Beh, vi va se ricominciamo a parlare di Bill?
Apollo C. Vermouth, in uno dei suoi interventi, dice che sono stati fatti molti tentativi per tenere Bill separato dai suoi precedenti impegni e che molto del passato di Bill è stato "imbiancato". Con questo post e con i prossimi, proveremo a capire quali sono questi impegni e che senso si possa attribuire al verbo "imbiancare" nel nostro contesto.
La mia prima ipotesi è che Bill fosse un cantante di strada, un busker. Move Over Busker, oltre ad essere il titolo di una canzone di McCartney del 1986, è anche un incoraggiamento ripetuto varie volte dai personaggi che Bill incontra sulla sua strada, nel brano. Gli dicono che il suo tempo arriverà e alla fine della canzone, lui risponde che il suo tempo è arrivato.
In London Town [1978], invece, ne incontra uno che suona il flauto. In questo caso, Bill trasforma la parola busker in burker, indicando con ciò che il musicista che incontra per le strade di Londra suona malissimo, e la sua musica somiglia al latrato di un cane.
In Man We Was Lonely [Eravamo soli, 1988], nella prima strofa, Bill parla di quando era solo e dice che di solito camminava sulla Fast City Line, cantando canzoni che, pensava, sarebbero rimaste solo sue. la City Line è il tratto di ferrovia accanto alla stazione, un buon posto per un artista di strada e il pensiero che le canzoni sarebbero rimaste solo sue, significa probabilmente che non si aspettava di cantare le sue canzoni per platee più vaste, diciamo così.
E arriviamo al video di When We Was Fab [Quando Eravamo Favolosi, 1988] di George Harrison. George canta appoggiato a un muro, come un artista di strada, mentre intorno a lui succedono un po' di cose strane. E così vediamo Ringo che trasporta un pianoforte e soprattutto troviamo il tricheco con le valigie intorno a sé: guarda il caso, qui il tricheco suona un basso mancino, confermando che il tricheco era Paul. Le valigie ci potrebbero invece indicare che il tricheco/Paul se n'era andato dai Fab Four. Ma quella è un'altra storia.
Per questa storia, di tanto in tanto, dalla tasca di George viene fuori una mano: ad un certo punto, questa mano scrive qualcosa sul muro e viene ammanettata alla chitarra. Poi, la stessa mano esce ancora dalla giacca, questa volta con un bicchiere per chiedere qualche moneta ai passanti; una persona gli getta qualche spicciolo, ma mentre questi fa un altro passo, un'altra mano ancora gli sfila il portafoglio dalla tasca.
Qualche anno fa, per vedere se veniva riconosciuto dai fan, Paul McCartney (ufficialmente) si è camuffato da cantante di strada. Suonava e cantava con una custodia di chitarra aperta davanti a sé per raccogliere le monete che gli gettavano. Potrebbe essere semplicemente una verifica, visto che qualche altro cantante ha avuto la stessa idea, ma potrebbe anche essere l'ennesimo indizio di Bill, per svelare un altro tassello della sua vita.
E con questo, vi do appuntamento per le prossime puntate. Qualora gradiate la compagnia, s'intende...
domenica 25 maggio 2014
domenica 18 maggio 2014
C'erano George Martin, il Re Sole e Mark Twain...
Eccomi, ancora qui!!!
Ho dato un'occhiata agli argomenti seguiti con gli ultimi post e mi sono accorta che manca ancora qualche elemento per far quadrare il cerchio. Abbiamo analizzato i legami tra Paul e il Re Sole, Sun King (QUI e QUI) e poi, i riferimenti al Codice presente nel disco Love, di George Martin (QUI).
Nel disco, Sir George mette, con grande evidenza, l'accento su Sun King e lo fa inserendo la canzone con il titolo alla rovescia: Gnik Nus. Il brano è riportato diviso in due parti ideali: la prima parte è mandata alla rovescia e la seconda, al dritto.
Piccola precisazione: avrete notato, nel blog (e chi lo ha letto, anche nel libro), che tra le mie considerazioni non ho mai dato tanta importanza alle registrazioni alla rovescia. Ciò perché ognuno, in virtù di suggestione, può sentirci dentro qualsiasi cosa. Esempio: se mandando il nastro alla rovescia sei convinto di sentire che Paul è morto, molto probabilmente sentirai che Paul è morto e anzi, anche che è morto squartato da un bufalo bianco mentre attraversava una strada poco trafficata nella periferia di Liverpool. Reso l'idea?
Cionondimeno i Beatles erano certamente in grado di inserire dei messaggi che potevano essere compresi solo mandando il disco alla rovescia e sicuramente lo hanno fatto. Il motivo per cui a un certo punto hanno negato la presenza degli indizi probabilmente l'ho già detto diverse volte: sono stati coinvolti nella follia di Charles Manson che, durante il processo per la strage di Malibù, di cui era colpevole, affermò di aver agito spinto dai messaggi presenti nelle canzoni dei Beatles. Brutta storia, quella. L'unica cosa saggia da fare era negare tutto, senza dubbio.
Detto questo, George Martin decide di puntare l'attenzione su Gnik Nus, in pratica specchiando la canzone. Mettiamo insieme i nostri addendi. Prendiamo la Maschera di Ferro e la storia del gemello nascosto. Aggiungiamo Paul, mancino, e uno che gli somiglia come fosse un gemello, che è destrorso o al massimo ambidestro. La canzone va prima in un verso e poi nell'altro: è la stessa, ma alla rovescia. E se volesse dirci che prima c'è Paul e poi continua un altro, uno che è uguale a lui, ma al rovescio?
Peraltro, l'idea del nome alla rovescia potrebbe essere mutuato da un film per la televisione girato da Ringo Starr nel 1978. In questo film, Ringo racconta la storia di un personaggio famoso: un batterista, casualmente. Stressato dal successo e dall'impossibilità di avere una vita tranquilla, l'uomo decide di lasciare le scene e farsi sostituire da un ragazzo che gli somiglia come una goccia d'acqua.
Il poveretto si chiama Ognir Rrats (Ringo Starr alla rovescia, se ce ne fosse bisogno) e se la passa male. Vive della vendita di cartine topografiche, ha un padre che lo maltratta e gli porta via i soldi che guadagna: uno sfigato. I due si scambiano i ruoli e da lì parte... la solita storia del principe e il povero, di Mark Twain.
Aldilà degli sviluppi e della qualità del film, possiamo badare al fatto che anche Ringo sceglie di raccontare una storia di sostituzione con un "gemello" povero.
Con questo post abbiamo completato un altro pezzo del nostro quadro, ma tranquilli, ce ne sono ancora tanti da scoprire... Nel frattempo, se vi va, lasciate pure i vostri contributi nella sezione commenti. Niente contributi? Una riflessione? Un'intuizione? Un'opinione? Vabè, nel caso, anche i saluti sono graditissimi.
Detto questo, George Martin decide di puntare l'attenzione su Gnik Nus, in pratica specchiando la canzone. Mettiamo insieme i nostri addendi. Prendiamo la Maschera di Ferro e la storia del gemello nascosto. Aggiungiamo Paul, mancino, e uno che gli somiglia come fosse un gemello, che è destrorso o al massimo ambidestro. La canzone va prima in un verso e poi nell'altro: è la stessa, ma alla rovescia. E se volesse dirci che prima c'è Paul e poi continua un altro, uno che è uguale a lui, ma al rovescio?
Peraltro, l'idea del nome alla rovescia potrebbe essere mutuato da un film per la televisione girato da Ringo Starr nel 1978. In questo film, Ringo racconta la storia di un personaggio famoso: un batterista, casualmente. Stressato dal successo e dall'impossibilità di avere una vita tranquilla, l'uomo decide di lasciare le scene e farsi sostituire da un ragazzo che gli somiglia come una goccia d'acqua.
Il poveretto si chiama Ognir Rrats (Ringo Starr alla rovescia, se ce ne fosse bisogno) e se la passa male. Vive della vendita di cartine topografiche, ha un padre che lo maltratta e gli porta via i soldi che guadagna: uno sfigato. I due si scambiano i ruoli e da lì parte... la solita storia del principe e il povero, di Mark Twain.
Aldilà degli sviluppi e della qualità del film, possiamo badare al fatto che anche Ringo sceglie di raccontare una storia di sostituzione con un "gemello" povero.
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mercoledì 7 maggio 2014
Sconti di primavera
Bella domanda Mr. Holmes!!!
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Vi aspetto!!!
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