ho dato per acquisito il fatto che giusto quelle poche righe fossero interessanti dell'intera canzone. E così per gli altri testi. Finché non ho trovato qualche riferimento in proposito. Nella biografia di John Lennon, scritta da Philip Norman, si racconta come, ad un certo punto, Lennon abbia cominciato a scrivere le canzoni sulla base di ciò che viveva, lasciando perdere i cliché delle canzonette d'amore. Lo stesso Lennon, quando gli chiesero cosa significasse Come Together, disse che la canzone parlava di loro quattro. Ora, io non dico che tutte le canzoni parlino della storia della sostituzione di Paul McCartney, ma ritengo che in certi dischi, ciò sia avvenuto, e di proposito.

Ancora. Apollo afferma che Bill ha avuto, non solo la possibilità di dimostrare di essere in grado di sostituire perfettamente un cantante mancante, ma anche di "mostrare ciò che succedeva dietro le tende". Nella mia interpretazione, ciò significherebbe che Bill ha usato il suo modo di comunicare, le canzoni, per dire cosa stava succedendo.

Ovviamente, a quel punto ho preso in mano le canzoni in ordine cronologico e ho cominciato a tradurle. Calmi calmi, non ho intenzione di ammazzarvi di noia con esegesi e versioni in prosa di testi di canzoni. Ma sono sicura che qualcosa di interessante riusciamo a tirarlo fuori.

Come dice il titolo di questo post, la prima incursione riguarda Bill e la scuola. Vi fa riferimento in diverse canzoni.

Il primo, lo troviamo in Getting Better (1967): qui si lamenta del fatto che nella sua scuola diventa matto, i suoi insegnanti perdono la calma con lui, lo opprimono, lo rigirano e lo soffocano con le loro regole.

In Not Such a Bad Boy (1984) dice: "Ridevo dei professori che insegnavano alla mia scuola, loro tenevano una slot machine in piscina. Non mi capiscono e non mi capiranno mai, e se fossi là direi ancora loro: non sono un ragazzo così cattivo, non più..."

In "Feet in the Clouds" (2007), torna ancora sullo stesso concetto: "I miei insegnanti dicevano che avevo la testa tra le nuvole. Loro dirigevano, sospetto, disconnessi, ho fatto a modo mio".

In tutte e tre le canzoni parla dei suoi professori non proprio in termini idilliaci. Ricordiamo, per le cronache, che Paul McCartney era un buon elemento a scuola, sebbene negli ultimi anni sia stato distratto dalla musica.

Questi riferimenti hanno senso se, invece, sono scritti da Bill, specie se consideriamo che, entrato nei Beatles, ha dovuto imparare parecchio e in fretta, proprio come in una scuola. Certo non si trovava benissimo e ha fatto un po' a modo suo, ma direi che i risultati sono stati eccelsi.

Una frase, in particolare, mi ha incuriosito, quella in cui dice che i suoi insegnanti avevano le slot machine in piscina. Non so quali siano le retribuzioni medie degli insegnanti inglesi, ma mi sembra difficile che possano permettersi un simile lusso. Invece i Beatles potevano, ho pensato.
Di recente, poi, mi è ricapitato tra le mani il libro John Lennon di Philip Norman. Descrivendo Kenwood, la tenuta che Lennon acquistò nel 1964 nei pressi di Weybridge, nel Surrey, Norman afferma che la casa era dotata di un'imponente piscina hollywoodiana e di una stanza con le slot machine. Un caso?

Vi aspetto in zona per la prossima puntata...

26 commenti:

  1. ?????????
    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

    Getting Better è il titolo di una canzone composta e registrata dai Beatles nel 1967, e fa parte del loro ottavo album, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band.
    Paul McCartney creò la canzone basandosi su una frase ripetuta più volte dal batterista Jimmy Nicol. Alla vigilia del loro tour mondiale del giugno 1964, Ringo Starr ebbe una crisi di tonsillite e dovette essere subito ricoverato di urgenza in ospedale. Senza tempo tecnico per poter sospendere i concerti, Brian Epstein cercò un sostituto, nonostante la resistenza dei membri della band che ritenevano più opportuno sospendere il tour fino al recupero di Starr. George Martin suggerì di ingaggiare un batterista di studio chiamato Jimmy Nicol, di 24 anni. In un solo pomeriggio Nicol dovette imparare a suonare tutte le canzoni che il quartetto doveva portare in tour. Durante le prove Paul e John chiedevano costantemente a Nicol se le cose andassero bene. La risposta era sempre «It's Getting Better!».
    Durante le prove ad Abbey Road, Paul vide il sole apparire da dietro le nuvole ed esclamò «It's getting better!», gli venne in mente il timido Nicol e scoppiò a ridere. L'idea per una canzone era nata.
    G.C

    RispondiElimina
  2. Benvenuto G.C.!!!
    Grazie per il contributo. E' graditissimo se è a titolo di approfondimento, trovo sempre interessante rivedere la versione ufficiale.

    Se invece è a titolo di contestazione di quello che ho scritto, a parte non toccare affatto i riferimenti ai professori fatti nelle tre canzoni, devo sottolineare il fatto che, qualora decidessimo di attenerci soltanto alle versioni ufficiali... beh, non avrebbe alcun senso nessun dibattito nemmeno sulla morte o sostituzione di Paul McCartney, visto che, secondo le cronache ufficiali il buon McCartney è vivo e vegeto ed è sempre lo stesso dal 1942.

    Oso chiedere: c'è qualche spiegazione ufficiale anche per le altre due canzoni? Sempre a titolo di approfondimento.

    P.S. Se ho indovinato chi si cela dietro le iniziali G.C, sono davvero contenta che la nausea le sia passata.

    RispondiElimina
  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  4. eh sì eh ?! Anche perché almeno qui si possono fare discussioni che non sembrano fatte dai piccini dell'oratorio. Roba fine qui...mica bau bau micio micio...

    RispondiElimina
  5. Phil Ackrill IS Faul McCartney - End of the story
    http://www.youtube.com/watch?v=nCiJ_5Pjn1A&feature=share

    RispondiElimina
  6. PHIL ACKRILL IS DARIO FO!!!!!!!!

    PERIOD!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  7. "-Chi sei tu? chiesero a un tempo trecento voci mentre
    venti spade sfavillavano tra le mani dei fantasmi piu vicini...
    -Ego sum qui sum, disse."
    ;)

    RispondiElimina
  8. Ciao!!
    Qui mi sa che tocca chiedere l'aiuto da casa... ;)
    Se ti va di spiegarti meglio, sei il benvenuto...

    RispondiElimina
  9. La seconda parte di A Day in the life (quella cantata da Paul per capirci) contiene nel testo una parte del codice che si sviluppa durante tutto l'album.
    Ripete ossessivamente una cosa....;)

    RispondiElimina
  10. Found my way; found my coat; found my way... Questo?

    RispondiElimina
  11. Esatto.E non a caso è alla fine del disco.
    "Found..." "Found...." ""Found...."
    Ha trovato ciò che cercava negli altri testi,dove,dopo il rito di It's Getting Better (la parola Better va anche analizzata con un altra chiave),cerca "key" per aprire "doors" sparse qua e la.
    Si tratta,a mio avviso,di un puzzle che si intreccia fra copertina,scelta dei personaggi,e testi.
    Ti faccio notare un'altra cosa,senza toglierti lo sfizio di cercare:nei testi compaiono tante domande,ma ce n'è una che vogliono farci assolutamente notare,quella per la quale vogliono per forza una risposta.Nel book dell'album (o da vinile) o da CD c'è la risposta :)

    RispondiElimina
  12. Il discorso si fa davvero interessante Mattia!!!
    Ho trovato un po' di chiavi e un po' di porte. In effetti c'è un certo quantitativo di domande.. devo ancora capire quale è quella importante e non ho il book a portata di mano, o meglio non credo di avere quello uguale all'originale... Servirà un po' di tempo in più ma il gioco mi piace.. ;)

    Better. Apollo richiamava il "Better" di Hey Jude e diceva che rimandava a Alice allo specchio, dove veniva urlato in modo stridulo dalla regina. In questo modo veniva richiamato ancora una volta Sgt Pepper.

    Sul puzzle mi trovi perfettamente d'accordo ;)

    RispondiElimina
  13. Tento una risposta. :) In When I'm 64 vengono fatte diverse domande (tra cui quella se chiuderebbe la porta) e nell'interno della copertina il 64 indica la posizione di Paul nella cover, o meglio del suo sostituto. Che dici?

    RispondiElimina
  14. Per conferma di ciò che dico hai bisogno del libretto :)
    In pratica TUTTE le domande delle varie canzoni sono riportate SENZA punto interrogativo,tranne una.Non può essere una coincidenza,assolutamente.È un tipico simbolismo inglese che invita a leggere SOLO quando una domanda è posta col punto interrogativo ;)

    RispondiElimina
  15. Non credo sia una coincidenza.
    Who gain the world and lose their soul - they don't know - they can't see - are you one of them?
    :) trovata la domanda.. Mi sfugge la risposta.
    Curioso il riferimento al fatto di "vedere".. Ci sono moltissime frasi nei testi dei Beatles in cui compaiono i due verbi "look" e "see".

    RispondiElimina
  16. La domanda è quella.E se provi a carpire il senso,si avvicini molto alla "missione" massonica (oltre ad essere una frase biblica,detta da Gesù è riportata nei vangeli canonici).
    È interessante anche il verso "we eeee talking about the space between us all,and the people who hide themselves behind a wall of illusion"
    Se guardi la foto dei Beatles nel libretto,dove c'è il testo della canzone (ma non sono quella),sono perfettamente legati,non c'è spazio fra loro.
    Io credo che il riferimento sia alle persone presenti sulla copertina,ma poi volutamente nascosti nello scatto finale.

    RispondiElimina
  17. Perdonami,ho scritto malissimo.
    L'ho fatto con il cellulare :p

    RispondiElimina
  18. :) Nessun problema, si capisce benissimo..
    La "missione" massonica originale era quella dell'evoluzione spirituale e in effetti il testo parla di questo. La frase del Vangelo è la base della inconciliabilità tra la Chiesa cattolica e la Massoneria, ma non capisco in che senso è usata nella canzone. Cioè. A me sembra che George tratti con disprezzo (passami il termine) chi guadagna il mondo e perde la sua anima. Si riferisce ai Massoni? Tu cosa ne pensi?

    Chi si nasconde dietro il muro di illusioni.. può essere. Tra le figure nascoste c'era Hitler, che non credo c'entri nulla in questo caso. O si? Gesù Cristo doveva essere incluso ma si è deciso di soprassedere. Ma non mi risulta di aver visto la sua sagoma nascosta negli scatti non utilizzati.

    Alla risposta non sono ancora arrivata. :) Sentiti libero di rivelarla quando vuoi, non me la prendo... :)

    RispondiElimina
  19. Questo compariva in un post di Apollo C. Vermouth:
    "To see without looking...They don't know. They can't see. Are you one of them?...Never glimpse the truth...What do you see when they turn out the light? I can't tell you...What did you see while you were there? Nothing that doesn't show...Nothing you can see that isn't shown...The more I go inside, the more there is to see...You layed it down for all to see...Take these sunken eyes and learn to see...In their eyes there's something lacking...Take a good look you're bound to see...That you may see the meaning of within...Looking glass ties...Looking through a glass onion...Won't you open up your eyes. Look around round, round, round...He's so hard to see..."

    RispondiElimina
  20. Per capire il senso dell'album,lo devi "craccare" :D
    Devi ripartire dalla copertina,e da "the Gold Bug" e da "Through the Looking Glass" ;)

    RispondiElimina
  21. Si, penso anche io che per ricostruire la copertina si debba partire da quei due racconti.. :)

    RispondiElimina
  22. :) Resta inteso, Mattia, che se ti va, puoi raccontarci come lo hai craccato tu.. :)

    RispondiElimina

I commenti sono graditissimi!!!